La Chiesa Cattolica e la “teoria del gender”: un dialogo sempre più necessario
Articolo di Robert Shine* pubblicato sul blog dell’associazione cattolica New Ways Ministry (Stati Uniti) il 22 marzo 2018, liberamente tradotto da Giacomo Tessaro
Quando papa Francesco critica la “teoria” o “l’ideologia del gender”, cosa intende dire? Come si pongono tali questioni nella Chiesa Cattolica? C’è modo di riconciliarsi con esse?
John Allen, redattore del sito cattolico Crux, si è posto queste domande qualche giorno fa durante una conferenza a Roma, in un documento sulla teoria del gender che, secondo lo stesso Allen, “è un’intelligente presentazione di cosa bolle in pentola in Europa e nella Chiesa riguardo questo tema”.
Il documento è stato redatto dal professore di diritto canonico Vincenzo Turchi ed è stato presentato alla conferenza Il diritto all’educazione e all’insegnamento organizzata dall’università romana di Santa Croce, un ateneo dell’Opus Dei.
L’arcivescovo Georg Gänswein, molto vicino a Benedetto XVI e Prefetto della Casa Pontificia, ha presieduto la tavola rotonda nella quale il documento è stato presentato. Secondo l’analisi di Allen: “In generale, quando i prelati vaticani stigmatizzano l’ascesa della “teoria del gender”, in realtà non fanno riferimento a una specifica teoria associata a uno specifico pensatore; intendono piuttosto una corrente culturale e intellettuale che secondo loro, pone tre rischi tra loro intrecciati:
– erodere l’idea che l’identità e l’orientamento sessuali siano dati di natura; proporre l’idea che l’orientamento e, per estensione, il comportamento sessuale, non siano legati a norme morali oggettive, bensì il risultato di scelte storiche e culturali contingenti;
– spingere lo Stato a promuovere tale visione nelle scuole, minacciando così il diritto dei genitori di essere i primi educatori dei loro figli;
– con il pretesto di evitare la discriminazione basata sull’orientamento sessuale, stigmatizzare i tradizionali valori religiosi e morali, il che finirebbe per essere una nuova forma di discriminazione”.
Secondo Turchi “la teoria del gender si basa su ‘concetti molto diffusi in ambito filosofico e antropologico’, come ‘il primato della cultura sulla natura’. Secondo questa teoria, il dato naturale è ‘marginale’, le differenze sessuali sono ‘inessenziali e mutevoli’ e possono essere modellate sulla base dell’’autodeterminazione individuale’”.
Gli sforzi miranti a combattere la discriminazione e il bullismo contro i giovani LGBT vanno oltre questi obiettivi, per promuovere in realtà il matrimonio e l’adozione per le coppie omosessuali. Nell’ambito dell’istruzione la teoria del gender “viene diffusa senza nominarla esplicitamente” e “chiunque osi criticarla è etichettato come razzista e omofobo”.
In risposta a questi avvertimenti funesti, il commento di Allen è stato moderato e ha riconosciuto la necessità del dialogo: “Vorrei porre una nota a margine della discussione del 12 marzo: mi pare chiaro che risolvere le tensioni provocate dalla teoria del gender richiede un complicato intreccio tra leggi e regolamenti. Probabilmente, chi ha un’opinione definita sul tema dovrà mettersi a sedere e cercare di capire. […] A questo proposito, vorrei sottolineare come i relatori di questa conferenza siano quasi tutti consacrati maschi e non ce n’è nessuno che mostri qualche simpatia per alcune delle idee che stanno dietro la teoria del gender. Probabilmente non è questo il luogo adatto, ma credo che, prima o poi, questa discussione dovrà avere luogo”.
John Allen si aggiunge al sempre crescente numero di cattolici il quale riconosce che, in tema di identità di genere e pari opportunità per le persone LGBT, non sono necesarie nuove, durissime condanne o avvertimenti apocalittici, ma ascolto profondo e autentico dialogo.
Che Allen (redattore di un sito d’informazione cattolico moderatamente conservatore) si senta di fare un invito di questo genere, è un segno che gli attivisti LGBT non sono soli. Per il bene della Chiesa e delle persone LGBT, è tempo che molte voci diverse comincino a dialogare sulle tematiche di genere, per essere informati sulle nuove scoperte sull’identità di genere.
* Robert Shine è direttore associato di New Ways Ministry, per cui lavora dal 2012, e del blog Bondings 2.0. È laureato in teologia alla Catholic University of America e alla Boston College School of Theology and Ministry.
Testo originale: In the Catholic Church, What’s Next When it Comes to “Gender Theory”?