L’avvertimento del Papa ai Vescovi al termine del sinodo sulla famiglia
Articolo di Marie-Lucile Kubacki pubblicato sul sito cattoltico “La Vie” (Francia) il 18 ottobre 2014 traduzione di finesettimana.org
Mentre l’assemblea straordinaria del Sinodo dei vescovi sulla famiglia giunge al termine, i padri sinodali hanno votato la “relatio synodi” concludendo i loro lavori degli scorsi quindici giorni.
Ma la giornata è stata contrassegnata soprattutto dal discorso del papa che ha rivolto loro un messaggio di “avvertimento”, chiedendo loro di resistere alle tentazioni di lassismo e di rigorismo.
Mentre il Sinodo sulla famiglia giunge al termine, i padri sinodali hanno votato il testo conclusivo dei loro lavori della settimana, la “relatio synodi”. Ogni punto avrebbe dovuto ottenere i due terzi dei voti per essere convalidato.
Tre punti non hanno avuto la maggioranza dei due terzi: quelli relativi all’accesso ai sacramenti dell’eucaristia e della riconciliazione per i divorziati risposati, sulla comuniono spirituale per i divorziati risposati e sull’accoglienza degli omosessuali nella Chiesa, ossia rispettivamente i punti 52, 53, 55. Il punto 52 ha raccolto 104 voti a favore e 74 contrari, il punto 53, 112 per e 64 contro, e il punto 55, 118 per e 52 contro.
Comunque, ha detto la sala stampa della Santa Sede, si tratta di un documento di lavoro e i punti che non hanno avuto la maggioranza dei due terzi non possono essere considerati completamente respinti: “Questo documento è qualcosa ‘in cammino’, quindi non è usata proprio la terminologia ‘approvato/non approvato’”, ha dichiarato padre Lombardi, direttore della sala stampa.
Quei punti dovrebbero quindi continuare ad essere oggetto di discussioni, nell’anno che abbiamo davanti, nelle Chiese locali e, nel 2015, nel secondo sinodo sulla famiglia, prima che il papa presenti la sua esortazione apostolica nel 2016.
È quindi impossibile per il momento trarre conclusioni definitive su ciò che sarà deciso alla fine del processo sinodale.
Tuttavia, il papa ha voluto rivolgere un messaggio forte ai padri sinodali in un discorso conclusivo, per il quale ha ricevuto ovazioni durate diversi minuti. Li ha messi in guardia contro cinque tentazioni:
– La tentazione dell’irrigidimento ostile, cioè il voler chiudersi dentro lo scritto (la lettera) e non lasciarsi sorprendere da Dio, dal Dio delle sorprese (lo spirito). (…). Dal tempo di Gesù, è la tentazione degli zelanti, degli scrupolosi, dei premurosi e dei cosiddetti – oggi- “tradizionalisti” e anche degli intellettualisti.
– La tentazione del buonismo distruttivo, che a nome di una misericordia ingannatrice fascia le ferite senza prima curarle e medicarle; che tratta i sintomi e non le cause e le radici. È la tentazione dei “buonisti”, dei timorosi e anche dei cosiddetti “progressisti e liberalisti”.
– La tentazione di trasformare la pietra in pane per rompere un digiuno lungo, pesante e dolente (cf. Lc 4,1-4) e anche di trasformare il pane in pietra e scagliarla contro i peccatori, i deboli e i malati (cf. Gv 8,7) cioè di trasformarlo in “fardelli insopportabili” (Lc 10, 27).
– La tentazione di scendere dalla croce, per accontentare la gente, e non rimanerci, per compiere la volontà del Padre; di piegarsi allo spirito mondano invece di purificarlo e piegarlo allo Spirito di Dio.
– La tentazione di trascurare il “depositum fidei”, considerandosi non custodi ma proprietari e padroni o, dall’altra parte, la tentazione di trascurare la realtà utilizzando una lingua minuziosa e un linguaggio di levigatura per dire tante cose e non dire niente!”.
Testo originale: La mise en garde du pape à l’issue du synode sur la famille