Solo la teologia queer ci può salvare. Incontro con Carlos Osma
Intervista di Ángel García al teologo protestante Carlos Osma pubblicata sul sito del Periodico (Spagna) il 30 marzo 2019, liberamente tradotta da Marta Pistilli
Carlos Osma (Barakaldo, Paesi Baschi, 1973), matematico, professore universitario, padre di due bambine, membro della comunità protestante e gay, ha raccolto vari articoli pubblicati nel suo blog in un libro intitolato Solo un Jesús marica puede salvarnos: Reflexiones cristianas en clave gay (Soltanto un Gesù frocio ci può salvare. Riflessioni cristiane in chiave gay). E si è scatenato San Quintino.
Il titolo è sconvolgente, e lo sa bene.
È il titolo di un articolo del libro nel quale metto in discussione la normativa sui ruoli di genere, anche all’interno del collettivo LGTBI. La causa scatenante fu un post di Facebook in cui apparivano due uomini che si baciavano con la scritta: “Siamo gay, però virili”. Oggigiorno, l’omosessualità può essere vissuta in modo del tutto normale; tuttavia, è meglio comportarsi bene per non essere etichettati come “gay” o “lesbica”. Pensavo: “Per i cristiani, soltanto un Gesù frocio ci può salvare”.
Non so se la seguo.
Soltanto qualcuno che possa mettersi in fondo nella scala della mascolinità può essere misericordioso. E Gesù è molto “queer”.
La tesi non ha lasciato nessuno indifferente, questo è certo.
La parola “frocio” (con la quale includo tutti gli esclusi) era più velenosa di quanto immaginassi. Si sono scandalizzati coloro che non si scandalizzano dell’abuso o del rapimento di minori. Ho ricevuto qualche insulto che evocava il secolo XII del tipo: “Brucerai all’inferno”. L’ultimo è stato: “Se non ritiri il libro, ne pagherai le conseguenze”. A che conseguenze si riferirà?
Con tutto ciò, lei è cristiano.
Sono protestante. Mia nonna, figlia di un sindaco repubblicano di un paesino di Granada, fu la prima ad avvicinarsi al protestantesimo. Eravamo l’unica famiglia evangelica del paesino di Castellón nel quale crebbi. Tutti e cinque noi fratelli leggevamo i versetti della Bibbia intorno alla tavola e mia madre ci chiedeva: “Cosa significa secondo te ciò che hai letto?”.
Un ambiente dialogante.
Sì. Erano conservatori, ma non per questo dogmatici. Questa identità (minoritaria) mi risultava comoda. Fino a che un giorno (avrò avuto 11 anni) apparve un testo di san Paolo nel quale era scritto che gli omosessuali non avrebbero ereditato il regno dei cieli. Io non avevo mai sentito la parola “omosessuale”, però capii che si riferiva a me.
E…?
Avevo bisogno di tempo. Credo che non accettassi me stesso. Iniziai a scrivere e a leggere molta teologia per trovare linee narrative.
Non ha mai pensato di lasciare un club che non la voleva?
Ci fu un momento in cui dissi: “Mi piacerebbe poter smettere di credere in Dio”. Però non ci riuscì. Non riesco.
Lei è tenace.
Ci sono giovani che vivono in famiglie in cui viene detto loro che l’omosessualità è la cosa peggiore del mondo, sono incapaci di accettarsi, al punto di arrivare a suicidarsi. Io stesso sarei stato infelice, senza una vita. L’idea dei cristiani conservatori è che puoi smettere di essere omosessuale: il fatto che Vox [Vox è un partito politico spagnolo fondato nel 2013 da alcuni membri del partito popolare N.d.T.] si avvicini a questa tesi mi preoccupa. Conosco un ragazzo che si ammalò di astenia cronica dopo averci provato. Io stesso andai da uno psicologo evangelico, ma nel giro di mezz’ora mi alzai e me ne andai.
In che momento “emerse” la verità?
Poco tempo dopo aver terminato gli studi. Mi innamorai (oggi è mio marito). Pensai “Non è per niente male”. E con quella forza lo dissi alla mia famiglia. Fu un percorso nel quale imparammo tutti qualcosa.
Come si immagina un “Gesù frocio”?
Distante dalle istituzioni, che non prova ad esercitare un’influenza mediatica o politica per obbligare a credere. Il mio Gesù è quello del Vangelo, è semplice. Il Gesù degli ultimi. Gesù è la persona più LGTBI della Bibbia.
Già che ci siamo, avrebbe potuto essere una donna.
Mi sarebbe davvero piaciuto! Mi sento a mio agio in una comunità, guidata da una pastora, che vede la fede in modo liberatorio.
Testo originale: Carlos Osma: “Jesús es lo más LGTBI de la Biblia”