In quanto insegnante gay, voglio diventare il modello che non ho mai avuto
Riflessioni di James Bennett pubblicate sul sito del The Guardian (Gran Bretagna) il 23 Febbraio 2018, libera traduzione di Andrea Shanghai
Quando ero un adolescente, nessuno della mia scuola si dichiarava apertamente gay. Mi sentivo isolato e costretto a nascondere la mia vera identità. Gli studenti dicevano di qualcuno “è così gay”, senza rifletterci e senza alcuna conseguenza. Non ricordo neppure che si toccassero tematiche LGBT se non in relazione a malattie sessualmente trasmissibili. Fu proprio la mia esperienza scolastica a spingermi a diventare un insegnante.
Oggi gli adolescenti LGBT continuano a incontrare numerose difficoltà, un Rapporto dello scorso anno realizzato dall’associazione Stonewall e dall’Universita’ di Cambridge, mostra che alcuni passi in avanti sono stati fatti rispetto al passato. Tuttavia il Rapporto sottolinea che almeno la metà dei ragazzi LGBT è soggetta a bullismo ed è costretta a sentire “di frequente” insulti omofobici o transfobici. Almeno due adolescenti trans su cinque hanno tentato il suicidio.
Febbraio è il mese intitolato alla storia delle persone LGBT, un’opportunità per celebrare le figure LGBT e le loro conquiste. Fin dal primo giorno di scuola, ho dichiarato ai miei studenti il mio orientamento sessuale. Alcuni dei miei colleghi si sono stupiti di questa mia scelta. L’abolizione in Gran Bretagna da parte dei laburisti della sezione 28, la legge inglese che proibiva la “promozione dell’omosessualità” nelle scuole, risale solo al 2003.
Nel 2009 David Cameron, primo ministro inglese, ha ammesso che tutto ciò era sbagliato, ma non sempre si ha la sensazione che le cose stiano davvero progredendo. Il nuovo Ministro dell’Educazione, Damina Hinds, sembra aver fatto un passo indietro rispetto alla normativa che richiede invece agli studenti di partecipare obbligatoriamente a un corso di educazione sessuale e relazionale inclusivo sulle persone LGBT.
Alcuni colleghi erano preoccupati della reazione che gli studenti avrebbero potuto avere a questi corsi. Ero pronto a combattere dal mio angolo nella speranza di essere un buon modello per i ragazzi LGBT, anche se cio’ avesse significato ricevere insulti.
Invece i miei studenti hanno reagito positivamente e mi rispettano per la trasparenza che ho dimostrato. Ora sanno che la nostra classe è uno spazio libero per la discussione e il confronto, dove ognuno può essere se stesso.
Quest’anno ho incoraggiato gli studenti a confrontarsi sulla diversità. Ho dato il via a delle assemblee organizzando i ragazzi secondo i diversi anni di frequenza, chiedendo che guardassero alle rispettive differenze e ne cogliessero i lati positivi, indicando poi loro delle figure modello del mondo LGBT. In seguito alcuni dei miei studenti, ed anche ragazzi di altre classi, sono venuti a dirmi di aver apprezzato molto queste assemblee.
In breve tempo la nostra scuola si è trasformata: i professori girano con stringhe arcobaleno alle scarpe, alle pareti si trovano poster a tema e vi sono attività a 360 gradi su vari temi. Se le scuole devono indicare la strada su uguaglianza e diversità, è necessario che tutti i docenti e gli impiegati partecipino ai corsi contro il bullismo omofobico o transfobico.
Negli ultimi mesi ho organizzato corsi di questo tipo nella mia scuola. Ho spiegato come supportare al meglio gli studenti LGBT e come rendere le nostre lezioni, le classi e la società luoghi più sicuri e inclusivi. Già alcuni giorni dopo, molti insegnanti mi hanno detto di aver messo in pratica i suggerimenti, confrontandosi con gli atteggiamenti omofobi. Dicono che ora si sentono in una posizione migliore per discutere delle tematiche LGBT. Un collega ha iniziato nella sua lezione di arte con un progetto intorno alle tematiche LGBT.
La celebrazione del mese della storia LGBT con i miei studenti mi ha dato la speranza per un futuro migliore e mi ha mostrato come con piccoli passi gli insegnanti possano mettersi alla guida del cambiamento nelle scuole e nelle società. Ma resta ancora molto da fare. Sebbene il Ministro dell’Educazione inglese abbia moltissime richieste da espletare, tuttavia non possiamo rischiare di scivolare indietro sulla questione LGBT. L’educazione della persona, della società e della salute nelle scuole non può prescindere dall’essere inclusiva delle persone LGBT.
Ricordo ancora il senso di liberazione che provai quando misi piede a Londra per frequentare l’università. Era una boccata d’ossigeno incontrare persone così diverse, ma tutte a proprio agio con la propria identità. Non ci volle molto perché io mi facessi forza, ed utilizzassi questa energia per il mio coming out in famiglia e con gli amici.
Ma non riesco tuttavia a non pensare che gli anni della mia adolescenza potevano essere molto più semplici da vivere. Forse se avessi avuto dei punti di riferimento positivi avrei potuto accettare la mia identità molto prima.
• James Bennet è un insegnante in una scuola londinese.
Testo originale: As a gay teacher, I want to be the role model I never had