La Comunità di Vita Cristiana dei Gesuiti sostiene la legge contro l’omo-transfobia
Il sostegno alla legge contro l’omotransfobia è sempre più forte. Cominciano a sentirsi molte le voci anche dall’interno dell’arcipelago cattolico. Alcune esprimono il loro dissenso dalla posizione ufficiale della presidenza CEI, altre vanno oltre. Qualcuno si pronuncia personalmente, altri in modo più organizzato, come la CVX, Comunità di Vita Cristiana, movimento laicale legato alla famiglia gesuita.
La Comunità di Vita Cristiana è una realtà presente in 62 Paesi. Riunisce adulti e giovani di ogni condizione, con un forte legame con la spiritualità ignaziana. Tra i suoi scopi ha “l’annuncio del Vangelo, l’attenzione ai poveri, l’azione per la liberazione e lo sviluppo di tutto l’uomo e di ogni uomo”. La lettura dei segni dei tempi, il discernimento personale e comunitario, la revisione di vita, sono gli strumenti di azione del movimento. Il quale si impegna “a cercare e trovare Dio in ogni cosa e a rendersi aperti a ciò che è più urgente e universale”.
E’ naturale che, dati i presupposti, la CVX si interrogasse e si pronunciasse su un tema di scottante attualità come la legge contro l’omotransfobia. Questo è il centro del comunicato comparso sul loro sito, che sta rimbalzando sui media, fragorosamente:
Prosegue l’iter parlamentare del Disegno di Legge contro misoginia e omotransfobia. Il mondo cattolico è chiamato a vigilare attentamente sugli sviluppi della discussione parlamentare di questo testo, assumendo nel dibattito nazionale una posizione che si collochi in sintonia con la missione della Chiesa nel mondo. La fedeltà alla Chiesa e al Vangelo, lungi dall’essere strumento di posizioni politiche, restano per ogni credente il fine e il criterio di giudizio fondamentale.
Risuonano per questo chiare le parole dell’Enciclica Amoris Laetitia (n.250). “Nessuna persona dev’essere discriminata sulla base del proprio orientamento sessuale”.
E, in modo più forte e più inclusivo, le parole del Vangelo. “Avete inteso che fu detto agli antichi: Non uccidere. Chi avrà ucciso sarà sottoposto a giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello, sarà sottoposto a giudizio.” (Mt 5, 21-22)
- non ravvisa, nel testo unico depositato alla Camera, nessun rischio effettivo per le libertà fondamentali di alcuno.
- Invita a valorizzare la parte educativa e preventiva della proposta, anche in vista della sua successiva applicazione. E ad accrescere le iniziative di formazione all’accoglienza e al contrasto di qualsivoglia discriminazione e violenza, già promosse in questi anni da diverse comunità cattoliche.
- Prende ancora una volta le distanze da qualsiasi strumentalizzazione politica del Vangelo.
- Invita tutti a seguire con attenzione gli sviluppi del dibattito parlamentare, senza alimentare paure infondate. E a privilegiare la concreta rimozione degli ostacoli di ordine sociale che impediscono il pieno sviluppo di ogni persona umana. Come vuole l’articolo 3 della nostra Costituzione.