L’amore si scrive sul corpo, si legge ad alta voce. Genova contro l’omofobia, un giorno di iniziative
Articolo del 14 maggio 2013 di Donatella Alfonso pubblicato su Repubblica-Genova
Questo è amore-this is love è il titolo del video, realizzato dalla Fondazione Palazzo Ducale per la giornata Internazionale contro l’Omofobia e la Transfobia, il 17 maggio. E dalle 17 alle 20 dello stesso giorno una lettura ad alta voce di brani e poesie in nome dei diritti. La sera, una veglia spirituale alla Comunità di San Benedetto in ricordo di tutte le vittime dell’intolleranza e delle discriminazioni
“Fuggono i giorni lieti/lieti di bella età/Non fuggono i divieti/alla felicità”. Lettera dopo lettera, la calligrafa Francesca Biasetton scrive su un corpo, sulla schiena nuda della filosofa Nicla Vassallo, i versi di Sandro Penna. Nei cinque minuti del video Questo è amore-This is love, realizzato dalla Fondazione per la Cultura Palazzo Ducale di Genova in occasione della Giornata internazionale contro l’omofobia e la transfobia, il 17 maggio, si leggono, scritti sul corpo della filosofa, altre parole di Vita Sackville-West, Federico Garcia Lorca e Paul Verlaine.
Il video – regia di Serena Gargani, ideazione di Francesca Biasetton, Elvira Bonfanti, Luca Borzani, Vittorio Lingiardi e Nicla Vassallo, patrocinio della Commissione Pari Opportunità della Federazione Nazionale della Stampa – denuncia l’omofobia ricordando che tutti gli amori sono uguali, etero ed omosessuali. Perchè l’amore resta “Scritto sul corpo” come il romanzo di Jeanette Winterson: perchè l’amore presuppone il rispetto, non l’offesa.
E nella giornata contro l’omofobia, Palazzo Ducale è anche teatro di un reading, dalle 17 alle 20, che nel Cortile Maggiore prevede l’alternarsi di persone, omosessuali e non, che leggano un brano a loro scelta contro l’omofobia e per i diritti. E’ l’iniziativa “Mettiamoci la voce”, che riprende il ragionamento
fatto anche durante le giornate della Storia in Piazza, nell’aprile scorso, dedicate alle identità sessuali, e che segnalano la discriminazione in base al sesso come un nuovo e più insinuante razzismo. In mostra saranno anche i manifesti “Omofobia manifesta” a cura di Arcigay e il presidio del progetto “Mettiamoci la faccia” del Segretariato Italiano studenti di medicina (Sism).
Dalle 19 in avanti, invece, è il momento della preghiera e della veglia spirituale in ricordo di tutte le vittime dell’omofobia e di tutte le discriminazioni. Un’iniziativa del Gruppo Bethel, che raccoglie persone omosessuali credenti, e che si rivolge a fedeli di diverse confessioni religiose e associazioni di promozione sociale. L’appuntamento è presso la chiesa di San Benedetto al Porto (via San Benedetto) per meditare sul versetto “Nell’amore non c’è timore”. Il commento e la preghiera saranno condotti da don Claudio Boldrini.
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