La curia Palermitana apre hai gay. La veglia anti omofobia si fa in parrocchia
Articolo tratto dal Corriere del Mezzogiorno, 16 maggio 2012
La Curia di Palermo «apre» ai gay, segnando un notevole passo avanti nei non sempre facili rapporti tra Chiesa e omosessuali. Dopo il gran rifiuto dello scorso anno, infatti, i vertici ecclesiastici del capoluogo hanno dato il via libera perché la veglia di preghiera per le vittime di omofobia e transfobia si svolga in un luogo di culto cattolico, la parrocchia di San Gabriele Arcangelo.
L’appuntamento è fissato per giovedì 17 maggio alle 21 nella chiesa che sorge nei pressi della Casa di cura Villa Serena: la veglia – organizzata dal Gruppo Ali d’Aquila (lesbiche e gay cristiani), parrocchia San Gabriele Arcangelo, Chiesa Valdese di via Spezio, Comunità San Francesco Saverio, Laici Missionari Comboniani, parrocchia San Giuseppe Artigiano, Chiesa Valdese di Trapani e Marsala e Chiesa Evangelica Luterana – sarà presenziata da padre Roberto Zambolin, vicario episcopale del 2° Vicariato e parroco di Santa Teresa del Bambin Gesù, delegato per l’occasione proprio dall’Arcidiocesi del capoluogo.
IL DIVIETO DELLO SCORSO ANNO – I gay cattolici potranno quindi pregare in chiesa, celebrando il giorno che dal 2007 l’Unione europea ricorda come quello in cui l’omosessualità è stata rimossa dalla lista delle malattie mentali nella classificazione internazionale pubblicata dall’Organizzazione mondiale della sanità. Segnali di apertura concreti, quindi, da parte della Curia.
Soprattutto pensando a un anno fa, quando l’arcivescovo di Palermo, Paolo Romeo, e il vescovo ausiliare, Carmelo Cuttitta, imposero al missionario comboniano don Luigi Consonni di ritirare l’autorizzazione per l’utilizzo dei locali della parrocchia di Santa Lucia.
Un divieto ispirato ai principi contenuti nella «Lettera ai vescovi della chiesa cattolica sulla cura pastorale delle persone omosessuali», datata ottobre 1986 e firmata dall’allora cardinale Joseph Ratzinger, che prevede una sorta di «cura pastorale» degli omosessuali, con l’assistenza di medici e psicologi.
VEGLIA – La veglia si svolse ugualmente, ma all’esterno della chiesa. Ben altro clima adesso, con Ali d’Aquila a sottolineare il “rilevante interesse” che quest’anno ha assunto l’incontro preliminare in Curia tra monsignor Cuttitta e i rappresentanti dei partecipanti alla veglia.
«Tale incontro – spiegano dal gruppo che unisce gli omosessuali cristiani di Palermo – è stato un vero e proprio momento di apertura, e tutti ci auguriamo possa preludere ad ulteriori occasioni di approfondimento e collaborazione».
TESTIMONIANZE – Collaborazione che ha portato inoltre all’elaborazione condivisa della scaletta della veglia che prevede, in una fase preliminare ed introduttiva, la lettura delle testimonianze di vittime di omofobia, lesbofobia e transfobia mentre, nella parte prettamente liturgica, la «lectio divina» sulla prima lettera di Giovanni e il sermone a cura del pastore Alessandro Esposito della Chiesa Valdese di Trapani e Marsala su un brano del Vangelo di Marco.