La diocesi di San Gallo: “Nessun controllo per accedere alla benedizione di Dio!”
Comunicato stampa di Franz Kreissl, direttore della pastorale e membro del consiglio della diocesi di San Gallo (Svizzera), pubblicato il 17 marzo 2021, liberamente tradotto da Giacomo Tessaro
Nel 2015 monsignor Markus Büchel, interrogato sulle coppie omosessuali, scrisse: “Dobbiamo avere cara ogni relazione in cui i o le partner si accettano l’un l’altro/a come uguali, come persone che valgono, figli/e amati/e da Dio, nel rispetto della dignità dell’altro/a e del benessere delle persone trans!”, e aggiungeva: “Penso che oggi il ruolo della Chiesa consista nel camminare con le persone su un sentiero di integrazione della sessualità, quale dono di Dio, nell’atto di dare forma alla propria vita e alla propria relazione”.
Tutto dipende dalla relazione, dal fatto che ogni singolo/a credente possa maturare, vivere e dare forma alla propria umanità, in tutte le sue sfaccettature. Escludere fin dall’inizio un determinato gruppo in quanto “peccatore”, senza considerare le varie individualità, non è consentito.
Con questo documento la Congregazione per la Dottrina della Fede si rende arbitra della benedizione di Dio, di chi sia da essa raggiungibile e chi no: questo non è ammissibile, è sbagliato, perché la Chiesa non è la custode della benedizione di Dio.
Scrive Paolo alle chiese della Galazia: “quelli che hanno la fede vengono benedetti insieme ad Abramo che credette” (Galati 3:9).
Fin dai tempi di Abramo, il popolo dei credenti in Dio è stato sempre determinato ad essere una benedizione per gli altri.
La Chiesa è chiamata ad offrire la benedizione di Dio e a darne la promessa al popolo, non perché possa darla di sua iniziativa, bensì nel ruolo di mediatrice. Io non so nulla di sedicenti condizioni per ottenere la benedizione di Dio.
In particolare nel nostro tempo, in cui peccati da sempre nascosti, commessi negli spazi della Chiesa e in nome della Chiesa, stanno venendo alla luce, anche attraverso processi giudiziari dolorosi ma necessari, è confortante sapere che la benedizione di Dio non esclude nessuno.
Senza tale consapevolezza, ci sarebbe davvero poca speranza all’interno della Chiesa, ma noi, al contrario, viviamo tutti e tutte della promessa di Dio, perciò la Chiesa non deve escludere nessuno dalla benedizione.
Il nostro compito è di essere una benedizione, e la benedizione viene da Dio, e grazie a Dio non dipende dalla persona che benedice.
Testo originale: Keine Eingangskontrollen für Gottes Segen!