La gioia d’incontrarsi online con i cristiani LGBT intorno alla Parola per essere cambiamento nella chiesa
Email inviata a La Tenda di Gionata da M.Grazia Bondesan
Carissimi amici e amiche della Tenda di Gionata, ieri sera ho partecipato con molto piacere all’incontro online con Don Franco Barbero, da voi invitato. Da quarant’anni conosco Franco. Faccio parte di una Comunità cristiana di base, che lui ha fondato, in una cittadina, vicino a Pinerolo, dove abito, ma frequento abitualmente anche la sua Comunità.
Ho avuto la fortuna di conoscerlo da giovanissima e questo mi ha permesso di vivere una fede liberante, credendo in un Dio che mi ama e che vuole che io sia felice. Lo studio biblico settimanale e la celebrazione dell’Eucarestia mi permettono di cercare di coniugare fede e impegno sociale, in base alle mie piccole possibilità, secondo gli insegnamenti di Gesù.
Ho potuto constatare che le persone partecipanti all’incontro di ieri sera erano veramente tante, e diverse anche molto giovani e questo mi ha allargato il cuore, perché credo che voi possiate contribuire a cambiare la mentalità della nostra Chiesa e della società che è ancora troppo omofobica e sessista.
Dopo questa premessa desidero condividere con voi delle riflessioni che ho fatto avendo partecipato alla vostra Compieta online. Ho voluto partecipare per condividere con voi un momento di preghiera, visto che anch’io sono credente.
Mi sono resa conto che i contenuti della preghiera che è stata proposta ieri sera sono molto diversi da quella che facciamo noi in Comunità. Nelle parole della Compieta traspariva un’immagine di Dio molto triste. Si faceva riferimento ad un Dio punitore e spesso al peccato. Ci si rivolge a Cristo e a Dio come se fossero la stessa persona…
Questo tipo di preghiera mi ha ricordato un po’ quella a cui ero abituata da bambina, più di sessanta anni fa e mi ha fatto fare un salto nel tempo. Ma immediatamente il senso di angoscia che mi creava è sparito, ripensando che per dono di Dio, da più di 40 anni, mi rivolgo nella preghiera solo a Lui, non a Gesù facendo chiaramente dentro di me una netta distinzione. (Gesù pregava Dio, non se stesso).
Inoltre la preghiera che facciamo in Comunità riporta più la gioia del perdono di Dio che il senso di angoscia del nostro peccato. Sapere di essere amati dal nostro Creatore, ci dona la fiducia e la forza per impegnarci secondo gli insegnamenti di Gesù nella condivisione, nelle lotte politiche e nella solidarietà.
Preferiamo, nella preghiera, ricordarci a vicenda le parole del Salmo 34 “Gustate e vedete quanto è buono il Signore” e rivolgere a Lui parole di lode e di ringraziamento per i doni che non ci fa mai mancare. Ringraziandovi per il tempo che mi avete dedicato vi saluto con affetto.