Negli Stati Uniti una petizione contro l’odio della Chiesa cattolica verso i gay
Articolo del 9 gennaio 2013 di Alberto Sofia pubblicato su Giornalettismo
Da quando il nuovo sistema della Casa Bianca permette ai cittadini americani di presentare online le proprie petizioni, gli Stati Uniti di Barack Obama si sono visti recapitare qualsiasi tipo di richiesta: dalla partecipazione del vice presidente Joe Biden come star ad un reality show, fino a quella per richiedere al governo di rivelare i suoi archivi segreti sugli extraterrestri.
Ma forse l’amministrazione non pensava che venissero raccolte le firme anche contro il Vaticano. Come svela l’Huffington Post, nella notte di Natale una petizione è stata infatti presentata per riconoscere la Chiesa Cattolica come un “gruppo che inneggia all’odio“, a causa del suo comportamento omofobo.
OMOFOBIA- L’iniziativa dei cittadini americani, stremati e offesi dalle posizioni del Vaticano contro le persone omosessuali in tutto il mondo, nasce come forma di protesta simbolica su “We the People“, dopo le nuove dichiarazioni di Papa Benedetto XVI contro la comunità LGBT. Il 21 dicembre il Pontefice aveva infatti denunciato il matrimonio omosessuale come una minaccia per la civiltà occidentale. Un’accusa contro la quale hanno voluto rispondere gli americani, raccogliendo le firme per denunciare la Chiesa cattolica.
DISCRIMINAZIONE – Nel testo della petizione si accusa: “Usando un linguaggio odioso e facendo commenti discriminatori, il Papa ha dipinto uno scenario secondo il quale le persone omosessuali appaiono come cittadini di seconda classe”. Sottolineando la contrarietà di Papa Benedetto XVI a qualsiasi forma di dialogo e apertura alla comunità omosessuale (se non indirizzato alla “riconversione”), i sottoscrittori hanno spiegato come il Papa abbia offeso migliaia di americani, affermando che “i genitori omosessuali tolgono la dignità ai figli”.
E descrivendo le famiglie gay “come organizzazioni quasi sub-umane”. La petizione, a cui possono prendere parte tutti i cittadini, non solo quelli americani, si spinge fino a chiedere una condanna ufficiale da parte dell’amministrazione americana: “Chiediamo al governo Obama di riconoscere la Chiesa Cattolica Romana come gruppo che inneggia all’odio”, si legge nel testo della richiesta online. Così come “viene definita anche dal Southern Poverty Law Center e dall’Anti-Defamation League”, spiegano. Ovvero, da una nota organizzazione non governativa che monitora da quarant’anni le organizzazioni estremiste negli Usa e da un’altra, l’ADL, tradizionalmente legata alla difesa contro le posizioni antisemite.
RISPOSTA? – Adesso l’obiettivo è quello di raccogliere almeno 25mila firme entro il 24 gennaio: nel caso fossero raggiunte, il governo sarebbe costretto a rispondere in modo ufficiale alla petizione. Un esempio di democrazia diretta. Fino allo scorso lunedì, però, l’iniziativa non aveva ancora riscosso il successo sperato dai promotori: soltanto 2200 firme erano state raccolte, ben al di sotto della soglia richiesta per la risposta dell’amministrazione. Senza considerare, spiega l’Huffington Post, come il governo federale non possa definire quali sono i “gruppi d’odio”, ma soltanto perseguire alcuni tipi di crimini. Eppure i conservatori e i media cattolici stanno già sfruttando la petizione in modo strumentale contro il presidente Obama.
LA REPLICA DEI CONSERVATORI – Così è stato un avvocato cattolico, con legami con il Partito Repubblicano, a denunciare la petizione, chiedendo sempre online “donazioni di emergenza per aiutarci a lanciare una vera e propria campagna contro l’odiosa agenda laica dell’Amministrazione Obama”. Ma non è stato l’unico: anche Thomas Peters, un attivista conservatore, attraverso il blog CatholicVote.org, ha rilanciato, chiedendo a sua volta alla Casa Bianca di “dichiarare una volta per tutte che non considera la Chiesa cattolica come un gruppo d’odio”.
In attesa, è già partita la battaglia a colpi di firme: il 4 gennaio, l’utente “Patrick T” ha lanciato una contro-petizione, dove chiede che i “bigotti” che hanno firmato la “richiesta anti-Chiesa cattolica” siano identificati a loro volta come gruppo d’odio. Anche questa però ha raccolto poco successo: meno di 900 firme.