Incontri Sinodali. Quando i cristiani LGBT+ e i loro familiari si raccontano in parrocchia
Testimonianza di Maria e Paolo, genitori cattolici con una figlia LGBT+ del gruppo Kairos Genitori di Firenze
L’incontro parrocchiale a Massa Carrara, giovedì 16 marzo 2023, comincia subito bene: il parroco ed altri due presbiteri ci hanno invitato a cena con un gruppo di animatori della parrocchia. Grande cordialità e accoglienza, buon cibo semplice e gustoso, con grande attenzione anche alla mia celiachia (pure il dolce adatto anche ai celiaci!!). Al momento del dolce si è unito a noi il vescovo della Diocesi di Massa Carrarara-Pontremoli, fra Mario Vaccari, che ha voluto conoscere noi e le nostre esperienze.
Poi saliamo nell’aula, dove troviamo un’ottantina di persone. Anche qui clima di casa, sorrisi, accoglienza, che stempera quel po’ di tensione nel trovarsi davanti tante persone.
È un incontro che fa parte di un percorso sinodale interparrocchiale in 5 serate, ecco perché vediamo vari presbiteri, giovani e simpatici. Ci colpisce il bel rapporto che si intuisce abbiano col loro vescovo.
Inizia a parlare suor Fabrizia, che subito cattura l’attenzione raccontando la ricchezza del percorso fatto da 15 anni col gruppo Kairos. Si nota bene la sua capacità di cogliere i problemi dei ragazzi e di farsene partecipe con delicatezza e attenzione, evidenziando la ricchezza delle esperienze fatte.
Narra come tutta la sua comunità sia stata fin dall’inizio partecipe e convinta della positività dell’esperienza di lectio con i ragazzi, e nota che caso mai delle resistenze le ha trovate raccontando ad altri preti e religiosi il percorso fatto, perché apparteneva ad un ambito che viene visto con un certo pregiudizio e sospetto.
Ci trasmette la profondità della esperienza di fede, sofferta e convinta, che ha riscontrato nei ragazzi, ed il loro amore profondo per la Chiesa, che pure a volte li tiene ai margini, quando non li respinge. Soprattutto suor Fabrizia ci comunica la gioia che ha ricevuto in tanti anni di cammino comune. Grande silenzio attento in sala, grande partecipazione che poi si scioglie in un convinto e caloroso applauso.
Poi parlano Filippo e Tommaso e con delicatezza ci fanno partecipare al loro percorso personale e di coppia, con le difficoltà e le conquiste che li hanno accompagnati. Soprattutto ben si percepisce dalle loro parole la profondità della vita di fede che li ha sostenuti e guidati. Poi tocca a noi genitori raccontare la nostra esperienza. Io racconto cosa abbiamo vissuto dopo il coming out di nostra figlia e quanto è stato lungo e difficile il cammino per arrivare a vederla con gli occhi accoglienti di Dio, nella pienezza dei doni che in lei aveva messo il Signore.
Con un po’ di sfrontatezza osservo che è la Chiesa ad aver bisogno di uscire dalla incoerenza di accogliere a parole le persone, chiedendo loro però di rinunciare a vivere nella pienezza il loro amore, che pure si ispira all’amore oblativo di Cristo, non ricordando che essa stessa afferma che la sessualità è una parte fondamentale ed integrante di ogni persona. Poi Paolo invita ad uno sguardo che non sia solo giudicante dall’esterno, ma che colga la complessità e la poliedricità della realtà delle persone, tutte belle perché amate da Dio.
Racconta come negli incontri che abbiamo avuto come gruppo Kairos genitori con alcuni vescovi, essi abbiano rilevato che la Chiesa deve fare un percorso di conversione per liberarsi dalla “omofobia” che si annida anche in chi pensa di averla già superata. Da parte nostra noi siamo in ricerca della verità e vogliamo che i nostri figli siano accolti perché questo ci sembra il messaggio che ci propone il Vangelo. Vari interventi successivi ci mostravano una fondamentale concordanza con tutto quanto avevamo detto. Un intervento ha mostrato perplessità rilevando a suo dire la discordanza di ciò che aveva ascoltato con alcuni versetti di S. Paolo. Il parroco ha chiarito che gli studi della Parola svolti negli ultimi decenni hanno insegnato a contestualizzare ogni brano nel proprio ambiente storico e culturale.
Alla fine il vescovo ha sottolineato quanto sia importante farsi guidare da come si è relazionato Gesù Cristo in tre episodi: l’incontro con Maria Maddalena, di cui si dice che è stata liberata da 7 demoni, con la donna samaritana, che aveva avuto cinque mariti, e con l’adultera verso la quale non aveva avuto parole di condanna. Il vescovo ha specificato che l’attenzione, nell’accompagnamento delle persone, deve essere rivolta ad accogliere la loro situazione reale, proprio nella complessità, per accompagnare nella crescita così che ciascuno raggiunga il miglior bene possibile sulla strada che il Signore traccia ad ognuno.
Abbiamo percepito una grande attenzione partecipe da tutti i convenuti, che si è mostrata anche nel vedere con quanta passione tante persone si siano trattenute a lungo per parlare con noi anche dopo la fine dell’incontro. Ringraziamo il vescovo, il parroco e quanti erano presenti per la bella esperienza di chiesa accogliente che ci hanno fatto vivere.