Forse, la domanda più giusta è: “Pietro, TI AMI TU?”
Riflessioni di don Fabio
Giovanni 21:15-19: “Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse «Mi vuoi bene?», e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene»”.
Gesù non sta giocando con Pietro a rinfacciare e sottolineare il fatto che, siccome per tre volte lo ha rinnegato, per tre volte gli chiede se lo ama! Tipo un remake dell’“Occhio x occhio, dente x dente”!!!
No no.
Piuttosto, Gesù cerca di far prendere coscienza a Pietro del fatto che è amato a prescindere dai suoi tradimenti, dai suoi limiti, dai suoi errori.
A Gesù sta a cuore che Pietro e noi comprendiamo che non sono certo i nostri errori a fermare il suo Amore, quanto piuttosto la nostra incapacità di perdonarci, di non accettare i nostri limiti, di pensare che il nostro peccato sia più grande del suo Amore e di presumere di “meritare” un amore, che invece è completamente gratuito.
Fino a quando non impareremo a perdonare noi stessi, non potremo fare l’esperienza di sentirci amati. Noi non siamo amati perché siamo bravi. Siamo amati perché siamo figli e figlie!
Quando mi sento infinitamente amato, allora posso amarmi, e posso amare sempre di più.
Con affetto, Fabio!