Quando la chiesa accoglie le persone HIV+. La nostra lotta in Vietnam contro lo stigma
Articolo di Dao Phuong Thanh (Vietnam) pubblicato su “Cette église accueille les personnes vivant avec le VIH/SIDA”, edito da Cordaid (Olanda), ottobre 2009, pp.13-14, libera traduzione di Marco Galvagno
Sono cristiano e la mia fede è una fonte d’ispirazione nell’aiuto verso gli altri per combattere l’Aids, lo stigma che provoca (in Vietnam) e per superare il dolore che provoca vivere con questa malattia. Ma la fede rende sicuramente il lavoro sull’Aids molto più difficile. La fede cristiana infatti non è molto diffusa in Vietnam e le autorità locali accettano difficilmente la presenza dei missionari. Inoltre la questione è delicata dato che l’Aids viene associato a quelli che vengono definiti i mali sociali: droga, prostituzione e omosessualità; potete capire allora perché la chiesa abbia difficoltà ad affrontare il tema dell’Hiv e dell’Aids.
La chiesa protestante di Hanoi era abituata a fare progetti per lottare contro lo stigma e la discriminazione verso i malati d’Aids, ma tutto è stato molto difficile. Tuttavia la chiesa, sostiene molto il Milk Flower Group, lavorando con noi svolge un ruolo attivo nella prevenzione contro la malattia e nella lotta contro lo stigma.
La chiesa di Hanoi ci aiuta procurandoci delle sale di riunione, parla dell’Aids nei gruppi biblici di giovani ed adulti e con i membri sieropositivi, andando a trovare i malati del Milk Flower Group ed organizzando i funerali.
Può sembrare strano, ma la cosa più importante per noi è che tutti i membri del Milk Flower siano trattati come gli altri membri della chiesa, che possano essere battezzati se lo vogliono e che possano partecipare a tutte le attività della chiesa. È quello che la chiesa di Hanoi fa.
“Certe persone pensano che noi siamo anormali ad aiutare le persone nel bel mezzo della notte. Non è facile essere cristiani ad Hanoi. Una volta ho terminato una conferenza sull’HIV dicendo che Dio ci benedice tutti. Numerose organizzazioni si sono rifiutate d’invitarmi per molto tempo. Ogni volta che lavoro con organizzazioni governative non nomino mai Dio e la fede”.
“Abbiamo iniziato come piccolo gruppo ma siamo cresciuti e abbiamo imparato. Abbiamo imparato dalle Ong internazionali, ci hanno dato formazione tecnica, ci hanno permesso di migliorare la gestione del nostro gruppo di auto assistenza e le nostre competenze organizzative e anche come facilitatori. Abbiamo imparato anche da altri gruppi d’auto assistenza anche se la maggior parte di quelli che lottano contro l’Aids sono reticenti a lavorare insieme. A volte riusciamo ad accedere a piccoli finanziamenti, ma la maggior parte delle cose che impariamo le impariamo facendole da soli”.
Isolati
Sotto molto punti di vista siamo abbandonati, la maggior parte dei membri del Milk Flower group non parlano inglese. Siamo tagliati fuori dai dibattiti internazionali sull’Aids, dalle ricerche e dalle ultime novità. A volte veniamo invitati dalle Ong internazionali a partecipare a riunioni e conferenze, ma non abbiamo mai potuto assistervi, non abbiamo potuto rispondere alle esigenze finanziarie o di altro tipo.
A volte riceviamo i riassunti dei loro report. Qualche volta ci giungono nuove informazioni, come quelle che alcune piante medicinali possono aiutare i sieropositivi, le hanno scoperte in Laos.
Questo ci dà speranza e forse qualcuno di noi un giorno potrà andarci. Anche il fatto di sapere che delle persone dei ricercatori, dei militanti e delle persone di buona volontà lottano ovunque nel mondo contro l’Aids ci dà la sensazione di essere sostenuti.
Cosa raccomandiao alle altre persone che vogliono impegnarsi nella lotta contro l’Aids nelle proprie chiese e nelle comunità in Vietnam? Beh innanzitutto di richiede impegno personale, devozione e sacrificio, ma la chiesa nel suo insieme deve avere una comprensione migliore ed una maggiore conoscenza dell’Hiv e dell’Aids prima di poter fare qualcosa nella lotta contro il virus.
Certe persone e alcuni leader sono informate, ma queste conoscenze devono essere più diffuse. Non è solo la chiesa come istituzione che deve essere informata, ma le comunità religiose e i loro membri.
Solo questo influenzerà in maniera positiva nella lotta contro l’Hiv. Raccomanderei ugualmente la costruzione di buone relazioni con le autorità locali. Una cosa a parte è avere le autorità del Vietnam dalla vostra parte, altrimenti è vietato intraprendere qualsiasi attività.
Prima di far partire un gruppo di auto assistenza come il nostro tutti i membri devono accettare la propria condizione e sentirsi abbastanza a proprio agio per parlarne loro, prima di poter aiutare gli altri a parlare di sé. Per questo ci vuole molto tempo.
I principali problemi per i gruppi di auto assistenza, secondo Dao Phong Thang, sono una forte e massiccia stigmatizzazione e discriminazione, così quando le persone svelano la propria sieropositività vengono isolate e escluse. La principale causa è la mancanza d’informazione sull’Hiv e l’Aids.
Than afferma che “Svelare la propria condizione e parlarne apertamente è un punto di partenza, ma resta uno dei problemi più grossi degli altri in Vietnam. Le persone che mi conoscono, sanno che sono sieropositivo.
A volte quando vado a trovare persone che voglio sostenere, devo coprirmi la faccia, perché le persone che vado a trovare non vogliono che le loro famiglie sappiano che m’incontrano. Mi copro la faccia per loro, ma penso che l’Hiv non sia un motivo per cui vergognarsi di se stessi.”
Ci sono difficoltà dovute anche al fatto di lavorare con volontari: la maggior parte dei membri di Milk Flower si sostengono reciprocamente e aiutano anche le persone sieropositive o malate al di fuori del gruppo. Devono tutti guadagnare per vivere e non possono consacrarsi interamente al volontariato.
Than afferma che “Quando vedo i membri del gruppo che se ne vanno per mancanza di soldi, mi sento triste. Il mio credo è che anche senza finanziamenti possiamo esserci, gli uni per gli altri”. Ma è molto difficile (in Vietman) per i gruppi di auto assistenza ottenere un riconoscimento legale ed quasi impossibile rispondere alle esigenze di finanziamento. Il finanziamento è quasi interamente organizzato da altri.
Testo originale: «Parfois je dois me couvrir lorsque je rends visite à des personnes»