La battaglia di Alan Turing con la sua omosessualità
Articolo di Dalya Alberge pubblicato sul sito del quotidiano The Guardian (Gran Bretagna) il 23 agosto 2015, liberamente tradotto da Chiara Spasari
A più di sessant’anni dalla morte, apparentemente per suicidio, del decifratore Alan Turing, la battaglia con la sua sessualità e il desiderio di una relazione stabile emerge in tre lettere inedite.
La corrispondenza risale agli anni ’50 quando, accusato di atti osceni con un diciannovenne, fu condannato alla castrazione chimica.
Il trattamento era finalizzato a sopprimere le sue pulsioni omosessuali, ma Turing confidò ad un amico: “Ho fatto un sogno che mi ha mostrato abbastanza chiaramente che sto diventando eterosessuale, ma l’idea non mi entusiasma, né in sogno né da sveglio”.
“Mia madre è stata qui e sembriamo intenderci molto meglio. L’ho sottoposta a una poderosa illuminazione in materia sessuale, e lei sembra aver sopportato abbastanza bene. L’altra notte ho fatto un sogno piuttosto assurdo, in cui chiedevo a mia madre cosa ne pensasse dell’andare a letto con un uomo, e lei rispondeva ‘Oh, benissimo, ma non girare nudo per la casa come facevi prima’”.
Scrive anche di una vacanza organizzata in un campeggio gestito da francesi a Corfù. “Spero di sdraiarmi al sole, parlare francese e greco, e far l’amore, sebbene il sesso e la nazionalità… siano ancora da decidere: è infatti abbastanza probabile che questo aspetto sia del tutto escluso. Quel che desidero è una relazione stabile, e potrei essere propenso a rifiutare qualsiasi cosa che per sua natura non possa essere definitiva”.
Le lettere furono inviate a Nick Furbank, uno studioso di letteratura morto l’anno scorso [2014], che era stato esecutore testamentario di Turing. Il nipote di Turing, sir Dermot Turing, avvocato, ne ha inserito degli estratti nel suo libro di prossima uscita, Prof: Alan Turing Decoded.
Sir Turing descrive le lettere dello zio come “molto interessanti” e ci offre delle intuizioni su un uomo la cui fine prematura lo rende ancora più difficile da decifrare: “Faceva psicoterapia, e contemporaneamente i suoi ormoni venivano neutralizzati […] [la corrispondenza] indica che era in preda ad uno sconvolgimento che […] storicamente tutti avevano supposto, e che adesso trova conferma”.
Aggiunge che le lettere fanno luce anche sui rapporti tra Turing e sua madre: “C’è una tendenza a far scadere nel melenso questo rapporto, immaginandolo incredibilmente amorevole e tenero, ma sono assolutamente certo fosse più complesso, non privo di lati oscuri. Queste lettere lo confermano”.
Turing e la sua squadra di decodificatori di Bletchey Park appaiono nel recente film The Imitation game, con Benedict Cumberbatch. Turing fu un matematico visionario, uno scienziato informatico il cui lavoro di decrittazione durante la guerra salvò migliaia di vite. Oggi è considerato il padre della moderna informatica.
La sua vita successiva è stata eclissata dalla condanna e dalla morte per avvelenamento da cianuro, nel 1954, all’età di 41 anni; la grazia postuma è stata concessa dalla Regina nel 2013.
Testo originale: Letters reveal Alan Turing’s battle with his sexuality