Indagine sui cattolici omosessuali nella stampa italiana dal 1979 ad oggi. Una ricerca di Pasquale Quaranta
Intervista di Silvia Lanzi 4 marzo 2010
Leggi il suo sito (p40.it) e quasi ti stupisci come un ragazzo di neanche trent’anni possa aver già all’attivo un curriculum così denso e significativo.
Eppure è così perché, Pasquale Quaranta, classe ’83 ha – cito in ordine sparso – curato il bel volume Omosessualità e Vangelo. Franco Barbero risponde (Gabrielli Editore); ha fondato l’associazione di cultura omosessuale Federico Garcia Lorca; nel 2007 è stato ricevuto, per meriti di studio dal Presidente del Consiglio dei Ministri e contribuisce, sia in video che con articoli, ad una migliore conoscenza del mondo gay.
E proprio in questa direzione porta la tesi specialistica con cui si è laureato a pieni voti in Editoria, comunicazione multimediale e giornalismo all’ateneo Tor Vergata di Roma con un lavoro dal titolo “Cattolici omosessuali nella stampa italiana dal 1979 ad oggi”.
Come mai, Pasquale, questa tesi quantomeno inusuale?
Non è qualcosa che nasce nel deserto. Già dall’anno accademico 2001/2002 Francesco Gnerre tiene corsi di studi gay, e in questo ha buona compagnia, basti pensare ai seminari e ai laboratori sull’omosessualità attivati in alcune università italiane. Se questi temi sono soggetto di corsi di studi, lo possono essere anche di una tesi di laurea.
E qui devo fare un appunto: Pasquale, infatti, è “recidivo”, in quanto nell’anno accademico 2006/2007, aveva discusso a Salerno la tesi dal titolo “La cultura gay online: il caso italiano”.
Quest’ultima tesi, però, è un lavoro che tende a recuperare la memoria storica di un movimento che ha trent’anni buoni – del ’79 è infatti il campo su fede e omosessualità ospitato dal centro ecumenico Agape a Prali, nel torinese.
Forse è troppo presto per parlare di tradizione, ma è anche vero che in questi anni, per forza di cose, si sono accumulate esperienze, dati che è ora di sistematizzare con consapevolezza. Bisogna però – aggiunge Pasquale – correggere una sorta di distorsione e soprattutto cancellare lo stigma omofobico.
Per il movimento gay, e forse di più per quello gay cristiano, è difficile sentirsi protagonisti di una storia: vuoi per la censura di cui è stato fatto oggetto, vuoi per una sorta di “timidezza intrinseca” di gay e lesbiche originata da una cultura ostile alle persone omosessuali.
Finalmente, da qualche anno a questa parte, i gay si (ri)pensano e parlano di se stessi, colmando lacune, raddrizzando storture e riempiendo silenzi. La censura sta cadendo.
In una società dove il sesso è potere, l’omosessualità intacca profondamente la società fondata su matrimonio e procreazione, e quindi gli equilibri stessi. Ma non è solo una questione di potere. Avere una storia in cui riconoscersi, è fondamentale.
Perché significa essere radicati in qualcosa. Se si ha una storia, si è più forti, più propositivi. Ci si pensa come soggetti e non più come oggetti passivi: si diventa protagonisti e in grado di far sentire la propria voce.
Allora questa è una specie di rivoluzione copernicana gay?
Forse. Finalmente, per la prima volta i gay oppongono un controsapere organico. Il che significa togliere il monopolio a certa storia e storiografia di parte che minimizza, banalizza e storpia quello che per molte persone è la vita.
Ma come sei riuscito a reperire il materiale per scrivere la tua tesi?
Non è stato semplicissimo. Ho dovuto spulciare tra bollettini di gruppi, notizie, talvolta troppo stringate, sparse su quotidiani minori. Un lavoro certosino.
Questo lavoro certosino che si è meritato il massimo dei voti, contiene, in appendice, una succosa intervista con il filosofo Gianni Vattimo.
Pasquale è a buon diritto orgoglioso della sua tesi che ha ricevuto il plauso dei docenti – tra cui il relatore Raul Mordenti e il correlatore Francesco Gnerre.
Mi piace pensare – conclude Pasquale – che gli applausi non fossero solo per me ma per tutti quegli omosessuali, uomini e donne, che hanno contribuito a creare quella storia argomento della mia tesi.
E vorrei che chiunque trovi frammenti di questa storia me ne renda partecipe contattandomi tramite il mio sito.
La tesi di Pasquale è in via di pubblicazione. Speriamo che diventi presto un libro grazie al quale colmare alcune delle lacune di una storia, per forza di cose, ancora misconosciuta.