Padre Meier che significa per un prete gay fare coming out?
Intervista di Francis DeBernardo a padre Gary Meier pubblicata su Bondings 2.0, blog dell’associazione cattolica New Ways Ministry (Stati Uniti), il 28 maggio 2013, liberamente tradotta da Silvia Lanzi
La scorsa settimana abbiamo raccontato la storia di padre Gary Meier, un prete della diocesi di St. Louis che ha fatto coming out pubblicando un libro di memorie, Hidden Voices: Reflections of a Gay, Catholic Priest (Voci nascoste, riflessioni di un prete gay cattolico).
In seguito padre Meier ha pubblicato una riflessione su HuffingtonPost.com nella quale spiega la sua decisione di venire allo scoperto. È anche apparso a HuffPost Live. Bondings 2.0 gli ha chiesto di rispondere ad alcune domande sulla sua esperienza, ed egli ha acconsentito.
Che differenza c’è nella sua vita ora che si è dichiarato pubblicamente un prete gay?
Essere conosciuto come prete gay non è molto differente da prima. La differenza è la risposta che sto ricevendo da tutti. La mia storia è diventata virale sull’Huffington Post e l’attenzione che la storia ha creato è certamente differente. Ho sentito di gente che ha dovuto soffrire in silenzio e che si è sentita respinta. Si sentono traditi da una Chiesa che hanno sostenuto per anni – una Chiesa che non ha fatto lo stesso per loro – e questo è incredibilmente triste.
Come è arrivato alla decisione di fare coming out? Perché l’ha deciso in questo punto particolare della sua vita?
Ho preso la decisione di fare coming out dopo anni di preghiere, direzione spirituale e riflessione. Non è stato un processo semplice né tanto meno breve. Perché ora? Come ho detto recentemente ad un giornalista, “Perché non ora?”. Santa Caterina da Siena una volta disse “Parla della verità come se avessi mille voci. È il silenzio che uccide il mondo”. Così, perché non ora? Sento la vergogna e l’imbarazzo di non aver parlato prima.
Come hanno risposto i suoi confratelli preti? E i laici?
Sia i laici che i preti mi hanno aiutato in modo incredibile nelle mie decisioni e nelle mie azioni. È stupefacente. Nei primi giorni ho ricevuto più di un centinaio di lettere, tutte positive tranne due, solo due! È una follia! Capisco che era solo l’inizio, ma non mi aspettavo un sostegno così travolgente. Le mail e le lettere che mi sono arrivate direttamente sono state assolutamente incoraggianti.
Qual è stata la sorpresa più grande o la cosa più inaspettata che le è successa da quando ha fatto coming out?
Il fatto che questa storia sia virale sull’Huffington Post mi ha sorpreso. Ma, per me, questo sta semplicemente a significare che, dal momento che la nostra Chiesa non vuole discutere su questo argomento, quando qualcuno inizia a farlo, la gente vuole essere ascoltata. L’altra sorpresa che ho avuto sono alcune mail ricevute. L’atmosfera di silenzio e vergogna che ha creato la nostra Chiesa rispetto all’omosessualità è più grande di quanto pensassi e la pena che ha creato è reale.
Cosa possono fare i laici per aiutare più preti gay ad uscire allo scoperto?
Far loro sapere che sono amati e sostenuti. È stata davvero una benedizione aver avuto così tanti laici presso cui ho esplicato la mia missione pastorale che sono stati così incredibilmente incoraggianti. Non dobbiamo fare questo viaggio da soli. Ci sono un sacco di persone che ci aiutano e stanno con noi.
Crede che arriverà qualche punizione dopo questo annuncio?
Continuano a farmi la domanda “cosa ti aspetti?” Per essere onesto con lei, non ho alcuna aspettativa. So che non sono disposto a “pentirmi” delle mie convinzioni. Credo che dobbiamo aspettare e vedere.
Se avesse la possibilità di consigliare il papa sui preti gay, cosa gli direbbe?
Siamo qui! Siamo sempre stati qui ed è ora di una nuova comprensione sull’omosessualità e su cosa significhi amare ed essere amati.
Come pensa che la nostra Chiesa cambierebbe se più preti gay venissero allo scoperto? Come pensa cambierà il suo ministero?
La Chiesa cambierebbe drammaticamente se ogni prete gay venisse allo scoperto. Ma sono anche arrivato a capire che fare coming out come ‘gay’ è una cosa, uscire allo scoperto come gay o pro-gay è un’altra. Mentre non so dove mi porterà il mio ministero, so che l’appoggio alla comunità LGBT ne farà parte.
Ha intenzione di essere più coinvolto con i problemi dei cattolici LGBT?
Sì.
Testo originale: EXCLUSIVE INTERVIEW: Father Gary Meier, In His Own Words