La Bibbia non dice che vostro figlio andrà all’inferno perché è LGBTQ!
Testo tratto dal libro di Susan Cottrell*, “Mom, I’m Gay”. Loving Your LGBTQ Child without Sacrificing Your Faith (“Mamma sono gay”. Come potete amare vostro figlio Lgbtq senza sacrificare la vostra fede), paragrafo 25, editore Westminster John Knox, edizione riveduta, Maggio 2016, libera traduzione di Diana
“Ho momenti di pace totale in cui posso condividere immagini ed esperienze, ma poi ho momenti di paura assoluta e tristezza su ciò che sta succedendo. Tutta la bruttezza della mia Chiesa mi ha devastato e penso di soffrire, ma NON ho paura che mia figlia vada all’inferno a causa di chi è”. Peggy
Eravamo alla riunione delle mamme del gruppo FreedHearts, quando ci ha raggiunto Stan Mitchell, pastore della chiesa GracePointe a Franklin (Tennessee). Una mamma disse che per lei era difficile credere in un vero e proprio inferno eterno, dove suo figlio sarebbe bruciato, perché era gay. Stan le rispose:
Veramente noi non lo crediamo. Ero al funerale di mio zio Tim, a undici anni, e cominciai a capire che stava succedendo qualcosa. Lo zio Tim era un brav’uomo, viveva una vita cristiana molto meglio di noi, ma non andava in Chiesa, perché aveva già capito come era quel predicatore molto tempo fa. Ma noi sapevamo che “Tim sarebbe andato all’inferno, perché non andava in Chiesa come noi e questa era una tragedia”. Avevamo sempre cercato di portarlo in Chiesa. Nelle nostre preghiere di intercessione dicevamo sempre: “Pregate per Tim, perché non vada all’inferno”. E poi quando lo zio Tim morì al suo funerale piangevamo tutti, perché sarebbe andato all’inferno. E mezz’ora dopo eravamo tutti di nuovo davanti alla Chiesa a mangiare insalata di patate e il dolce alla banana come se non ci fosse un domani. Ridevano e si raccontavano barzellette. E io li guardavo chiedendomi, “Che cosa stanno facendo? Lo zio Tim sta bruciando! E voi state mangiando l’insalata di patate?”. E qualcosa dentro di me disse: “O questi sono i peggiori figli di puttana che siano mai esistiti, oppure non ci credono”.
L’inferno è una paura orribile. Noi esseri umani lanciamo questa parola inferno come se fosse qualcosa che possiamo comprendere. La storia di Stan rivela che credere in un vero e proprio fuoco infernale è problematico. Come possiamo credere nell’inferno ed avere ancora fiducia in Dio? Questo dubbio tuttavia non impedisce ai Cristiani di usare l’inferno per spaventare la gente. Se insistiamo sull’esistenza dell’inferno, dobbiamo rivalutare il carattere di Gesù testimone di Dio, perché certamente la descrizione di Gesù di un Dio amorevole che possiamo avvicinare coraggiosamente e un Dio che manda la gente reale in un vero e proprio inferno di fuoco, non vanno d’accordo, non importa quanti esercizi mentali noi facciamo.
Io non sto cercando di sradicare la vostra teologia; sto cercando di darvi il permesso di seguire il vostro cuore, dove lo Spirito vi guida. Se dubitate dell’esistenza dell’inferno non siete soli, perché esiste il dubbio anche fra i Cristiani che credono nella Bibbia. Vi offro questo punto di vista alternativo, perché non vi tormentiate all’idea della dannazione eterna.
Alcuni Cristiani temono di essere lassisti sull’inferno per poi scoprire che esiste. Ma noi dobbiamo considerare il costo esorbitante di una vita con la paura dell’inferno se questo non esiste. Per essere onesti, dovete ammettere che Gesù era abbastanza indifferente su questo argomento – e ne ha parlato molto poco – tipo, se fosse vero, sarebbe la più grande minaccia concepibile.
Quello che diceva si riferiva ad un deposito di rifiuti chiamato Gehenna, che bruciava giorno e notte al di fuori della città. Gehenna, o Gei Hinnom e Sheol, la parola ebrea per terra dei morti, sono state fuse tutte in un’unica parola indistintamente e tradotte con la parola inferno. Come fa notare Benjamin L. Corey nel suo blog su Patheos, la parola “inferno” che usiamo oggi, in realtà non appare nella lingua fino a molto dopo il primo secolo, approssimativamente intorno al 725 d.C.
Ma nonostante le origini dubbie del concetto, ci spaventa soltanto parlare dell’esistenza dell’inferno. A malapena ci facciamo domande se l’omosessualità sia sbagliata, perché è stata in modo strano e singolare collegata all’inferno. Perché ci dovrebbe spaventare porci la questione? Perché noi subito pensiamo: “Se mi sbaglio su questo, su che cos’altro mi sbaglio?”. Improvvisamente trema la terra sotto i piedi e ti senti come se tu non potessi avere fiducia in nulla di ciò che tu pensavi di sapere. Questo è un problema significativo. Credo che dipenda dal fatto che ci sono voluti due secoli alla Chiesa per accettare il sistema solare eliocentrico. “Se ci siamo sbagliati su questo, su che cos’altro ci sbagliamo?”. Noi indietreggiamo. Respingiamo la questione. Vogliamo veramente sentirci al sicuro.
Ma se facessimo invece in questo modo: se facessimo pressione a Dio – il Dio in cui diciamo di avere fiducia – e lasciassimo emergere una nuova comprensione?
Se ti stai agitando proprio ora o stai per gettare questo libro nel gabinetto, fermati un momento. Stiamo solo ponendoci delle domande e Dio non ha mai punito nessuno per le domande.
Invece lasciate che vi incoraggi: anche se voi credete fermamente all’inferno, la Bibbia non dice a nessuno che andrà all’inferno, perché è LGBTQ. Semplicemente non c’è. Mettetevi l’animo in pace, e riposate. E lasciate che Dio vi riveli ciò che dovete sapere.
IL LAVORO DI FREEDHEARTS
Quali sono le vostre più grandi paure per i vostri figli, per voi, per la vostra fede? Potete metterli in tavola ed esaminarle di nuovo? Cercate lo Spirito di Dio in voi per comprendere? Se l’inferno vi preoccupa, avete la volontà di cercare Dio e di ascoltare lo Spirito che si agita nel vostro cuore?
* Susan Cottrell è un’insegnante cristiana che ha avuto numerose esperienze di studio della Bibbia e nel discepolato. FreedHearts è il suo blog ed anche una rete per genitori cristiani con figli LGBT, ed ha raccolto le convinzioni maturate attraverso queste esperienze nel suo libro “Mom, I’m Gay” – Loving Your LGBTQ Child Without Sacrificing Your Faith(Mamma, sono gay. Come potete amare vostro figlio LGBTQ senza sacrificare la vostra fede). Lei e suo marito sono sposati da più di 30 anni, hanno cinque figli, due delle quali sono lesbiche. Vivono a Austin in Texas (USA).