La giustizia LGBT deve allearsi con la giustizia globale (Isaia 65:17-25)
Riflessioni bibliche di Ron Hopson, Alma Crawford, Tat-Siong Benny Liew e D. Mark Wilson tratte dal progetto Out in Scripture (Stati Uniti), del gennaio 2008, liberamente tradotte da Giacomo Tessaro
I passi biblici di oggi testimoniano dell’investimento di Dio nel creare un mondo nuovo. Possiamo anche vedere degli esseri umani che continuano a lottare per essere fedeli all’eterna promessa e alla tenace presenza di Dio.
Questi passi ci fanno desiderare un futuro quasi al di là della nostra immaginazione, e ci stimolano a lavorare per tale futuro. Dobbiamo cercare e continuare a lavorare. Niente è perduto: la fine non si intravede ancora.
– A una prima lettura dei nostri passi, quali promesse cogliete per lesbiche, gay, bisessuali e transgender?
Mentre 2 Tessalonicesi 3:6 parla della necessità di vivere secondo la tradizione, Luca 21:5-6 parla di come un edificio o un’istituzione possa vacillare o essere demolita. Bisogna stare attenti a non promuovere alcuna forma di antigiudaismo, vista la lunga storia di tali vedute all’interno della tradizione e della prassi cristiane.
Questi passi indicano la possibilità di cambiare, per esempio una tradizione, un edificio o una istituzione. Molte persone LGBT hanno sofferto di problemi legati alle tradizioni (incluse quelle cristiane) e sono state testimoni di cambiamenti vicini alla catastrofe (come varie forme di reazione contro la campagna LGBT per l’uguaglianza dei diritti).
La buona novella è che anche le istituzioni e le tradizioni religiose sono soggette alla critica e alla trasformazione: possiamo partecipare ed essere testimoni di cambiamenti positivi così come di cambiamenti negativi. In aggiunta, Isaia 65:17-25 proclama la buona novella dell’impegno di Dio nel portare cambiamenti positivi.
La promessa o visione consiste nel fatto che Dio metterà fine a tutte le ideologie e le pratiche che causano morti premature (versetto 20). Oggi abbiamo molte cause di morte prematura, tra cui dobbiamo certamente citare i vari “ismi” come l’eterosessismo, il sessismo, il razzismo, il colonialismo e il nazionalismo. Dopo aver fatto riferimento alla fine dello sfruttamento e alla sua sostituzione con un futuro pieno di speranza (versetti 21-24), Isaia dipinge il bellissimo scenario del lupo e dell’agnello che mangiano assieme e del leone che mangia paglia come il bue (versetto 25). Questo è un futuro in cui le differenze non costituiranno più una barriera ad una esistenza armoniosa.
Il lupo non spererà più di mangiare l’agnello né l’agnello farà tutto il possibile per fuggire il lupo, ma i due saranno in relazione l’uno con l’altro. Forse la cosa che più ci sbalordisce è la visione del leone e del bue che mangiano lo stesso cibo. In altre parole, qui vediamo ben più della stipula di una tregua o della pace, vediamo un poderoso predatore carnivoro che sviluppa una dieta erbivora in modo da poter mangiare paglia come il bue. Noi, persone LGBT che vivono in un mondo eterosessista, davvero osiamo credere alla visione di Isaia?
– Quali speranze e quali sfide per le persone LGBT riuscite a vedere nella visione di Isaia?
Proprio come dobbiamo discernere tra tradizioni positive e negative, dobbiamo anche discernere quando è davvero sicuro stare seduti con “il leone”. Avere fiducia nella salvezza di Dio, non avere paura (Isaia 12:2) non vuol dire che i gruppi privi di potere e minacciati possano abbassare la guardia e abbandonare il loro spazio protetto dopo, per esempio, un seminario sull’utilizzo della sensibilità.
È importante ricordare anche che i cambiamenti profetizzati da Isaia cadevano nel terribile contesto dell’esilio del popolo di Dio. La cosa è ancora più difficile da accettare se pensiamo che ai tempi di Luca, centinaia di anni dopo Isaia, la visione è ancora lungi dal compiersi.
Infatti il Gesù di Luca è chiaro sul fatto che il vacillare di un edificio religioso non solo non implica l’avvento di un cambiamento duraturo, ma può anche portare a grandi conflitti e catastrofi (Luca 21:9-17). Le promesse di cambiamenti positivi, come quelle di Isaia, sono degne di fiducia e di impegno ma la loro realizzazione avviene in tempi lunghi, lungo molte generazioni. La fede non è solo visione, ma anche pazienza e perseveranza.
Forse non amiamo sentircelo dire, ma il regno di Dio non verrà con un mancato emendamento federale sul matrimonio e nemmeno con la legalizzazione del matrimonio omosessuale. Non c’è dubbio che questo abbia a che fare con la resilienza delle strutture oppressive. Notate, per esempio, che nella visione di Isaia il serpente continua a mangiare la polvere (Isaia 65:25).
Quando si dice rovinare un quadro perfetto! Questo ci può indicare l’importanza di mutare alleanze o il bisogno di andare oltre i nostri piccoli obiettivi politici. Avremo giustizia solo ci alleeremo con altri per una giustizia globale.
Come mostra l’esempio di Isaia del leone che mangia paglia come il bue e il suo avvertimento contro lo sfruttamento, le persone LGBT devono anche mettersi in gioco nella solidarietà con i lavoratori immigrati, i carcerati e i rifugiati in tutto il mondo (per fare solo pochi esempi), anche e soprattutto se questi non sono LGBT né come orientamento né come comportamento.
Non ci saranno giustizia e pace se le persone LGBT chiuderanno gli occhi di fronte a tali problemi, non faranno nulla a favore dei poveri cacciati dai loro quartieri o contro la depredazione delle nazioni povere. Non solo 2 Tessalonicesi 3:13 ci avverte giustamente di non lasciarci scoraggiare nel fare il bene, ma quello che viene prima suggerisce che la pace e la giustizia comprendono sempre il faticare e il lavorare con gli altri e non vivere in disparte o dominare il prossimo.
Invece di leggere questo passo come se difendesse l’etica protestante del capitalismo secondo la quale “chi non lavora non mangia”, forse dovremmo interpretare il passo recisamente e sinceramente suggerendo l’importanza di andare oltre l’empatia per gli altri, identificandosi con loro.
Come suggerisce Isaia, per un futuro giusto e pacifico dovremo considerare sia il nostro dolore che i nostri privilegi e identificarci pienamente con chi forse consideriamo un prossimo “inferiore”. Dobbiamo essere disponibili a rinunciare ai nostri privilegi per il privilegio della relazione.
La nostra preghiera
Dio dell’armonia e della diversità
Dio che ha creato il lupo e l’agnello, il leone e il bue
aiutaci ad essere lungimiranti verso il cambiamento che hai promesso.
Fa’ che non siamo troppo assorti nel guardare la trasformazione dei leoni
che minacciano e infestano le nostre vite
da non notare coloro che possono cadere nelle nostre grinfie
e coloro che come noi implorano liberazione e sicurezza.
Amen
Testo originale: Ordinary Time through Reign of Christ Sunday Year C