In quali modi le persone LGBT+ possono contribuire a edificare il regno di Dio?
Riflessioni di Grace Doerfler (she/her) pubblicate sul sito dell’associazione LGBT+ cattolica New Ways Ministry (Stati Uniti) il 2 ottobre 2022, liberamente tradotte da Anna Iaderosa
Nel vangelo di Luca 17:5-10, gli Apostoli chiedono a Gesù di dar loro più fede, e lui risponde che una fede grande quanto un granello di senape può fare miracoli.
“Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: ‘Sràdicati e vai a piantarti nel mare’, ed esso vi obbedirebbe”, dice ai suoi discepoli.
In passato, ho letto questo commento di Gesù come una specie di rimprovero. Ma soffermarmi su questo brano delle Scritture mi ha spinto ad ascoltare queste parole di Gesù in un modo nuovo – come parole di rassicurazione. Per quanto piccola o grande possa essere la nostra fede, Gesù sembra voler dire che quello che abbiamo da offrire è sufficiente. E possiamo aver fiducia nel fatto che Dio è all’opera nelle nostre vite, accrescendo i frutti della nostra fede in modi che non riusciamo necessariamente ad immaginare.
La seconda metà del vangelo di Luca 17:5-10, l’immagine di Gesù del servo umile e diligente, ad un primo sguardo sembra scollegata dall’immagine del granello di senape. Gesù dice ai suoi discepoli che non dovrebbero aspettarsi una veloce ricompensa per la loro fede, paragonando piuttosto una vita di discepolato ad una lunga giornata piena di doveri.
Non è l’immagine più entusiasmante, forse. Ma la spiritualità di Dorothy Day, conosciuta per la sua radicale accoglienza, offre un indizio su come dare senso alle due metà di questo vangelo. In una meditazione sul Natale, scrisse:
“Quanto più semplice sarebbe la vita se ci sforzassimo di vedere che ovunque andiamo Cristo è lì, indossa calze che dobbiamo rammendare noi, mangia cibo che dobbiamo cucinare noi, ride con noi, tace con noi, dorme con noi.”
Per Dorothy, il discepolato era un dovere, e quel dovere era un piacere. La sua vita a servizio delle persone povere e dei senzatetto era fondata su piccoli gesti d’amore: lavare i piatti, fare il bucato, fare i letti per gli ospiti, pregare per i bisognosi.
L’esempio di discepolato di Dorothy ci mostra che non abbiamo necessariamente bisogno di un aumento di fede per fare grandi cose, come gli apostoli immaginano nel vangelo di oggi. Gesù assicura loro – e noi – che la fede che anima le nostre vite quotidiane è tanto su cui Dio può lavorare. La santità esiste nei compiti mondani che costituiscono buona parte delle nostre vite. Dio amplifica i nostri sforzi in modi che non vediamo o comprendiamo immediatamente, come un granello di senape che germoglia.
Molti cattolici LGBTQ+ soffrono per l’esclusione dalla comunità, dal sacramento o dal clero per via della loro identità; molti altri soffrono per le relazioni tese coi membri della famiglia o per la mancanza di libertà nel condividere sé stessi pienamente. Ci sono molte ferite che hanno bisogno di guarire.
Ma il vangelo di Luca 17:5-10, il suo promemoria del quotidiano lavoro di discepolato, offre uno scorcio su come possiamo rispondere a queste sfide. Santi sono i modi in cui ci prendiamo cura l’uno dell’altro, santi i modi in cui nutriamo la fede l’uno dell’altro. Quando creiamo una comunità per coloro che sono stati a lungo esclusi – per via dello status socioeconomico, dello status di immigrati, della disabilità, della razza, dell’orientamento sessuale o dell’identità di genere – piantiamo un seme. Per quanto piccoli possano sembrare i nostri sforzi, essi sono esattamente il lavoro di edificazione del regno di Dio a cui Gesù ci invita nel vangelo di oggi.
Nella continua testimonianza delle nostre vite, a partire dal rammendare le calze, siamo invitati ad avere fiducia nel fatto che Dio è sempre presente, “ride con noi, tace con noi, a dorme con noi”. Servire Dio fra di noi in tutte le forme che Dio assume non è altro che il nostro dovere, come Gesù ci dice oggi e come Dorothy Day ci ricorda, ma è un dovere che può sradicare i gelsi e piantarli nel mare. Amandoci e prendendoci cura gli uni degli altri nella nostra fede che colui che serviamo è Cristo, Gesù promette che la nostra fede simile a un granello di senape può davvero fare più di quello che immaginiamo.
In quali piccoli modi ordinari puoi, come persona LGBTQ+ o alleata, aiutare a edificare il regno di Dio? Quali piccole azioni ordinarie degli altri hanno avuto un effetto positivo di su te?
Testo originale: From Darning Socks on Up, Ordinary Acts Help Build the Reign of God