In viaggio nelle veglie di preghiera per un mondo senza omotransbifobia
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Articolo di Innocenzo Pontillo* pubblicato sul settimanale cristiani Adista Segni Nuovi n°19 del 28 maggio 2022, pag.8-9
«Dove c’è lo Spirito del Signore c’è libertà» (2Cor 3, 17) sarà l’invito che unirà tutte le veglie ecumeniche e i culti domenicali per il superamento dell’omotransbifobia da domenica 15 maggio a giovedì 9 giugno 2022 in Italia, in Francia, a Malta, in Olanda e in Spagna.
Come accade ogni anno, dal 2007, le comunità cristiane e i cristiani LGBT si mobiliteranno per ricordare le vittime dell’omobitransfobia affinché le nostre comunità cristiane sappiano fare spazio a tutti, per diventare «sempre più santuari di accoglienza e sostegno verso le persone LGBT e verso ogni persona colpita da discriminazione».
Il lungo viaggio delle veglie che unirà con «la preghiera le chiese di tutt’Europa contro l’omofobia», come ha twittato il gesuita americano padre James Martin, è iniziato il 15 maggio 2022 con quattro momenti di preghiera simbolo di questo cammino ecumenico: i due culti domenicali per il superamento dell’omotransfobia tenuti ad Albano Laziale (Roma) dalla Comunità Evangelica Ecumenica dell’Unione Cristiana Evangelica Battista d’Italia e a Rimini dalla comunità valdese di RiminiRomagna-Pesaro-Urbino; la Veglia serale di preghiera per il superamento dell’omofobia, della transfobia e dell’intolleranza organizzata a Napoli da Ponti da Costruire, il gruppo di cristiani LGBT della Campania, nella Basilica cattolica di San Pietro ad Aram che, secondo la tradizione, custodisce l’altare su cui pregò san Pietro durante la sua permanenza nella città napoletana; in contemporanea con la veglia ecumenica di preghiera di Amsterdam (Olanda) che ha avuto luogo nell’imponente chiesa gotica evangelica dell’Oude Kerk (chiesa Vecchia), dove Ivan Savchenko ha portato la sua testimonianza di cristiano LGBT dell’Ucraina, in fuga dalla guerra e dalle discriminazioni.
Tante altre veglie si sono svolte in tutto il mese di maggio e soprattutto il 17 maggio, tra queste segnaliamo quella presieduta dal vescovo della diocesi di Parma, Enrico Solmi, nella chiesa parrocchiale di Santa Maria del Rosario, mentre il 18 maggio nella cattedrale di Civitavecchia Gianrico Ruzza, vescovo di CivitavecchiaTarquinia, ha celebrato una Santa messa per l’accoglienza e l’integrazione di tutte le realtà discriminate a cui è stato invitato anche il gruppo locale di genitori con figli LGBT.
Una VIA LUCIS di preghiera ha “illuminato le tenebre” a Madrid (Spagna) il 19 maggio ricordando le vittime dell’LGTBIfobia facendo tappa in diversi luoghi simbolici della città; mentre a Milano il 20 maggio una Fiaccolata di preghiera per le vittime dell’omofobia e della transfobia ha unito il Tempio Valdese e la chiesa cattolica di Santa Maria della Passione; nelle stesse ore a Siviglia (Spagna) diversi cristiani LGBT, associazioni e congregazioni cattoliche cittadine vegliavano in preghiera nella parrocchia cattolica di San Jacinto «por un mundo sin LGBTI-fobia» (Per un mondo senza LGBTI-fobia).
Il cammino delle veglie, dopo aver fatto tappa in diverse parrocchie a Genova, a Firenze, nei templi valdesi di Firenze, di Lucca, nella chiesa evangelica Battista di Cagliari e in quella di Milano in via Pinamonte, si concluderà il 9 giugno 2022 con la veglia di preghiera per il superamento dell’omotransfobia che avrà luogo nella Parrocchia cattolica dei Dodici Morelli (Ferrara), dove porteranno la loro testimonianza una coppia di genitori cattolici con figlio gay, protagonisti del libro, a più voci, Genitori Fortunati. Vivere da credenti il coming out dei figli LGBT+ (editrice Effatà, 144 pagine).
Anche quest’anno si veglierà «per (ricordare) quelli che sono caduti, per chi chiede diritti, per chi vuole essere se stesso, per chi vuole giustizia e un posto nel mondo», come ci ricorda il video delle veglie 2022 realizzato dall’artista e grafico italiano Alessandro Previti per l’associazione cristiana La Tenda di Gionata. Perché dal 2013 a oggi sono1.384 le vittime dell’omotransbifobia registrate in Italia, di cui 148 solo già quest’anno, come ci ricorda il Report dell’omofobia in Italia da maggio 2021 a aprile 2022, curato da Massimo Battaglio per omofobia.org. Ma davanti a questi numeri che senso ha pregare nelle nostre comunità cristiane per combattere questa forma di violenza?
Risponde Elena, una madre cattolica con un figlio in transizione: «Queste veglie per il superamento della violenza dell’omotransfobia non ci dovrebbero essere… Se ci fosse più Spirito evangelico nella Chiesa e più comprensione nella società, di quanto siano belle e arricchenti le specificità che rendono ognuno di noi Unico (com’è nel disegno di Dio)… Cosa ci sarebbe da stupirsi se alla lavanda dei piedi del Giovedì Santo venissero invitati degli omosessuali? Se il catechista o l’animatore in oratorio di vostro figlio fosse trans? Gesù avrebbe fatto così. Anzi, sarebbe proprio andato a cercarle per le strade del mondo, le persone Lgbt credenti e non, per amarle, e di sicuro le avrebbe chiamate per nome, con il nome che si sentono di essere. E invece ci troviamo a doverci confrontare con chi deride i nostri figli, non ci capisce, e tanto altro… con fatica e dolore».
Aggiunge Francesca Marceca, una madre credente di Agedo Carmagnola (Torino) e della rete 3volteGenitori, che ancora oggi «I genitori, la famiglia, una Chiesa accogliente, possono fare la differenza»; ecco perché «ora è importante esserci e dire con umiltà che “Dove c’è lo Spirito del Signore c’è libertà” per noi, per nostro figlio, per chi ama».
* Innocenzo Pontillo è volontario dell’associazione La Tenda di Gionata.