La Caritas indiana apre le sue porte alle persone transgender
Articolo di Bob Shine pubblicato su Bondings 2.0, blog dell’associazione cattolica New Ways Ministry (Stati Uniti) il 14 ottobre 2016, liberamente tradotto da Silvia Lanzi
Un’agenzia cattolica umanitaria in India ha lanciato un programma volto specificatamente a offrire servizi per le persone transgender che siano più inclusivi ed efficaci. Questo indica sia un passo avanti, sia quanto ancora la Chiesa cattolica debba muoversi.
La Caritas Indiana, organizzazione ufficialmente incaricata dello sviluppo umano dalla Conferenza Episcopale dell’India, ha annunciato questa nuova politica lunedì scorso. Il direttore esecutivo, padre Frederick D’Souza ha affermato che questo programma da inizio ad una nuova scuola di pensiero, come detto alla radio Vaticana. Ha poi spiegato:
“’La Caritas è pronta a lavorare con le persone transgender. Sono anche pronto ad assumerle… Persone che stanno soffrendo non per colpa loro ma per la confusione sessuale dei loro corpi richiedono la nostra attenzione e il nostro aiuto’”.
Il vice direttore padre Paul Moonjely ha detto che Caritas India ha già raggiunto comunità trans, ma “ha largamente fallito nel riconoscerli e nel mostrare i dati dei molti che abbiamo aiutato” e ci vuole più lavoro “per sensibilizzare sull’argomento anche all’interno della stessa Caritas”
Ma il notevole passo avanti della Caritas non è senza problemi, e il bisogno di maggiore sensibilizzazione è evidente. Padre D’Souza ha detto che l’iniziativa si sarebbe limitata ai “transgender biologici”, cioè quelle persone che, per la riassegnazione del sesso, non si sono sottoposte alla chirurgia.
“’Non vogliamo confondere le due cose. Abbiamo una certa opinione di chi fa affidamento alla chirurgia, e non è favorevole. Crediamo che il genere naturale con cui ognuno nasce è quello cui lei/lui dovrebbe tenere da conto e con cui contribuire alla creazione‘”.
In India le comunità trans rimangono abbastanza emarginate. Un censimento del 2011 ha riportato che ci sono circa mezzo milione di transgender nel paese, sebbene probabilmente il numero sia sottostimato. Le società indiane riconoscono da lungo tempo le persone trans, conosciute tradizionalmente come hijras, ed è stato solo con il colonialismo inglese che a tale proposito si sono imposte restrizioni. Un’opzione di ‘terzo genere’ è stata riconosciuta nel 2014 dopo la ratifica della Corte Suprema.
La Caritas India e la Chiesa cattolica nel suo insieme sono rispettate parecchio per i loro sforzi caritatevoli, sebbene i cattolici siano meno del 2% della popolazione nazionale. Si spera che questo nuovo programma non solo renda gli sforzi della Caritas India molto più inclusivi ed efficenti, ma che spinga anche altre organizzazioni ad adottare programmi simili e combattere i pregiudizi anti-trans nella società in generale. Lo spirito d’inclusione per tutte le persone LGBT dovrebbe passare da altre organizzazioni cattoliche come le Missionarie della Carità, l’ordine religioso fondato da madre Teresa. L’anno scorso, la comunità è stata minacciata di non poter adottare se la legge accetterà genitori omosessuali.
Anche la Chiesa è stata dunque una voce positiva per le comunità LGBT, come quando il cardinale di Bombay Oswald Gracias ha parlato due volte contro la criminalizzazione delle persone gay. Ha anche detto a Bondings 2.0 che la Chiesa abbraccia, vuole e ha bisogno delle persone LGBT. Virginia Saldanha, una laica indiana che era a capo dell’Office of Laity for the Federation of Asian Bishops’ Conferences, dice che il Sinodo della Famiglia del 2015 ha bisogno di portare le persone LGBT “dentro (la Chiesa) dal freddo (della violenza).”
I recenti commenti di papa Francesco sulle persone trans sono complessi, e sono ancora oggetto di dibattito. Ciò che traspare chiaramente dalle sue parole è la sua insistenza, fondata sugli insegnamenti della Chiesa, che le persone di qualunque sesso e orientamento debbano essere accompagnate pastoralmente e aiutate nelle loro vite. Questo sforzo della Caritas India, come quello di Francesco, è ostacolato dalla non piena comprensione dell’identità di genere e delle sue espressioni. Ma questo nuovo programma pianta un seme da cui potrà crescere un accompagnamento amorevole reso più efficace e completo dalla scienza moderna.
Testo originale: Caritas India Announces Initiative for Transgender Outreach