Una diocesi anglicana in Inghilterra vuole un vescovo gay-friendly
Articolo di Edward Malnick e John Bingham tratto dal sito del telegraph (UK), 27 aprile 2013, liberamente tradotto da Silvia Lanzi
Una diocesi della Chiesa d’Inghilterra ha costruito dei ponti con la comunità gay come parte del programma di lavoro del nuovo vescovo. La diocesi di Manchester ha dato istruzioni perchè il suo nuovo vescovo sia qualcuno che possa stabilire dei “rapporti positivi” coi gay anglicani e i non praticanti.
Ha deciso in proposito che il successore del rev. Nigel McCulloch, ritiratosi i primi dell’anno, debba costruire un “rapporto significativo” con la “comunità lesbica, gay, bisessuale, e transgender (LGBT)” di Manchester.
Il fatto avviene nel mezzo delle tensioni crescenti all’interno della Chiesa (anglicana) sull’atteggiamento da tenere nei confronti dei fedeli del clero gay. Un appoggio del genere al dialogo con i gay anglicani da parte di una delle maggiori diocesi (inglesi) è visto positivamente dai “liberali”, ma è visto dai tradizionalisti come un’ulteriore smacco.
Il gesto di Manchester arriva mesi dopo che la Chiesa (inglese) ha tolto la proibizione al clero sposato di accedere all’episcopato. La decisione ha causato astio tra i tradizionalisti, inclusi i più anziani vescovi africani, che l’hanno descritta, insieme al Sinodo dei vescovi, come “un grave allontanamento dalla dottrina della Chiesa”.
Come risultato di questo cambiamento, Jeffrey John, l’arciprete apertamente gay di St. Albans, è stato calorosamente raccomandato come vescovo di Durham, posizione ricoperta fino a poco fa dall’attuale arcivescovo di Canterbury, il reverendo Justin Welby, cosa che lo catapulterebbe John al terzo posto nella Chiesa d’Inghilterra.
A Manchester il comitato della diocesi – formalmente dipendente dalla Commissione delle nomine della Corona – ha formalizzato uno “stato di necessità” affermando che è importante prendere nota che in quella diocesi vi è “una delle più grandi comunità europee LGBT”.
Il documento afferma che la comunità è dispersa all’interno della diocesi, ma è anche concentrata nel “gay village” della città. Inoltre loda il vescovo precedente per il suo impegno a costruire relazioni con la comunità gay: “Si sono avuti rapporti significativi col la comunità LGBT in diocesi, sia a livello parrocchiale sia a livello strategico.
“Il censimento 2011 riporta che c’erano 4.845 unioni civili omosessuali legalmente registrate nei distretti di Greater Manchester e Rossendale, il 4,6% di tutte quelle registrate in Inghilterra e Galles”.
Il compito del candidato dovrebbe così insieme “sostenere la vita familiare”, e la costruzione di “relazioni positive con la comunità LGBT”. Il documento è stato steso da ventisette figure-chiave della diocesi componenti il comitato che amministra la diocesi Vacante – sei dei quali facenti parte della Commissione delle nomine della Corona, che è quella incaricata della decisione.
Tra questi ci sono il canonico Richard Hawkins, la cui chiesa a Oldham fa parte di un gruppo di chiese gay-friendly, e Peter Capon, lettore di una chiesa a Rusholme, che ha ospitato incontri della tradizionalista Fellowship of Confessing Anglicans (un’associazione che riunisce le chiese anglicane).
Il canonico Andy Salmon, un altro membro del comitato, ha detto: “La comunità gay è una parte molto importante della nostra più ampia comunità della diocesi di Manchester.
“Il nostro è un basso profilo. Non è nulla del tipo ‘vogliamo un vescovo che spinga per il matrimonio omosessuale’. Siamo stati attenti alle cose dette. Tutto il comitato della diocesi vacante, che è un gruppo largo e abbastanza composito, doveva approvare una simile affermazione”.
Il reverendo Benny Hazlehurst, segretario dell’ Anglican campaign group Accepting Evangelicals (un’associasione anglicana liberale e gay-friendly), dice: “Questo è molto positivo e suona anche come il riconoscimento di una reale necessità pastorale. Spero che si tratti di una necessità segnalata anche da altre diocesi.
“Recentemente Justin Welby ha incontrato Peter Tatchell e, la scorsa settimana la coalizione anglicana LGBT. “Rimane da vedere quale sarà l’effetto di incontri come questo, ma penso che sarà probabilmente molto buono. “Penso che quello di Manchester sia un inizio eccellente.”
Comunque, il progetto è stato contestato dal canonico Chris Sugden, segretario esecutivo dell’Anglican Mainstream, un gruppo tradizionalista, che afferma che nessuna comunità debba avere uno status “privilegiato” nel programma di lavoro del nuovo vescovo.
Tra quelli che potrebbero essere presi in considerazione per questa carica c’è di vescovo di Buckingham, Alan Wilson, una delle più importanti figure ecclesiastiche a parlare pubblicamente in favore dei matrimoni omosessuali. Per dieci anni uno dei vescovi più giovani della diocesi di Oxford che avrebbe l’esperienza e il profilo per prendere in consegna una diocesi della grandezza di Manchester.
Anche David Ison, decano della londinese St Pauls’s, è un difensore dei diritti dei gay ed ha anche l’esperienza di aver operato in un grande centro urbano del nord dell’Inghilterra, ed entrambe le caratteristiche sono indicate come desiderata della diocesi. Ma avendo occupato il posto solamente per poco più di un anno, sarebbe troppo presto pensare di andarsene.
Un altro vescovo che potrebbe essere preso in considerazione è il reverendo Nick Baines, vescovo di Bradford, la cui diocesi potrebbe scomparire a causa di una fusione. Si aspetta una decisione entro qualche settimana.
Al momento c’è un’inusuale numero di diocesi che cercano un nuovo pastore, dopo che quattro vescovi hanno annunciato il loro ritiro e il nuovo arcivescovo ha lasciato Durham. È noto che molte persone nella diocesi hanno proposto il nome di John e che molte figure preminenti hanno indagato discretamente su di lui a St Albans. Il decano, che è unito civilmente ma non sposato, fu due volte sul punto di diventare vescovo ma la sua nomina venne bloccata dall’opposizione dell’ala conservatrice della Chiesa.
Nel 2010 la Commissione delle nomine della Corona lo considerò per la leadership della diocesi di Southwark dopo che la dichiarazione d’intenti di quest’ultima – disponibile sul suo sito – richiese un vescovo che avrebbe “continuato la tradizione di onorare il ministero del clero gay e lesbico, sostenendo, nello stesso tempo, il dialogo sulle questioni della sessualità umana.”
Una recente intervista pubblica ha mostrato un forte supporto alla ricerca di una figura simile all’arcivescovo Welby che continui gli sforzi per espandere la chiesa.
Ma alcuni membri della commissione diocesana, responsabile dell’elaborazione del programma di lavoro del prossimo vescovo di Durham, sottolineano che questo non significhi necessariamente che il successore debba essere un altro evangelico e che potrebbe essere considerato qualcun altro con un “retroterra differente”.
Titolo originale: Church of England diocese asks for gay friendly bishop