La discriminazione delle persone LGBT in Ghana
Testo tratto da Forms of Discrimination of LGBT People in Ghana, Uganda, Russia and Norway. A report by ISFiT Research Group 1/2017, autori: Anna Bil-Jaruzelska, Sigurd M. Nordli Oppegaard, Øyvind Isachsen Berntsen, Marius Flatås, Eivind Rindal, Sarah Pokua Sarpong, Eline Stenwig, 2017, pp.13-15, pubblicato su GayChristianAfrica il 1 febbraio 2020, liberamente tradotto da Giacomo Tessaro
La religione. Il Ghana è una nazione molto religiosa, e la religione ha avuto un ruolo centrale nel suo sviluppo, influenzando la vita quotidiana degli abitanti in ogni ambito. Forte è l’importanza dell’identità religiosa: per la maggioranza dei Ghanesi la propria identità religiosa è fondamentale nella percezione di se stessi.
La religione è diventata una potente forza sociale in ogni ambito della vita in Ghana: dal lavoro alla salute, dalla scuola alla famiglia alle attività economiche, ed è la principale lente attraverso cui il Ghanese medio interpreta la vita quotidiana, i vari fenomeni della realtà e anche l’avvenire. Le istituzioni religiose e le persone che vi operano agiscono spesso nel senso della difesa [dei più deboli], dell’innovazione, dello sviluppo delle comunità locali e della giustizia sociale, ma va detto che tali aspetti della religione sono relativamente rari in Ghana, e che i gruppi religiosi sono in prima linea nella lotta contro l’omosessualità.
Secondo il CIA World Factbook i Ghanesi si dividono così: per il 71,2% aderiscono al cristianesimo, per il 17,6% all’islam, per il 5,2% alle religioni tradizionali, per lo 0,8% ad altre religioni e per il 5,2% a nessuna religione.
La Bibbia e il Corano vengono spesso invocati a supporto di atteggiamenti molto negativi nei confronti delle persone omosessuali, e la religione viene spessissimo citata dai Ghanesi come ragione per non considerare socialmente accettabile l’omosessualità. Di solito l’affiliazione a questa o quella religione è considerata un indicatore affidabile dell’atteggiamento personale nei riguardi della sessualità.
Molti studi, inoltre, dimostrano che l’atteggiamento negativo nei riguardi dell’omosessualità si accoppia molto spesso a un’intensa pratica religiosa e al seguire dogmi e ideologie religiose conservatrici.
Secondo il quotidiano ghanese The Informer l’82% dei cittadini “aborrisce l’omosessualità”, influenzato dalla propria affiliazione religiosa. Molte religioni tendono a etichettare i comportamenti omosessuali come contro natura, empi o impuri, e per questo il coinvolgimento attivo in una religione, la lettura di materiale religioso e i frequenti incontri con altri credenti tendono a incoraggiare l’ostilità verso le persone omosessuali.
Dato il forte peso della religione nella vita quotidiana e nella formazione delle visioni del mondo delle persone, essa può essere considerata anche un fattore molto importante nel rifiuto delle persone omosessuali da parte della maggioranza dei Ghanesi.
La cultura. Il Ghana segue le orme di numerosi Paesi africani nel considerare l’omosessualità del tutto estranea alla propria cultura, un’imposizione neoimperialista dell’Occidente. Nonostante sia molto diffusa questa idea, in realtà l’omosessualità è sempre esistita, ed è sempre stata praticata in Ghana […].
A proposito dell’omosessualità in Ghana e negli altri Paesi africani, è vivo il dibattito se essa sia stata portata in Africa dalle potenze coloniali europee o dai mercanti di schiavi arabi, oppure se abbia sempre fatto parte della cultura africana. Certi colonialisti europei erano convinti che l’uomo africano fosse il più primitivo tra gli uomini, e che quindi dovesse essere eterosessuale, dato che “l’uomo primitivo” era considerato molto vicino alla natura, e dominato da essa, perciò non credevano che l’omosessualità potesse esistere in Africa. Oggigiorno la convinzione secondo cui essa sarebbe un’imposizione “dell’Occidente” è molto diffusa tra i Ghanesi, come anche l’idea che dovrebbe essere scoraggiata dalla legge per preservare la cultura e i valori tradizionali africani.
Tutto questo viene usato per giustificare atteggiamenti molto negativi nei riguardi dell’omosessualità, ma anche se non è stata ancora pronunciata una parola definitiva in merito, ci sono molte prove del fatto che l’omosessualità esisteva già in Africa prima delle varie influenze “occidentali” e “orientali”. Tra le varie prove, accenneremo a quelle linguistiche: esistono termini, in Ghana, riferentesi alle pratiche omosessuali che non derivano né dalle lingue europee, né [dall’arabo], e che quindi indicano l’esistenza di tali pratiche nel Paese ben prima dell’influenza di culture esterne.
Per questo i ricercatori asseriscono che le potenze coloniali non hanno affatto esportato l’omosessualità in Africa, al contrario: sono gli umori anti-LGBT, mediati dal cristianesimo, che oggi costituiscono il fondamento degli atteggiamenti negativi così diffusi tra il popolo ghanese.
Testo originale: Forms of Discrimination of LGBT People in Ghana
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