La Bibbia e gli omosessuali: quattro domande, quattro risposte
Riflessioni del reverendo Durrell Watkins* pubblicate sul blog Jesus in Love (Stati Uniti) il 24 ottobre 2013, liberamente tradotte da Silvia Lanzi
Ecco quattro domande che mi sono state spesso rivolte sulla spiritualità e le persone LGBT. Il mio ministero si svolge in una Chiesa che ha le sue radici sia nella tradizione cristiana che nel movimento per i diritti dei gay. In ogni caso, sono un umanista spirituale e un pluralista religioso e, mentre parlo primariamente da un punto di vista cristiano, il messaggio che cerco di offrire è universale. Ecco qui le domande e le mie risposte.
È peccato essere gay?
“Peccato” significa mancare il bersaglio (una metafora tratta dal tiro con l’arco). “Essere” qualcosa è una questione di ontologia (“di ess-enza”). Così, per scoprire di essere qualcosa e per essere onesto, non si deve mai mancare il bersaglio. La scoperta di sé e l’esprimere della propria verità con integrità è come fare un centro perfetto!
Gesù ha condannato l’omosessualità?
Gesù ha condannato ben poco. Una delle poche cose che ha condannato è la tendenza dei religiosi a prendere parte alla condanna! Sembra che Gesù abbia un sacco di pazienza praticamente con tutti, tranne che con le persone presuntuose che tentano di applicare le leggi religiose per opprimere e controllare gli altri.
Gesù era comprensivo nei confronti delle persone omosessuali?
La parola “omosessuale” non ha mai fatto parte del vocabolario di Gesù. Tuttavia, nell’ottavo capitolo del vangelo di Matteo (e la storia è ripetuta nel settimo capitolo di quello di Luca) si dice che Gesù abbia guarito il servo di un centurione. Gli ascoltatori originali di questa storia dovettero ritenere che il servo fosse l’amante del centurione. Da quel che che sappiamo della cultura romana del I secolo, queste relazioni non erano infrequenti. E per una persona di rango così elevato essere così preoccupato di un servo da avvicinare un guaritore di status inferiore in un disperato tentativo di aiutarlo suggerisce un’intimità molto più grande di quella che ci si potrebbe aspettare tra un ufficiale militare e il suo “servo”. Come ha risposto Gesù al centurione? Ha elogiato la sua fede! Non ha condannato o anche solo dubitato della sua relazione.
Così, in Matteo 19, Gesù usa la definizione di “eunuco” in un senso più ampio di quello che facciamo normalmente noi. Dice che ci sono quelli castrati, che è la definizione comune. Ma dice anche che ci sono due altri tipi di eunuchi. Dice che alcuni “scelgono” di essere eunichi (vivendo una vita celibataria) e che altri sono “nati” eunuchi (persone che sono, per loro natura, sessualmente differenti). Dice anche che non tutti accetteranno questa ampia, inclusiva e non giudicante definizione di eunuchi, ma che “chiunque può accettare questo, dovrebbe accettarlo”.
Gesù stava dando un esempio di diversità sessuale – alcuni sono diversi perché cambiati chirurgicamente. Altri per la scelta individuale di non sposarsi o di rimanere celibi (per esempio frati e suore). E altri ancora sono nati diversi, cioè la loro differenza è innata. Gesù non suggerisce che vi sia qualcosa di sbagliato in un tipo di eunuco, e certamente non propone un programma di “ex-eunuchi”. Alcuni di noi sono “diversi” dalla maggioranza, e sembra che Gesù pensi che vada bene, che chi può accettare la diversità lo faccia! I suoi insegnamenti ci ricordano Isaia 56, dove il profeta mette queste parole in bocca a Dio: “Non dica l’eunuco: ‘Ecco, io sono un albero secco!’ …concederò nella mia casa e dentro le mie mura un posto e un nome eterno che non sarà mai cancellato… perché il mio tempio si chiamerà casa di preghiera per TUTTI i popoli”. In ogni caso, Gesù non ha mai condannato l’amore o l’attrazione omosessuale.
Ma ci sono dei versi biblici che condannano l’omosessualità?
Dipende da come si legge la Bibbia. Le persone che hanno scritto i documenti che con il tempo sono diventati la nostra Bibbia erano prodotti del loro tempo e della loro cultura. Avevano dei programmi specifici e scrivevano a comunità particolari, di solito in risposta ad eventi ben definiti. Nessuno di loro aveva idea che gli americani del XXI secolo avrebbero letto la loro opera. Infatti, nessuno di loro sapeva che c’era un continente nordamericano o che il mondo non era piatto. E così leggiamo nella Bibbia argomentazioni a favore della schiavitù, che affermano che le donne sono in qualche modo inferiori agli uomini e che sembra suggeriscano che Dio si schiera nei conflitti sanguinosi.
Oggi NON accettiamo che le donne siano in qualche maniera inferiori agli uomini.
Oggi crediamo che la schiavitù sia uno dei più grandi mali della storia umana.
Oggi molti di noi credono che la guerra quasi mai è volontà di Dio.
Leggiamo la Bibbia con la consapevolezza del suo contesto storico, culturale e linguistico? O ci attacchiamo a dei versetti isolati che sembrano sostenere un pregiudizio o un altro? Il modo in cui scegliamo di leggere la Bibbia determinerà se crederemo che la Bibbia promuova l’omofobia. E Il modo in cui scegliamo di leggerla dice di più del lettore che del testo.
Di tutta la Bibbia scritta da molte persone nel corso di più di mille anni, ci sono solo una mezza dozzina di frasi che di solito sono usate per far vergognare, condannare, molestare, o terrorizzare gay e lesbiche! Ognuno di questi rari e isolati passaggi, se presi nel loro contesto culturale, storico, linguistico e letterario possono essere decostruiti in modo liberatorio per le persone omosessuali! L’amore o anche solo l’attrazione reciproca non è mai condannata nelle Scritture.
La Bibbia è contro lo stupro, lo sfruttamento, e il danneggiamento del vostro vicino di casa (e giustamente!). Non è una raccolta di libri destinati a condannare l’amore, la reciprocità, o qualsiasi situazione di affermazione della vita.
Ora, riflettete su questi passaggi della Bibbia che alcuni di noi credono riassumano accuratamente il messaggio divino per la famiglia umana: “Dio è amore e CHIUNQUE sta nell’amore dimora in Dio e Dio dimora in lui.” 1 Giovanni 4.16; “Infatti io so i pensieri che medito per voi”, dice il Signore , “pensieri di pace e non di male, per darvi un avvenire e una speranza.” Geremia 29.11; “Ma per la grazia di Dio io sono quello che sono” 1 Corinzi 15.10; “Ma il frutto dello Spirito è: amore gioia, pace, pazienza, gentilezza, bontà, fede, mansuetudine, autocontrollo. Contro tali cose non vi è legge.” Galati 5.22-23.
Non c’è legge contro l’amore, e noi tutti siamo uno. Questo è il messaggio della Bibbia. Non ci dice chi odiare; ci dice come amare. Sappiamo per certo che le persone LGBT sono capaci di vivere una vita piena d’amore come chiunque altro.
*Il reverendo Durrell Watkins è il pastore principale della Sunshine Cathedral di Fort Lauderdale, in Florida dal 2007. La chiesa è affiliata alle Metropolitan Community Churches e all’International New Thought Alliance. L”articolo “La Bibbia e i gay” del reverendo Durrell Watkins, pastore della Sunshine Cathedral a Fort Lauderdale, in Florida. È uno dei più famosi articoli su Bibbia e omosessualità di tutti i tempi. “Il reverendo Watkins va ben oltre il ridimensionamento dei “massacranti” passaggi anti-gay, mostrando il messaggio positivo di Cristo riguardo alle persone queer in modo piano e accessibile. (Kittredge Cherry)
Testo originale: The Bible and Gays: Is it a sin to be gay? Did Jesus condemn homosexuality?