Italia allo specchio. Razzismo, omofobia, antisemitismo e odio imperante
Riflessioni di Massimo Battaglio
Mentre, con alcuni amici, continuiamo a censire tutti i casi di omofobia che vengono a galla, altri amici fanno lo stesso coi casi di razzismo. Segnalo il sito Cronache di ordinario razzismo, curato dall’associazione Lunaria.
L’ultimo raccapricciante caso segnalato è avvenuto su un autobus di Alessandria. Vittima una bambina di colore apostrofata da una tranquilla signora di mezz’età perché aveva avuto l’ardire di sedersi a suo fianco. “No, qui non ti siedi“, le avrebbe intimato la sessantenne allonandola.
Pochi giorni prima avevamo assistito al caso Balotelli deriso dagli Ultras del Verona e alle infinite battute di chi rincarava la dose via social. Nel frattempo, è ancora viva la videnda di Liliana Segre, messa sotto scorta dopo aver proposto una Commissione parlamentare contro i crimini d’odio.
Gli episodi di razzismo registrati da Lunaria nei primi otto mesi del 2019 sono 68, in calo rispetto all’anno precedente, quando avevano superato il centinaio. Nei periodi ancora prima erano stati mediamente una cinquantina all’anno. Altissimo il numero (136) registrato tra il luglio 2018 e l’agosto dell’anno successivo.
Stessa impennata si è registrata per l’omofobia. 259 vittime tra l’agosto 2018 e l’agosto 2019, contro una media annua di 113 negli anni precedenti.
Impossibile non notare un’impennata durante la stagione del governo “giallo-verde”. Un picco mai visto si è verificato con l’ascesa della Lega al Governo; una significativa riduzione con il suo crollo. Ad agosto 2018, le notizie di omofobia erano raddoppiate rispetto ai mesi precedenti; nel settembre scorso si sono dimezzate.
Nel frattempo, proprio nei giorni del caso Segre, il cardinal Ruini dichiara al Corriere della Sera che auspica un dialogo con Salvini. Per farlo riflettere sulla valanga di odio rotolata sugli italiani nei mesi del suo Governo? No: perché ha “notevoli prospettive davanti a sé“.
Ma le aperte critiche a papa e vescovi? Ma l’uso del rosario sventolato in chiave tutta propagandistica? “Può essere anche una reazione al ‘politicamente corretto’, e una maniera, pur poco felice, di affermare il ruolo della fede nello spazio pubblico“.
E’ del tutto comprensibile che le affermazioni del porporato più anziano d’Italia abbiano suscitato indignazione da parte di diversi suoi confratelli. Tra le reazioni più note, quelle di padre Zanotelli e del vescovo Mogavero. Quest’ultimo non ha mezzi termini:
“Salvini? Non è in linea col Vangelo. Si professa tale, ma non lo è. Sia per il rapporto con i migranti, sia nel dialogo con le altre religioni. Non basta brandire rosari e croci per definirsi cattolici. Vorrei sapere quale Vangelo usa. Dove trova scritto: ‘rimandiamoli a casa loro’, ‘aiutiamoli là’, ‘prima gli italiani’. Io non le trovo queste cose. Trovo sempre la difesa degli ultimi”.
Mi permetto di aggiungere che nel Vangelo non si dice nemmeno che bisogna picchiare le ragazzine lesbiche di quindici anni, come è avvenuto a Torino pochi giorni fa, per citare solo l’ultima vittima di una sterminata serie.
Anche su questi temi, vorrei che la Chiesa pronunciasse chiare parole di condanna. Perché il razzismo, l’antisemitismo e l’omofobia non sono fenomeni di nervosismo qualunque. Nè si possono trattare in modo separato.
E’ impossibile essere “pro migranti” ma “anti-gender” cioè omofobi. Siamo davanti a forme di odio identiche, complementari, tutte della peggior specie.