In Turchia un delitto d’onore per cancellare lo scandalo di un figlio gay
Riflessioni tratte da dieunousaimechretiensetgay.blogspirit del 23 luglio 2008, liberamente tradotte da Dino M.
Ahmet, uno studente in fisica di 26 anni viveva in Turchia, aveva sempre rifiutato di vivere in segreto la propria omosessualità, ma i suoi genitori ritenevano che il suo stile di vita fosse una vergogna “per tutta la sua famiglia” e perciò avevano tentato ripetutamente di mandarlo da un medico a “farsi curare”.
Mentre usciva da un caffè a Istanbul è stato colpito con dei colpi d’arma da fuoco. Gli amici e le persone vicine ad Ahmet Yildiz sono tutte convinte che il giovane sia stato vittima di un “delitto d’onore” commesso da membri della sua stessa famiglia. Ci chiediamo perché accadono ancora questi fatti? Signore dimmi: dov’è il tuo Amore?
In Turchia il ragazzo di uno studente gay, assassinato dalla sua famiglia in un “delitto d’onore”, è stato costretto a fuggire dalla città del Bosforo per le minaccie alla sua vita. Un fatto che ha scosso la comunità omosessuale di Istanbul.
Infatti il suo ragazzo Ahmet Yildiz, uno studente in fisica di 26 anni, era stato colpito con dei colpi d’arma da fuoco nel fine settimana, mentre usciva da un caffè sullo Stretto del Bosforo a Istanbul. Il suo corpo è stato ritrovato nella sua auto.
Gli inquirenti ritengono che stesse fuggendo dal suo aggressore quando ha perso il controllo del suo veicolo, che si è fracassato in un incidente, provocando la sua morte.
Il suo ragazzo, che era in possesso di un passaporto tedesco, ha lasciato la Turchia seguendo i consigli del consolato. Non avendo nessun diritto sul corpo del suo ragazzo, questo è stato deposto nell’obitorio della città.
Gli amici e le persone vicine ad Ahmet Yildiz sono tutte convinte che il giovane sia stato vittima di un “delitto d’onore” commesso da membri della sua stessa famiglia.
Un amico di Ahmet Yildiz ha fatto questa dichiarazione alla stampa: “dal giorno in cui l’ho incontrato, non ho mai sentito Ahmet avere una conversazione tranquilla con i suoi genitori”.
Ed ha aggiunto: “Lo tormentavano di continuo sui suoi spostamenti, le sue frequentazioni, su come impiegava il suo tempo, le sue attività”. Gli amici di Ahmet temono che la famiglia non reclami nemmeno il suo corpo, dato che rifiutava la sua omosessualità. Un amico spiega: “Noi abbiamo cercato di avvicinare la famiglia perchè si prenda le sue responsabilità riguardo al funerale, ma non hanno dato nessuna risposta e temiamo che non lo farà mai”.
Accade spesso che le famiglie che commettono dei “delitti d’onore” non reclamino il corpo della vittima. Nei mesi che hanno preceduto il suo assassinio, Ahmet Yildiz aveva segnalato che era stato minacciato di morte. Il giovane infatti aveva rappresentato il suo Paese ad una conferenza gay internazionale a San Francisco nel 2007.
Ahmet aveva sempre rifiutato di vivere in segreto la propria omosessualità, ma i suoi genitori ritenevano che il suo stile di vita fosse una vergogna “per tutta la sua famiglia” e perciò avevano tentato ripetutamente di mandarlo da un medico a “farsi curare”. Il suo assassino, per ora, non è stato individuato dalla polizia.
Sedef Cakmak, uno dei suoi amici, membro dell’organizzazione di difesa dei diritti dei gay turchi Lambdaistanbul, ricorda che “lui si sentiva vittima di una guerra tra la vecchia mentalità turca e le libertà civili che stanno ancora sviluppandosi”.
Oggi in numerose strade di Istanbul la visibilità gay è in crescita, ma nessuna legge turca condanna l’omofobia che, in Turchia, è causa di molte violenze. Ecco perché oggi possono accedere ancora questi fatti, quando si è gay. Signore dimmi: dov’è il tuo Amore?
Testo originale