“La Casa di Ale” per i diritti delle persone LGBT+
Dialogo di Katya Parente con Paola de la “Casa di ale”
A volte sono proprio coloro che per primi dovrebbero sostenerti, i genitori, a rigettarti: ne fanno esperienza tra gli altri quotidianamente tanti ragazzi e ragazze LGBTQ+ allontanati da casa che, oltre ad essere un’esperienza psicologicamente devastante, li priva di un posto dove stare, rendendo la loro condizione ancora più precaria.
Per ovviare a questo problema la “Casa di Ale”, associazione ideata da Paola Freddi che ne è anche la presidente, tra qualche mese renderà operativa a Casaletto Vaprio (Cremona) “Ale e l’arcobaleno“. E il nostro ospite di oggi è proprio la signora Paola.
Prima di tutto, cos’è in breve la “Casa di Ale”?
La “Casa di Ale” è la realizzazione del “grande sogno” di mia figlia “Ale”, una giovane mamma, sensibile e altruista, morta con il suo bambino in un tragico incidente nel dicembre 2010. Per rielaborare e dare sfogo al mio dolore, nell’aprile 2013, con l’appoggio di sei amici soci-fondatori, ho istituito l’Associazione ed avviato il Progetto di accoglienza e reinserimento sociale e lavorativo per donne maggiorenni, senza dipendenze in atto, italiane o immigrate, con o senza figli, concretizzando così il sogno di mia figlia che sentivo come fosse una sua preziosa eredità.
La mission dell’associazione “la Casa di Ale Odv” è l’accoglienza delle donne in stato di difficoltà sociale, economica, personale. Le prime ospiti che si sono rivolte alla “Casa di Ale” sono arrivate leggendo il nostro blog. In seguito “la Casa di Ale” è entrata nella rete Con-tatto e l’informazione della sua azione è stata diffusa sul territorio in modo abbastanza capillare, al punto che le richieste sono aumentate considerevolmente.
Nel 2015 abbiamo deciso di accogliere donne immigrate con o senza bambini e abbiamo stipulato una convenzione con la prefettura di Cremona per istituzionalizzare l’accoglienza e diventare un CAS.
Dal 2015 al 2021, tramite il suddetto progetto di accoglienza delle donne immigrate siamo diventati “il nido mamma-bambino” della provincia di Cremona. Sono state accolte e tolte alla TRATTA e/o alla STRADA oltre 50 donne e 30 bambini. Nel periodo di gestione del CAS, diverse sono state le attività integrative proposte a favore delle donne accolte e dei loro bambini (corsi di italiano, attività ricreative, centri estivi per minori, ecc.)
I progetti di accoglienza non si sono interrotti con la chiusura della convenzione prefettizia, ma sono proseguiti con l’allestimento della “Casa dei Diritti” aperta il 1° Marzo 2022, un alloggio per progetti di semi-autonomia o di accompagnamento all’autonomia, per donne sole o con figli, sito a Crema, in via IX Novembre, 50.
La casa, in grado di accogliere in convivenza 3 o 4 persone, offre alle donne accolte uno spazio di vita in cui poter serenamente rielaborare i propri vissuti; un sostegno amorevole ed un accompagnamento affinché le stesse riescano a superare le proprie difficoltà; un affiancamento ed un supporto volto all’individuazione e/o riscoperta dei vincoli e delle fragilità individuali e delle risorse personali; un aiuto nella costruzione e realizzazione del progetto di autonomia personale, lavorativa, economica, abitativa, ecc.
“La Sartoria di Ale” è il progetto di inserimento lavorativo dell’Associazione, avviato nel 2015. Offre opportunità formative e/o lavorative a donne accolte o non; a persone in difficoltà personali e/o per la perdita del lavoro; a donne interessate ad acquisire competenze lavorative specifiche di taglio, cucito e maglieria. La Sartoria effettua riparazioni sartoriali, re-fashion e creazione capi unici su misura, oltre ad offrire un “servizio di stireria”, a prezzi calmierati.
Tramite il Progetto di formazione/inserimento lavorativo, negli anni sono state assunte 6 donne e istituiti 4 tirocini. Nel corso del 2022, su richiesta dei Servizi Sociali territoriali per una e della Caritas per un’altra, sono stati attivati due tirocini formativi per due donne nell’ambito dei Progetti denominati “Patti Generativi”, gestiti dal Servizio di Inserimento Lavorativo di CSC.
Negli anni scorsi sono stati organizzati corsi di sartoria base in collaborazione con l’Auser del quartiere di Santa Maria e l’Acli con l’obiettivo condiviso di formazione ed integrazione delle donne straniere e non. Con lo stesso obiettivo è stato proposto ed organizzato lo scorso anno un corso base di sartoria, su richiesta dei Servizi Sociali del Comune, per le donne dei quartieri di S. Bernardino e Castelnuovo, con il coinvolgimento a distanza (a causa dell’emergenza sanitaria da Covid 19) delle ospiti della Residenza “Rosetta” di S. Bernardino. Collaborazione che ha avuto come esito finale la realizzazione di cinque coperte offerte in beneficenza.
Il laboratorio di sartoria e stireria è collocato presso la sede operativa dell’Associazione, a Crema in Via Brescia 62, dove è allestito anche un “Mercatino VINTAGE” permanente, con una vasta scelta di capi di abbigliamento per uomini, donne e bambini, scarpe, biancheria, suppellettili, libri, borse, bigiotteria, ecc., aperto a tutti ed in particolare alle persone con difficoltà economiche.
L’Associazione negli anni (con il sostegno economico della Fondazione Comunitaria della Provincia di Cremona e dell’8xmille della Chiesa Valdese) ha proposto e realizzato vari progetti di aiuto per persone svantaggiate o in difficoltà economica, sociale o relazionale. E’ tuttora attivo il Progetto “La Bottega dei Diritti” con sportelli multiprofessionali per consulenze psicologiche, legali, medico-sanitarie-farmacologiche-floriterapiche, socio-educative e di mediazione familiare; oltre allo Sportello di ascolto per persone LGBTQI+ ed i loro familiari, entrambi collocati presso la sede operativa dell’associazione.
Presso di voi è già attivo uno sportello/consultorio. Come mai aprirlo anche alle istanze LGBTQ?
Il progetto degli sportelli Multiprofessionali, avviato a gennaio 2021 presso la “Casa di Ale”, denominato “Le Botteghe dei Diritti”, che fin dai primi mesi aveva suscitato grande interesse e adesione, ha mantenuto nel tempo la rispondenza iniziale e gli sportelli, che offrono consulenze psicologiche, medico-sanitarie, farmacologiche e foriterapiche, sociali e legali, non si sono mai interrotti e proseguono tuttora.
A settembre 2022, il Servizio ha ampliato il proprio intervento, aggiungendo agli sportelli multiprofessionali già attivi quello di mediazione familiare, per un sostegno ai genitori, con particolare attenzione a quelli in fase di separazione, già separati o divorziati, per facilitare accordi o soluzioni soddisfacenti per i figli e per se stessi, condividendo responsabilità e prospettive educative, nell’interesse dei figli.
A ottobre 2022 il Servizio ha implementato ulteriormente l’equipe dei professionisti, inserendo una educatrice/mediatrice familiare ed una psicoterapeuta con specifica esperienza nella presa in carico di persone LGBTQI+.
L’Associazione, da sempre impegnata nel sostegno e accoglienza delle donne vittime di violenze e di maltrattamenti, nel tempo ha esteso i propri progetti e le attività in funzione della salvaguardia dei diritti di tutte le persone e nel contrasto alla “violenza di genere” nel significato più ampio del termine.
Si è sviluppata così l’idea di proporre uno Sportello di Ascolto per persone LGBTQI+ ed i loro familiari, in collaborazione con l’Arcigay “La Rocca” di Cremona, per rafforzare l’azione di sostegno, tutela e contrasto alle forme di discriminazione che si manifestano nei contesti sociali nei confronti delle persone LGBTQI+
Chi sono gli operatori di sportello?
Gli operatori strettamente impegnati nel progetto sono i consulenti professionisti o volontari dell’associazione: assistente sociale, educatrice professionale e counselor (con specifica formazione e presa in carico nell’ambito della dimensione LGBTQI+), psicoterapeuta (con specifica esperienza nella presa in carico di persone LGBTQI+), consulente legale, mediatrice familiare, medico di base e infettivologa, farmacista esperta anche in medicina omeopatica e floriterapia.
Tutti professionisti esperti, occupati a vario titolo, ora o in passato in servizi pubblici o privati del territorio, tuttora impegnati in continuative attività di formazione professionale, come da prescrizione dei vari ordini professionali di appartenenza.
Quando possibile indirizzate i vostri utenti presso le strutture comunali. La vostra sinergia con gli assistenti sociali di Crema è informale o avete qualche tipo di legame istituzionale con la città?
L’associazione fa parte di una rete territoriale di realtà del Terzo Settore, con la quale ha creato, da anni, sinergie e collaborazioni, aderendo e partecipando assiduamente ai vari tavoli programmatici istituzionali e di zona.
Dal 2018 partecipa alla Co-progettazione del Comune di Crema come Ente appartenente all’ATS “Impronte Sociali” in cordata con la Caritas e collabora nelle attività degli ambiti programmatici del programma 2 “Contrasto alla povertà” e nel programma 4 “Servizi Abitativi”.
Dal 2015 partecipa con un proprio operatore alle attività della Rete Con-tatto, (sottoscrivendone il protocollo insieme ai 48 Comuni dell’ambito e varie realtà del Terzo settore e del volontariato) che opera nei vari ambiti professionali per intercettare, intervenire e prevenire la violenza ed ogni tipo di maltrattamento sulle donne.
Dall’aprile c.a. fa parte delle Rete Antidiscriminazione del Comune di Cremona (RAC), con la quale ha sottoscritto il protocollo d’intesa per le attività previste.
Gli operatori degli sportelli adottano da sempre una modalità di confronto e di condivisione in equipe delle problematiche che gli utenti presentano. Per la connotazione dei nostri sportelli di ascolto, aiuto e orientamento, si è presentato spesso la necessità di un confronto ed invio, ai servizi sociali o specialistici del territorio con i quali sono attive valide collaborazioni e sinergie.
A Casaletto Vaprio partirà fra qualche mese una bella iniziativa, sempre riguardante la comunità LGBTQ. Ce ne parli?
“Ale e l’Arcobaleno” è il progetto pensato da “Arci Ombriano Aps” e “La Casa di Ale Odv” con il quale si intende rafforzare l’azione di sostegno, tutela e contrasto alle forme di discriminazione che si manifestano nei contesti sociali nei confronti delle persone LGBTQI+. Contestualmente si prevede l’apertura di una struttura di accoglienza abitativa denominata “Casa Arcobaleno” per le persone che si trovano costrette ad allontanarsi dai propri contesti di vita.
In rete con “Arci Ombriano APS”, con la quale “La Casa di Ale Odv” a gennaio 2023 ha costituito l’ATS “Insieme”, l’Associazione ha definito e condiviso il suddetto progetto, con il quale le due organizzazioni hanno ottenuto l’assegnazione dal comune di Casaletto Vaprio per la gestione condivisa di un bene immobile confiscato alla criminalità organizzata.
Trattasi di una villa indipendente, costituita da 6 locali più servizi, ampio garage e giardino, sito nel Comune di Casaletto Vaprio (Cr) in Via delle Tre Venezie 29. L’ipotesi progettuale prevede la realizzazione in detto contesto dei seguenti interventi:
• lo sviluppo sul territorio dello Sportello di ascolto e supporto sociale, educativo, medico, psicologico per le persone LGBTQI+ ed i loro familiari ed azioni volte a favorire l’avvio di percorsi di accompagnamento per un miglioramento del benessere individuale e familiare, e di integrazione sociale e lavorativa delle persone coinvolte. Verrà offerta anche la possibilità di una mediazione familiare e un supporto legale laddove le scelte legate all’identità e all’orientamento sessuale potranno causare conflitti interni alla famiglia o ai contesti sociali di appartenenza.
• È prevista inoltre l’apertura, entro i primi mesi del prossimo anno, di una “Casa Arcobaleno” per accoglienze temporanee di 5 o 6 persone che si trovino costrette – anche in situazione di emergenza – ad allontanarsi dai propri ambienti di vita a causa delle discriminazioni e/o violenze subite in ambito familiare, dovute all’identità di genere e/o all’orientamento sessuale.
• Il progetto prevede inoltre azioni formative e di sensibilizzazione volte ad incentivare lo sviluppo di un tessuto sociale più aperto ed inclusivo e la diffusione della cultura di legalità e giustizia sociale. Si ipotizzano interventi formativi in ambito scolastico (con insegnanti e studenti) ed a favore di operatori del settore socio-educativo oltre che iniziative ed eventi sociali a scopo divulgativo ed inclusivo.
Molti bisogni, risposte puntuali e diversificate: questo emerge dalla nostra chiacchierata.
Ringraziamo la signora Paola e tutti quelli che profondono il loro impegno per iniziative così importanti e delicate. Li ritroveremo, senza dubbio, tra qualche mese per un’intervista più approfondita in merito ad “Ale e l’arcobaleno”. Intanto, per chi fosse interessato, può consultare il sito istituzionale della “Casa di Ale” (“https://www.lacasadialeonlus.it/), dove troverà tutti i contatti necessari. Non ci resta che augurare loro buon lavoro.