Amo una donna, ecco perchè dovevo uscire dalla sua vita
Ho imparato a riconoscere abbastanza quali vuoti insensati copra il mio bisogno di comprensione che non ho mai avuto e quanto dolore possa dare camminare sui cocci delle proprie speranze come di un assurdo che sembri perfettamente normale.
Non è che si possa spiegare tutto, lo sappiamo bene. Ed è per questo che non cercherò di trovare delle parole esclusive per farvi comprendere cosa ho provato e che provo ancora oggi consapevole di aver rinunciato per Amore alla persona più importante della mia vita, perché non sono capace, non ho parole abbastanza per descrivere questo.
Vi spiegherò, invece quanto la amo e come continuerò a volerle bene in ogni istante, come proprio per questo ho capito che dovevo uscire dalla sua vita. Desidero parlarne con voi perché so che troverò comprensione e non giudizio, senza sentire il peso e la necessità di una risposta che nessuno può dare e mentre non vi chiede nulla e si allontana, il mio amore possa vestirsi ancora una volta di tutto il suo autocompiacimento e la gioia infinita che la sua forza gli dà.
Ho avuto la fortuna anche di gioire e di soffrire con l’unica donna che abbia mai amato, la sua infelicità e la sua gioia significavano la mia.
Ma già da molto tempo avevo intuito che prima o poi questa separazione sarebbe avvenuta, sapevo che mi avrebbe distrutta.
Oggi più nessuno mi chiede se ho qualcosa da raccontare e condividere, perché queste cose interessavano solo all’unica stupenda creatura che ha saputo comprendermi e che mi abbia voluto bene veramente, l’unica che mi ha donato parole in apparenza semplici ma rivestite nello stesso tempo di un calibro e di una potenza per me uniche. Il loro effetto-affetto lo ricordo ancora!
La nostra conoscenza è nata in un contesto spirituale perché entrambe facevamo parte dello stesso cammino di fede all’interno della chiesa.
Abbiamo condiviso insieme 15 anni di amicizia, ma lungo il percorso della nostra esperienza abbiamo capito che il sentimento che provavamo l’una per l’altra col tempo si era trasformato in qualcosa di decisamente più grande, più forte.
Ne abbiamo parlato insieme, abbiamo sofferto, pianto, e in ultima analisi abbiamo compreso che non potevamo vivere una relazione sentimentale, così abbiamo deciso di dividere le nostre strade. (Descrivere la decisione sofferta della nostra separazione in poche righe è difficile e riduttiva, non sono capace di esprimerla.)
Non conoscevo il dolore del suo distacco, ho dovuto imparare a dissimulare e trattenere il mio attaccamento, ho provato a farne a meno ma non ci sono ancora riuscita. Questo bene, per punirmi oggi è diventato ancora più grande.
Quante volte con l’umana ragione mi sono chiesta il perché di questa lacerazione del cuore e quante volte ho dovuto constatare, con amarezza, che non ci sono risposte per domande come questa.
E’ stata la vita, purtroppo, a non volerci come “ innamorate”. Non ci sono spiegazioni da dare, è solo questo.
Ogni giorno sacrifico la realtà dei fatti per poter andare nell’unico posto in cui posso sentirla vicina…dentro me, nel cuore dove un giorno la strinsi con la coscienza di non lasciarla più uscire.
Non passa giorno che ciò che resta nella memoria di lei non viene mai rinnegato o cancellato.
Nel copione del mio monologo, mi vedo come una funambola che cerca di seguire questo percorso impossibile senza guardare in basso, per non cadere nel vuoto e nella tristezza che la sua assenza dispensa.
Mi piacerebbe confrontarmi con qualcuno che sappia comprendermi, ascoltarmi, intendere… Confido e spero di ricevere vostre notizie che accoglierò con grande gioia! Mi scuso se sono stata prolissa.
Mariarosa
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La risposta…
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Cara Mariarosa, hai fatto bene a scriverci, tra le volontarie e i volontari di Losguardodinoemi e Gionata.org troverai sempre amiche ed amici. Tutti abbiamo bisogno di aiuto e come scrissi già una volta chi chiede aiuto deve ricevere aiuto. Prima di tutto vorrei salutare la tua regione in cui sono nate tante persone di grande valore umano sconosciute e famose.
Permettimi tra i famosi di citare l’indimenticabile Totò, l’indimenticabile Eduardo e l’indimenticabile Massimo Troisi. Nella vita sentimentale, Mariarosa, tutte le donne e gli uomini, gay, lesbiche, trans, etero hanno conosciuto dolorose separazioni.
Ho la certezza che le volontarie di Lo sguardo di Noemi sono state, io compresa, ferite come te. Cambiano le persone, i luoghi, le situazioni ma il cuore umano è uguale dappertutto a parte qualche cuore di pietra. Non so perché con questa donna a cui ti univa un’amicizia antica e poi un amore che non avete potuto vivere sia seguita una separazione tanto radicale.
Distaccarsi da chi amiamo è una cosa molto dolorosa ma, cara Mariarosa, bisogna pur vivere e vivere per te stessa, per coloro a cui vuoi bene e che ti vogliono bene e per Qualcuno che ci ha chiamati Figli.
Lei, la donna che hai amato e ami resta in te ma c’è il mondo che è stato creato anche per te. Penso che Dio ha creato questo pianeta verde azzurro per ogni creatura, ogni persona, ogni animale, ogni pianta, fiore, erba, per il mare e la montagna perchè tutto è vivo. Lascia che la natura ti guarisca:il sole ti riscaldi, il vento ti parli dolcemente di Dio, le stelle custodiscano benevolmente il tuo sonno.
Pensa a ciò che ami: qualunque cosa sia. Leggere, passeggiare, ascoltare musica, cucinare. Dedicati quando puoi a ciò che ami. Scrivi i tuoi sogni:guariranno il tuo dolore. Sei giovane, hai 34 anni. Non ti propongo di dimenticare ma di stare meglio e di guarire. Ci vuole tempo ma chiedi, se vuoi, a Gesù di guarirti.
Credimi quando siamo veri Gesù ci ascolta. I miracoli non avvengono solo a Lourdes ma anche nella tua città e a Napoli, a Potenza, nel paesino siciliano e friulano, a Bologna e a Milano cioè ovunque. Ti ho scritto di getto, cara amica, se trovi qualcosa di buono nella mia risposta usalo. Se hai bisogno scrivici ancora, quando vuoi.
Un abbraccio grande Lavinia.