La fede che nasce dall’innamoramento, dall’amore… (Matteo 8:5-11)
Riflessioni di don Fabio
Matteo 8:5-11: “Gesù si meravigliò e disse a quelli che lo seguivano: «In verità io vi dico, in Israele non ho trovato nessuno con una fede così grande!”.
Come al solito, fortunatamente, il Vangelo sconvolge sempre le nostre pseudocertezze e ci rimette in discussione… almeno chi si lascia toccare dalla Parola!
Questa prima settimana di Avvento si apre con l’incontro tra la meravigliosa delicatezza e la tenera fede di un centurione romano, e lo stupore/meraviglia di Gesù. Una delle interpretazioni, a mio parere non del tutto errata, anzi, che alcuni biblisti danno di questo episodio, è che il centurione sia innamorato di questo servo, e che spinto dall’amore sia disposto a tutto, anche al rendersi ridicolo dinanzi ai suoi soldati, sottoposti, amici, pur di salvare la vita di questo suo “servo”. D’altra parte, uno schiavo/servo a quei tempi era solo un numero, figuriamoci se ci si scomodava per loro. Ancora di più, se pensiamo che a farlo è un pagano, centurione romano, oppressore, nemico degli ebrei ecc. ecc.
Solo dall’amore può nascere tutto questo. Solo l’amore ti può far cadere tutte le barriere degli stereotipi, dei pregiudizi, dei giudizi degli altri, e spingerti ad esporti. E Gesù raccoglie l’umiltà, la premura e l’amore di quest’uomo e si mette in cammino verso casa sua, e lo guarisce.
E sarà proprio la fede, frutto dell’amore, che farà entrare nel rito della Messa le parole del centurione, che tutti ripetiamo: O SIGNORE, IO NON SONO DEGNO DI PARTECIPARE ALLA TUA MENSA: MA DÌ SOLTANTO UNA PAROLA ED IO SARÒ SALVATO.
Con affetto, Fabio!