La chiesa locale è viva e sulle benedizioni chiede alla gerarchia cattolica di cambiare
Riflessioni di Thomas Mollen* pubblicate sul sito cattolico Kirche und Leben (Germania) il 6 aprile 2021, liberamente tradotte da Antonio De Caro
Non da ultimo nel dibattito sociale la Chiesa come istituzione ha perso importanza da anni, e in modo più aspro nelle ultime settimane. Tuttavia, questo non vale per le chiese locali – e certamente non ai singoli cristiani attivi ed impegnati, commenta il nostro ospite Thomas Mollen*.
Di recente ho avuto una conversazione con una buona amica. Tra le altre cose, abbiamo parlato di quando suo figlio di 14 anni sarebbe venuto per la Cresima. La sua risposta mi ha stupito: “Oh, sai, stiamo valutando se lasciare perdere del tutto”.
Come me, questa amica è cresciuta in una famiglia cattolica, è stata battezzata e cresimata, ha sposato un cattolico e lavora anche in un’istituzione cattolica. Ma ora dice: “Credo ancora in Dio, ma per me la Chiesa cattolica semplicemente non è più importante”.
La chiesa locale è importante per la sopravvivenza della Chiesa
La Chiesa cattolica ha perso la sua rilevanza, nella vita dei singoli cattolici, ma anche nella politica, nella società e nei media. Non è un caso che il 18 aprile, giorno (della commemorazione del Presidente Federale (Tedesco) dei morti a causa del Coronavirus, ci si sia completamente dimenticati di invitare la gerarchia o di inserire una preghiera.
Oppure aprite i grandi giornali o guardate i telegiornali: se ci sono ancora notizie sulla Chiesa, sono per lo più legate a scandali, per sesso, denaro, intrighi. Però a livello locale, grazie a Dio, le cose spesso sembrano diverse.
Non esiste una sezione locale di un quotidiano che faccia a meno di notizie sulle parrocchie, istituzioni, circoli e associazioni cattoliche, sulla carità attiva e sull’inestimabile volontariato. La chiesa è ciò che accade sul posto, dove la comunità può essere vissuta. Un piccolo paese è importante per la vita e la sopravvivenza della chiesa quanto Roma o Münster.
I cristiani mandano un segnale: siamo ancora qui!
Questo è il motivo per cui è per molti versi è un segnale incoraggiante quando le bandiere arcobaleno sventolano dai campanili delle chiese e dai centri parrocchiali in tutta la Germania; quando volontari, consigli parrocchiali, operatori pastorali fino ai vescovi esprimono la loro solidarietà ai cristiani omosessuali e chiedono un ulteriore sviluppo della dottrina.
In un’epoca in cui per molti la Chiesa è diventata irrilevante, essi danno l’esempio in questo campo: la Chiesa siamo noi, siamo ancora qui e continueremo a contare nel dibattito sociale. Questo dà speranza.
* Thomas Mollen dirige la “Comunicazione digitale e interna” del dipartimento media del Vicariato generale episcopale di Münster (Germania).
Testo originale: Christen vor Ort zeigen: Mit uns ist weiter zu rechnen!