La gaia vecchiaia. Le persone omosessuali e la terza età
Riflessioni tratte dal blog ‘Lo que un gay quiere ver’, 1 settembre 2011, liberamente tradotte da Adriano C.
Gli anziani omosessuali soffrono una doppia discriminazione, per essere gay da coloro che sono omofobi, e, nello stesso mondo omosessuale, da chi li tratta con disprezzo e disinteresse per il fatto di essere vecchi.
Le generazioni che negli anni settanta rivendicarono i diritti di gay e lesbiche; coloro che cominciarono il movimento rivendicativo omosessuale, stanno raggiungendo un’età in cui essere omosessuali diventa più difficile: la cosiddetta terza età.
Essi si rendono conto che all’interno del mondo omosessuale, la nuova identità (commerciale) li sta lasciando fuori. Il mercato (gay) e i mezzi di comunicazione (gay), assieme alla complicità della società (gay) li sta emarginando.
“C’è una chiara mancanza di riferimenti su questo tema, la vecchiaia crea insicurezza tra coloro che lo sono. Probabilmente sarà la presente generazione che, trovandosi di fronte a questo fatto, dovrà vivere l’esperienza di ciò che significa invecchiare essendo omosessuale, e quindi sarà anche quella che dovrà colmare la lacuna di tali riferimenti”.
Si può essere vecchio e continuare a essere omosessuale? Si, ma nessuno ha mai detto che possa esser facile.
Fino a pochi anni fa questo era un tema da ignorare, per ottenere un contatto sessuale, avanzando con l’età alcuni ricorrono alla prostituzione per mantenere l’attività sessuale e pagano per avere il piacere (perchè, nonostante l’argomento diffuso, il desiderio sessuale non necessariamente diminuisce con l’avanzamento dell’età).
La discriminazione sollevata è preoccupante quando si riferisce al momento in cui un omosessuale anziano tenta di aver un contatto sessuale con qualcuno di molto più giovane, esiste una scarsa possibilità che vada a buon fine.
La mancanza di specifici locali per gente anziana viene percepita da alcuni come un ghetto nel ghetto. Tuttavia la discriminazione non accade solo sui contatti interpersonali.
Per instaurare l’amicizia, ai giovani risulta pesante avere una persona che abbia più di 60 anni nella cerchia dei propri amici, mentre nel passato risultava interessante. Non c’è dubbio che viviamo in una società nella quale essere anziano provoca panico.
Dove le cliniche di chirugia estetica non smettono di dilagare, dove le palestre sono affollate, le tecniche per evitare l’invecchiamento sono prova della paura di essere vecchi… una società che ci mostra il folclore tra i più vecchi del nostro paese, i risultati più pietosi e grotteschi di questa paura…
Chiaramente, avere una certa età non è un valore positivo. Dovremmo tutti cominciare a preoccuparci di questo problema perché, prima o poi, ci arriveremo tutti, tutti noi saremo dei matusa e soffriremo le stesse discriminazioni che altri stanno soffrendo ora.
Testo originale: Homosexualidad y la Tercera Edad