La Federazione delle chiese Protestanti Svizzera dice sì al matrimonio omosessuale
Articolo di Claire Bernole pubblicato sul sito del settimanale protestante Réforme (Svizzera) il 6 novembre 2019, liberamente tradotto da Giacomo Tessaro
I delegati della Federazione delle Chiese Protestanti Svizzere hanno votato a favore dell’apertura del matrimonio civile alle coppie omosessuali, e ha raccomandato alle Chiese membro di adottare le modifiche necessarie alla loro definizione del matrimonio civile come prerequisito a quello religioso [in modo da includere la benedizione delle coppie omosessuali]. È un fatto degno di nota.
Molti contrasti nel mondo protestante
49 delegati hanno votato a favore, e 11 contro. Ma l’insieme della Federazione delle Chiese Protestanti Svizzere (FEPS), che raggruppa le ventiquattro Chiese riformate cantonali, la Chiesa Metodista e la Chiesa Evangelica Libera di Ginevra, è molto più diviso di quanto non faccia intuire il voto: “Io abito nel Vallese, e lì la Chiesa è divisa praticamente a metà [sul tema], sia nel consiglio sinodale che nel corpo pastorale” dice Gilles Cavin, pastore e delegato. La possibilità di benedire le coppie omosessuali trova abbastanza divise tra loro anche le Chiese di lingua tedesca (in genere favorevoli) e quelle di lingua francese (più prudenti).
I margini di manovra nelle Chiese
Il grosso interrogativo è come questa decisione verrà presa da chi ha votato contro: “L’unità rimane una sfida” secondo Gilles Cavin, il quale, se vede di buon occhio il fatto che le coppie omosessuali godano degli stessi diritti civili e patrimoniali delle coppie eterosessuali, non approva che si parli di “matrimonio per tutti”, una definizione che appiana le differenze.
I ministri delle varie Chiese possono decidere se benedire o meno le coppie omosessuali, e le comunità rimangono libere di proporre una liturgia apposita: “Era necessario lasciare libertà di manovra alle Chiese cantonali. La Federazione ha stabilito delle linee guida, sta poi a ciascuna Chiesa decidere come applicarle” dice Liliane Ruaz, diacona addetta alla solidarietà della regione di Losanna, che anima un gruppo di discussione destinato alle persone omosessuali, perché possano conciliare la loro vita spirituale con la loro identità affettiva e sessuale. Liliane Ruaz è “delusa di constatare che non è stata approvata la raccomandazione di iscrivere nel registro dedicato ai matrimoni le benedizioni per le coppie dello stesso sesso”.
Le Chiese indicano la strada o vanno a traino?
Questo voto può essere interpretato dalle autorità civili come un segnale forte? “Non ne sarei così sicuro. Non siamo dei precursori, stiamo solo trattando una questione d’attualità, alla quale la società, in generale, è già pronta a rispondere in maniera favorevole” dice Gilles Cavin. La Federazione, ad ogni modo, afferma Liliane Ruaz, raggruppa moltissime Chiese, e “può influenzare quei politici sensibili all’opinione delle comunità religiose”… e che non vogliono rischiare di mettersele contro. Il voto delle Chiese, dunque, potrebbe portare un giorno al matrimonio civile per le coppie dello stesso sesso.
Testo originale: En Suisse, des Églises protestantes disent “oui” au mariage pour tous