La forza della visione. La vita della mistica Ildegarda di Bingen
Articolo di Kittredge Cherry pubblicato sul suo blog Jesus in Love (Stati Uniti) il 17 settembre 2013, liberamente tradotto da Silvia Lanzi
Ildegarda di Bingen è stata una monaca medievale tedesca, mistica, poetessa, artista, compositrice, guaritrice e scienziata. Ha fondato diversi monasteri, ha combattuto per le donne nella Chiesa e ha scritto con passione della vergine Maria. Alcuni dicono che fosse lesbica a causa del suo forte attaccamento emotivo verso le donne, specialmente la sua segretaria personale Richardis von Stade. Ildegarda è stata dichiarata dottore della Chiesa da papa Benedetto XVI nel 2013. La sua festa è il 17 settembre.
Il titolo “dottore della Chiesa” è un onore raro, concesso solo a pochi santi i cui scritti hanno un valore universale per la Chiesa. Il loro “eminente insegnamento” e “grande santità” devono essere decretati dal Papa. In questo momento la Chiesa cattolica ha solo trentatré dottori, incluse tre donne.
L’amicizia – o storia d’amore – tra Ildegarda e Richardis è inclusa in un film del 2009 della regista femminista tedesca Margarethe von Trotta intitolato Aus dem Leben der Hildegard von Bingen (Vita di Ildegarda di Bingen). Margarethe von Trotta è una delle più importanti registe femministe al mondo e una leader del cinema indipendente tedesco. Von Trotta permette a Ildegarda di parlare per sé, usando una sceneggiatura basata sugli scritti della stessa Ildegarda e una colonna sonora piena della musica da lei composta.
Ildegarda ha ispirato anche un lavoro teatrale della scrittrice lesbica femminista Carolyn Gage. Nell’opera Artemisia e Ildegarda la scrittrice fa dibattere due grandi artiste della storia sulle loro contrastanti teorie di sopravvivenza: Artemisia Gentileschi lotta per raggiungere una posizione di spicco nel mondo dell’arte dominato dagli uomini, mentre Ildegarda crea una comunità di sole donne per sostenere la sua arte fondando un monastero.
Ildegarda di Bingen (1098-1179), decima figlia di una nobile famiglia, venne offerta alla Chiesa come “oblata”, quando era ancora molto giovane. Venne cresciuta dall’età di otto anni nell’eremo che più tardi divenne la sua abbazia benedettina. Fondò due altri conventi, dove le donne eseguivano la sua musica e sviluppavano i loro doni artistici, intellettuali e spirituali. Passò la maggior parte della sua vita in compagnia di donne. Ebbe visioni durante tutta la sua vita, che ebbero inizio all’età di tre anni, quando disse di aver visto “L’ombra della luce vivente”. Esitava a raccontare agli altri le sue visioni, condividendole solo con la sua maestra Jutta.
A quarantadue anni Ildegarda ebbe una visione in cui Dio la istruiva a registrare le sue esperienze spirituali. Ancora esitante, si ammalò fisicamente prima di essere persuasa al suo primo lavoro di registrazione delle visioni, lo Scivias (Conosci le vie di Dio). Ildegarda venne curata durante la sua malattia e incoraggiata nella sua opera di scrittura da Richardis von Stade, una donna più giovane che era la sua segretaria personale, intima e favorita speciale. Fossero o meno in intimità fisica, le azioni di Ildegarda suggeriscono che fosse lesbica, nel senso che il suo interesse primario era verso le donne.
Nel 1151 Ildegarda completò lo Scivias e iniziarono dei problemi tra lei e la sua amata Richardis. Un arcivescovo, il fratello di Richardis, decise che sua sorella sarebbe diventata badessa di un convento distante. Ildegarda costrinse Richardis a rimanere e chiese anche al Papa di fermare il trasferimento. Ma Richardis se ne andò comunque, nonostante le obiezioni di Ildegarda. Scrisse lettere intense pregando Richardis di ritornare: “Amo la nobiltà della tua condotta, la tua saggezza e la tua castità, la tua anima e la tua vita tutta intera, molto di più di quelli che dicono: cosa stai facendo?”.
Richardis morì improvvisamente nell’ottobre del 1151, quando aveva solo all’incirca ventotto anni. Sul suo letto di morte espresse la sua nostalgia per Ildegarda e la sua intenzione di tornare. Il lutto di Ildegarda apparentemente alimentò ancor di più la sua creazione artistica. Alcuni credono che Richardis fosse stata l’ispirazione per l’Ordo Virtutum (“L’ordine delle virtù”), una rappresentazione musicale moralistica su un’anima tentata dal diavolo che poi si pente. Secondo Wikipedia “si tratta della più antica rappresentazione musicale moralistica nell’arco di più di un secolo e il solo dramma medievale sopravvissuto che rechi un’attribuzione sia per il testo che per la musica”.
In un’era dove poche donne scrivevano, Ildegarda creò due delle più grandi opere visionarie, una collezione di canti e molti trattati scientifici. Era interessata specialmente alla salute delle donne. I suoi scritti medici includono anche quella che potrebbe essere la prima descrizione di un orgasmo femminile. Come leader della Chiesa Ildegarda doveva dare man forte alla sua politica contro i comportamenti omosessuali. Ma spesso scrisse sul divino femminino e la dignità delle donne, presentando la sessualità in modo generalmente positivo. Scrisse: “La creazione guarda al suo Creatore come l’amato guarda all’amante”. Molti lettori oggi si deliziano delle sue descrizioni erotiche del matrimonio come metafora dell’unione dell’anima a Dio. Scrive:
“L’anima è baciata da Dio nelle sue regioni più recondite.
Sono concesse, con bramosia interiore, grazia e benedizione.
È un desiderio bruciante prendere su di sé il giogo gentile di Dio.
È un desiderio bruciante darsi alle vie di Dio.”
Nella Symphonia, una collezione di canzoni liturgiche per Maria, Ildegarda scrive con passione estatica il suo amore e la sua devozione per la Vergine Maria. La esalta come il “virgulto più verde” e canta le lodi del suo grembo che “ha illuminato ogni creatura”. La sua musica è stupenda anche al giorno d’oggi.
Ildegarda è morta il 17 settembre del 1179 all’età di ottantun anni. Le sorelle del suo convento dissero di aver visto due fiumi che formavano una croce di luci colorate sopra la sua stanza. Divenne santa per acclamazione popolare.
L’icona di Ildegarda e Richardis all’inizio di questo post è stata dipinta dall’artista del Colorado Lewis Williams dell’ordine francescano secolare (OFS). Williams ha studiato con il maestro iconografo Robert Lentz e ha fatto della giustizia sociale un tema delle sue icone. Questo post mostra anche immagini degli artisti Tricia Danby e Plamen Petrov.
Ildegarda appare come una giovane donna nel nuovo ritratto di Tricia Danby, un’artista spirituale tedesca, sacerdote della Chiesa apostolica veterocattolica. Le sue immagini rivelano il lato sensuale della sua unione estatica con Dio.
Il creatore di vetrate colorate Plamen Petrov, di Chicago, è conosciuto per la sua vetrata che rappresenta i santi compagni Sergio e Bacco nella chiesa di santa Marta a Morton Grove in Illinois.
La sua finestra rappresentante Ildegarda la mostra illuminata da meravigliosi colori acquamarina. La santa è poi tratteggiata in blu, con intensi occhi azzurri, da Tobias Haller, iconografo, autore, compositore e vicario della chiesa episcopale di Saint James nel Bronx.
Haller si diletta nell’aumentare la varietà delle icone disponibili creando rappresentazioni di persone LGBTQ e altre figure di santi progressisti, così come di quelli tradizionali. Lui e suo marito sono stati uniti in matrimonio con una cerimonia religiosa più di trent’anni fa e con una cerimonia civile dopo che i matrimoni omosessuali sono diventati legali a New York.
Robert Lentz, un frate francescano conosciuto per le sue innovative icone pro-LGBT, ritrae Ildegarda con una rosa selvatica perché era solita bagnare una rosa nel Reno per aspergere acqua sulle persone come segno di benedizione mentre viaggiava tra un monastero e l’altro. Lentz abita presso lo Holy Name College a Silver Springs, in Maryland.
Il teologo pro-LGBT Matthew Fox ha scritto due libri sulla vita e sul lavoro di Ildegard. Il più recente è Hildegard of Bingen: A Saint for Our Times: Unleashing Her Power in the 21st Century (Ildegarda di Bingen, una santa per il nostro tempo. Come liberare il suo potere nel XXI secolo), che la presenta come una “guerriera ecologista” che incontra luminari del calibro di Albert Einstein, Howard Thurman, Dorothee Soelle e Clarissa Pinkola Estes. Fox ha scritto anche Illumination of Hildegard of Bingen (L’illuminazione di Ildegarda di Bingen).
Ildegarda è stata l’argomento di un sermone del vescovo della Chiesa episcopaliana Katherine Jefferts Schori quando la House of Bishops [organo della Chiesa d’Inghilterra, n.d.t.] si è incontrato a Taiwan il 17 settembre 2014: “Ildegarda parla scientificamente e teologicamente della creatività divina come viriditas, riflettendo sia la vitalità (la freschezza del colore verde nell’originale) che la verità… La visione di Ildegarda motiva tutti i guaritori della creazione che capiscono la verde rete della connessione che lega insieme la creazione nel corpo della Sapienza”.
Testo originale: Hildegard of Bingen and Richardis: Medieval mystic and the woman she loved