La cosa più difficile è stato dire a mia figlia che sono gay
Articolo di Veronica Dema giornalista de “La Nacion” (Argentina) dal sito “Boquitas Pintadas” liberamente tradotto da Adriano
Lautaro Bustos Suárez, 42 anni, capo redattore della rivista Actitud, riconosce che il momento più difficile della sua vita dopo il ‘Coming out’ fu quello di affrontare la figlia e raccontarle la verità. Lautaro è di un paese di 3000 abitanti della regione di Río Negro (Luis Beltran), dove è vissuto fino ai 18 anni d’età. Si trasferì poi a General Roca per studiare Comunicazione all’università.
Lì si innamorò di una ragazza, furono fidanzati per diversi anni, quindi si sposarono e, poco dopo, nacque Azul la loro figlia. Dopo due anni di matrimonio, per caso s’imbattè con un suo ex compagno e scoprì cosa fosse l’amore vero. Secondo il suo racconto, questo fu un prima e un dopo della sua vita.
“Ci eravamo già separati quando un giorno mi chiama la mia ex moglie e mi dice: ‘Azul mi ha chiesto se puoi venire qui e spiegarle la verità”, ricorda Lautaro. La piccola aveva 10 anni. “Come faccio a dirglielo?”, mi domandai.
Alla fine, ho capito che sono di più le questioni che uno si complica di quelle che si mettono a posto da sole, come uno che già è seduto in un posto e vuole sedersi in un altro posto per poter dire di vivere pieno e felice. Ho dovuto affrontare questo fatto e questo mi ha aiutato tantissimo nella relazione con mia figlia, perchè i bambini lo prendono come qualcosa di naturale”.
Lautaro riconosce che questa prima chiacchierata fu difficile, sua figlia da principio non comprendeva bene. Probabilmente non aveva mai pensato a questa possibilità. “Passò un momento di rabbia, però lo affrontammo parlando molto, sempre rispettando i suoi tempi, il suo desiderio di conoscere, e adesso abbiamo una relazione eccellente”.
Azul (che oggi ha 15 anni) vive con sua mamma a Rio Negro e visita regolarmente il papá. “Sa quello che faccio qui, i miei impegni, se ho un compagno glielo faccio conoscere. E’ una forma di vita naturale, come dovrebbe essere”.
Egli dice di essere stato fortunato per la comprensione della sua ex moglie, che, andando oltre il suo dolore, non lo ha mai giudicato male nè mai parlò male di lui con sua figlia. “La prima persona con la quale feci ‘coming out’ fu mia moglie.
Con lei ho vissuto una vita eterosessuale, ero convinto di essere innamorato, sono sempre stato sincero e ho vissuto molto pienamente questa relazione. Poi ebbi questo sbandamento forte quando incontrai questo ragazzo, fu una frattura molto profonda e non potevo più continuare a sostenere una situazione che non era reale”, racconta.
Secondo Lautaro, per tutta la vita ha cercato di seguire l’educazione di eteronormalità che gli insegnarono al paese, nella sua scuola cattolica, nella sua famiglia tradizionalista, finchè si lasciò andare ai sentimenti che gli suscitava un uomo e comprese che era lì, dove si nascondevano i suoi desideri più profondi. “Con mia moglie cominciavamo a renderci conto che le nostre strade stavano prendendo due direzioni diverse.
Eravamo ancora buoni amici, ma non condividevamo più la vita affettiva”, ammette. Quindi venne un periodo di separazione senza grandi discussioni, successivamente ci siamo incontrati e abbiamo parlato con assoluta sincerità.
Ricorda questa chiacchierata infinita e struggente durante la quale bevvero mates [una tisana di erbe tipica del Sudamerica NdT], caffè, tè e ancora mates. “Era quello che sospettava. Glielo raccontai, non nei dettagli, ma le raccontai come mi sentivo e che era un fallimento definitivo, non potevo più tornare indietro. Mi rendevo conto che questo non era l’amore, dato che me l’ero autoimposto, una necessità da continuare a sostenere che aveva più a che fare con chi avevo intorno che con me stesso”, racconta.
“Fu un momento di grande fallimento, di enorme conflitto interiore che non potevo scaricare su di lei, pian piano che passava il tempo però la sua rabbia e il mio senso di colpa cominciarono a diminuire. Ora ridiamo di quello che abbiamo passato insieme e anzi mi rompe le scatole sui miei fidanzati”, dice Lautaro. E ride.
Da qualche anno è sollevato e felice di aver passato quei tremendi momenti per poter arrivare ad essere quello che è. Sostiene che le vicissitudini che ha raccontato lo hanno aiutato a diventare se stesso.
Lautaro è arrivato a Buenos Aires otto anni fa per prendere un master in Pianificazione dei Processi di Comunicazione ed è rimasto incantato dalla città che gli ha dato l’opportunità di fare quello che aveva sempre sognato: è docente universitario in Comunicazione e Relazioni Pubbliche e giornalista.
Oggi inoltre e capo redattore della rivista Actitud, una pubblicazione che affronta argomenti di diversità sessuale, che non è destinata solo ad un pubblico LGBT ma alla società in generale, a tutti coloro che sono aperti a discutere le questioni dei giorni nostri.
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Testo Originale: “Lo más difícil fue contarle a mi hija que soy gay”