La festa della Trasfigurazione vista da una prospettiva transgender
Riflessioni bibliche tratte da Out In Season: A Transgender Encounter with the Church Year pubblicate The Human Rights Campaign Religion & Faith Program (Stati Uniti), libera traduzione di Lisa V.
Chi sono le persone insieme a noi, i testimoni della nostra trasformazione, del nostro cambiamento?
Mentre Gesù saliva sulla montagna, prese con sé i suoi seguaci, Pietro, Giacomo e Giovanni (Marco 9: 2-9). Una volta lì, furono raggiunti dai profeti Elia e Mosè. Ognuno di loro assistette alla trasfigurazione di Gesù e reagì in maniera differente.
Chi sono i nostri discepoli stupiti, quelli che ci conoscono da molto tempo o ci conoscono bene e tuttavia restano ancora ammaliati dal nostro cambiamento?
Chi ricopre il ruolo di Elia, Mosè e dei compagni di Gesù che avevano vissuto la propria esperienza tra la natura selvaggia e la montagna? Chi sono le persone nelle nostre vite – i nostri compagni di viaggio, i transessuali che sono arrivati lì prima di noi – che conoscono i tempi selvaggi della solitudine e anche le vette delle montagne?
Chi sono coloro che pronunciano i nostri nuovi nomi quando ci risvegliamo dall’intervento chirurgico e vediamo i nostri nuovi corpi per la prima volta?
Chi sono i discepoli nelle nostre vite che vogliono sempre dire o fare la cosa giusta ma alla fine dei conti non sono in grado?
Chi è come Simon Peter, chi è che a volte vuole “piantare le tende”, ovvero idealizzare, ammirare o dimostrare qualcosa ai transessuali affermando: “Guardate i membri trans della nostra società. Guardate quanto siamo compresi”?.
Testo originale: Transfiguration Sunday: A transgender perspective