La Chiesa Metodista Unita americana vota contro il matrimonio omosessuale
Articolo di Katharine Jackson pubblicato sul sito dell’emittente Euronews (Francia) il 27 febbraio 2019, liberamente tradotto da Giacomo Tessaro
La Chiesa Metodista Unita ha votato per confermare e rafforzare la condanna al matrimonio omosessuale e ai pastori LGBT, un atto che probabilmente farà allontanare il gran numero di fedeli che sperava in una riforma. Con una votazione di 438 a 384 i delegati provenienti da tutto il mondo e convenuti a St. Louis per la conferenza generale della Chiesa hanno confermato il regolamento del 1972 il quale stabilisce che “la pratica dell’omosessualità è incompatibile con la dottrina cristiana”.
La mozione approvata, nota come “l’opzione tradizionale”, prevede delle sanzioni per chi la viola e chiede a chi non vuole obbedire di trovarsi un’altra Chiesa. La mozione intende essere un set di regole coerenti riguardo i pastori e le pastore LGBT e il matrimonio omosessuale celebrato da molti di loro, dopo anni di attriti tra le varie comunità locali: alcune denunciavano la peccaminosità dell’omosessualità, altre accettavano i pastori e le pastore LGBT.
I delegati hanno anche bocciato una proposta alternativa che avrebbe permesso a ogni comunità locale di decidere autonomamente sul tema, e che avrebbe cancellato la dichiarazione secondo cui l’omosessualità contraddice il cristianesimo.
Il voto ha scosso molti metodisti, membri di una delle maggiori chiese degli Stati Uniti. Il delegato Tom Berlin ha dichiarato all’agenzia Reuters che alcuni sostenitori della seconda opzione hanno inscenato una protesta dopo il voto. “È devastante. Dopo tutto, la Chiesa Metodista Unita dovrebbe essere un luogo di grazia e di servizio, non di bigottismo e odio. Il mio cuore si è spezzato in mille pezzettini” ha scritto Lucy Berrier su Twitter.
Secondo Tom Berlin, pastore a Herndon in Virginia (un sobborgo di Washington), alcuni membri della Chiesa non potranno più praticare la loro fede nei diritti LGBT: “Ci saranno comunità che cominceranno a fare ciò che desiderano, metteranno alla prova le nuove regole celebrando matrimoni [omosessuali] e alcuni sinodi ordineranno pastori e pastore omosessuali” ha dichiarato in un’intervista dopo il voto.
Almeno 12 milioni di persone appartengono alla Chiesa Metodista Unita, di cui 7 milioni negli Stati Uniti. Secondo un sondaggio del 2014 il 60% dei metodisti americani pensa che l’omosessualità debba essere accettata dalla società; circa la metà sostiene il matrimonio omosessuale.
La spaccatura sull’omosessualità non è solo ideologica, ma anche geografica. Tra i sostenitori dell’opzione tradizionale troviamo molti Africani e Filippini, oltre che membri conservatori europei e americani. La seconda opzione è stata votata soprattutto dagli Americani che sostengono l’ondata del cambiamento sociale che coinvolge la comunità LGBT.
La Corte Suprema degli Stati Uniti ha legalizzato il matrimonio omosessuale in tutti i 50 Stati, ma la legge non riguarda le istituzioni religiose. La Convenzione Battista del Sud, la più grande denominazione protestante americana, rimane fortemente contraria al matrimonio omosessuale, a differenza di un numero sempre crescente di Chiese come quella Episcopale, quella Presbiteriana e quella Evangelica Luterana.
Testo originale: United Methodist Church strengthens ban on same-sex marriage, LGBT clergy