La diocesi di Friburgo prende posizione contro il rosario riparatore lanciato contro il Pride
Articolo pubblicato sul sito del Centre catholique des médias Cath-Info (Svizzera) il 6 giugno 2022, liberamente tradotto da Giacomo Tessaro
In risposta all’organizzazione del Pride nella città di Bulle (Svizzera), nel cantone di Friburgo, un gruppo cattolico si è dotato di un sito Internet che invita “gli abitanti della regione della Gruyère a non dimenticare le tradizioni cristiane del nostro distretto, evitando di partecipare a questo evento”.
Per il gruppo non è questione di “dare un giudizio di valore a persone che non hanno scelto di essere come sono”, bensì di lottare contro “la promozione, favorita dai grandi mezzi di comunicazione e dalle autorità civili, di pratiche contrarie alla legge naturale e alla coscienza cristiana”.
Da parte sua, la Chiesa Cattolica del cantone di Friburgo “si impegna ad accompagnare sempre meglio i membri della comunità LGBTQI+. Ci teniamo a prendere le distanze dal gruppo ‘Gruyère Catholique’, che non ha il nostro appoggio e non è legato alla nostra istituzione”, avverte un comunicato ufficiale, il quale poi specifica che “l’evento [del Pride] del 24 giugno 2022 è stato preparato in collaborazione con il parroco e moderatore dell’unità pastorale di Nostra Signora della Compassione” con sede a Bulle.
Una Via Crucis “di riparazione”
Il gruppo invita i cattolici a partecipare a una Via Crucis “di riparazione” alla [cappella di] Notre-Dame des Marches, [per contrastare] il Pride: “Perché il Pride si prende spesso gioco degli uomini di Chiesa e delle persone consacrate, cosa che non attira certo le benedizioni del cielo. E poi perché l’omosessualità è considerata dalla Chiesa un peccato che richiede riparazione” afferma il portavoce del gruppo.
Risponde la Chiesa Cattolica del cantone di Friburgo di fronte a questa contromanifestazione: “Il progetto della Via Crucis ‘di riparazione’ non è stato approvato dal rettore della cappella di Notre-Dame des Marches” afferma Céline Ruffieux, rappresentante del vescovo per la regione diocesana del Friburgo francofono.
“Il Pride non è un incitamento a diventare LGBTQI+”
Il presidente del Pride 2022 Gonzague Bochud rassicura: “La marcia della fierezza non è un incitamento a diventare LGBTQI+: come non si può curare l’omosessualità (i metodi terapeutici sono inefficaci), così non si può ‘far diventare’ o rendere qualcuno omosessuale. Il Pride esiste perché noi esistiamo, perché non siamo devianti, perché siamo normali e non abbiamo scelto [di essere come siamo], altrimenti sceglieremmo probabilmente l’eteronormatività, per piacere alla società. Invito davvero gli oppositori che parlano di legge naturale a visitare la mostra ‘Queer – La diversità è nella nostra natura’ al Museo di storia naturale di Berna”.
Testo originale: Pride 2022: l’Église catholique de Fribourg n’est pas liée au boycott