Come può essere una pastorale con i cattolici LGBT+ e i loro genitori?
Introduzione al libro di Yunuen Trujillo, LGBTQ catholics: A Guide to Inclusive Ministry (Paulist Press, 2022), liberamente tradotta da Giacomo Tessaro
Il concetto di pastorale LGBTQ non è certo nuovo. Da decenni una manciata di gruppi, negli Stati Uniti e in altri Paesi, lavorano indefessamente per creare spazi accoglienti per le persone LGBTQ cattoliche.
Alcuni lo fanno rimanendo dentro i confini della Chiesa, altri invece hanno ricevuto l’ispirazione ad andare oltre, ma tutti hanno offerto uno spazio protetto, un’oasi nel deserto per le persone LGBTQ cattoliche. La loro presenza è profetica, è un’ispirazione divina, l’ispirazione con cui Dio chiama coloro che sono destinati a servire, in particolare ai margini.
Storicamente alcuni di questi ministeri hanno svolto in maniera più pubblica la loro missione pastorale rispetto ad altri, ma a dire il vero la maggior parte di essi è sconosciuta alla massa dei cattolici.
Gran parte del loro lavoro è rimasto inedito e nascosto; parte della saggezza pastorale che hanno accumulato negli anni è stata messa per iscritto, ma sono in circolazione ben pochi materiali che possano dare una visione d’insieme di questo ambito pastorale.
Negli ultimi anni papa Francesco, con le sue dichiarazioni positive nei riguardi delle persone LGBTQ cattoliche, ha fatto qualcosa di molto semplice: ha rotto il silenzio su un argomento spesso considerato tabù, e ha dato avvio a un dialogo e a un processo di discernimento. Ora la Chiesa si chiede: come possiamo servire, accogliere e offrire una cura pastorale inclusiva alle persone LGBTQ cattoliche e alle loro famiglie?
Le persone LGBTQ cattoliche non sono più invisibili. Se la Chiesa istituzionale e il popolo cattolico hanno ancora molta strada da percorrere, il dialogo è iniziato, e andrà avanti. Lo Spirito Santo, la Ruah, è in movimento, ispira il dialogo, e ha ispirato anche questo libro.
Ho avuto il privilegio di condurre dei laboratori su queste tematiche a livello parrocchiale e regionale, fino ad arrivare al Congresso sull’Educazione Religiosa di Los Angeles, il più grande congresso cattolico del mondo.
Alla fine di ogni laboratorio c’è sempre qualcuno che mi dice “OK, è tutto molto bello, ma come faccio a introdurlo nella mia parrocchia, nella mia diocesi, nel mio Paese, dove non esistono libri su ciò di cui abbiamo parlato oggi?”. Questo libro è una risposta a questa esigenza.
Ci sono domande difficili, e non tutte le risposte si trovano in questo libro (lo sa Dio se c’è moltissimo che noi esseri umani dobbiamo ancora cercare di comprendere del Divino e della creazione), ma almeno farà nascere nuove domande, e farà partire il dialogo: ci troviamo all’inizio, non alla fine. Questo libro è l’inizio di un processo di discernimento, discernimento personale e istituzionale, che può richiedere anni, ma che deve partire adesso.
Per anni le persone LGBTQ cattoliche hanno dovuto nascondersi, hanno provato l’angoscia e la paura di perdere ciò che per loro è la cosa più sacra: la comunità cattolica, lo spazio in cui coltivare la loro relazione con Dio. Spesso, per evitare di creare disagio, hanno dovuto rendersi invisibili, e hanno sofferto violenze e discriminazioni. Siamo un gruppo vulnerabile, e i gruppi vulnerabili devono stare al centro del Vangelo.
Scrivere questo libro non sarebbe stato possibile senza la saggezza e la gentilezza di chi per tanti anni ha operato in questo ministero senza risparmiarsi. Mi riferisco in particolare a padre Chris Ponnet e al dottor Arthur Fitzmaurice, che mi hanno fornito alcuni dei documenti da me citati. Ci sono molte altre persone che mi hanno aiutata, donne fantastiche e uomini fantastici, che mi hanno aperto la loro porta mentre scrivevo. Alcune di queste persone sono citate nel libro, assieme alle loro storie.
Infine, non avrei potuto scrivere il libro senza l’aiuto dei miei direttori spirituali, e l’amore incondizionato di famigliari, amiche e amici. Spero che questo libro sia solamente uno dei tanti a trattare l’argomento della pastorale con le persone LGBT.