Scoperta in Spagna una rete cattolica per ‘curare l’omosessualità’
In Spagna il governo catalano ha aperto un’inchiesta contro una clinica di Barcellona che proponeva “terapie contro l’omosessualità”.
Stando alle prime informazioni, i consulti venivano fatti con la complicità di una parrocchia locale della Chiesa cattolica romana.
Facendosi passare per omosessuali che vivono con disagio la loro natura, hanno portato allo scoperto una rete che propone a giovani omosessuali cattolici delle sedute di “terapia” per “combattere” la loro omosessualità.
Secondo quest’inchiesta, quando dei giovani cristiani praticanti “confessano” la loro omosessualità al parroco della parrocchia di Barcellona Virgen de Rosario, costui li indirizza verso questo tipo di “trattamento”.
La terapia è condotta dal dr. Joaquin Munoz, presso il rinomato policlinico cattolico Tibidabo di Barcellona. Il “medico” prescrive farmaci allo scopo di diminuire la libido e tiene delle sedute di terapia individuale in collaborazione con il prete.
Questo prete, contattato da alcuni giornalisti, dichiara: “Non risponderò a nessuna delle vostre domande. Se volete conoscere la posizione della Chiesa al riguardo, vi invito a rileggere il Catechismo”. Non c’era da dubitare della vigliaccheria di alcuni rappresentanti della Chiesa cattolica romana.
I responsabili della clinica Tibidabo non vogliono dare spiegazioni e sono stranamente irraggiungibili nonostante siano stati fatti almeno una ventina di tentativi.
E’ vero che la clinica rischia grosso. L’inchiesta degli studenti è presa molto sul serio dalle autorità catalane.
Marina Gil, che si occupa della Sanità presso il governo catalano, ha annunciato l’apertura di un’inchiesta amministrativa ed ha ricordato: “L’omosessualità non è una malattia. L’orientamento sessuale è un diritto e una libertà riconosciuta dalla legge nel nostro paese. Niente dunque può giustificare il fatto che venga trattata come una malattia”.
Se i fatti saranno confermati, verrà applicata una sanzione che potrebbe consistere in una pesante ammenda per la clinica. Il dr. Joaquin Munoz, per quanto lo riguarda, potrebbe vedersi radiare dall’Ordine dei medici.
Angel Lloren, responsabile dell’associazione GLBTcattolica Acgil ha partecipato al lavoro di inchiesta degli studenti. Secondo lui, i responsabili di queste sedute terapeutiche cercano di sfuggire alle loro responsabilità.
E dichiara: “L’argomento di difesa della clinica consiste nel dire che essa affitta lo studio al dottor Munoz ma ignora quello che egli ci fa. Munoz, da parte sua, riconosce i trattamenti, ma afferma che si occupa semplicemente di curare alcuni casi di sessodipendenza”.
Le argomentazioni della clinica e del medico non sono per niente convincenti. In passato il dr. Joaquin Munoz ha affermato a più riprese che l’omosessualità poteva essere trattata “come qualunque altra malattia”.
Secondo lui “nessuno desidera essere omosessuale. Questo fatto gli cade addosso, e se un farmaco consentisse di cambiare il proprio orientamento sessuale, il 99% degli omo vi ricorrerebbe”.
Angel Lloren va oltre ed afferma di aver ricevuto, nella sua associazione, molti giovani omosessuali cattolici che avrebbero fatto ricorso a trattamenti similari con altri “psicologi”.
Lui stesso racconta di aver seguito una “terapia”, vent’anni prima, presso la clinica Dexeus di Barcellona e dichiara, in riferimento a questo traumatizzante ricordo: “Mi sono sottoposto a questa terapia perchè all’epoca facevo fatica ad accettare la mia omosessualità a causa del mio entourage, della mia religione e dell’opinione della società.
Ho subito un trattamento a base di antidepressivi e di masturbazione. Venivo costretto a masturbarmi davanti ad immagini femminili. E’ stata una prova terrificante per me e mi ha portato ad una depressione molto profonda e a numerosi tentativi di suicidio”.
Ecco rivelate ancora una volta le immonde pratiche di pseudo-medici incoraggiati dalle posizioni e dalla complicità dell’omofobia della Chiesa cattolica romana.
Testo originale: Thérapies contre l’homosexualité