La Legge del Signore è per la libertà (Matteo 11:28-30)
Riflessioni di don Fabio
Cristo ci ha liberati per la libertà! (Galati 5:1a)
Matteo 11:28-30: “Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. […] Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero”.
Per comprendere meglio il testo dobbiamo sostituire la parolina “giogo” con la parolona “Legge”.
Il senso del brano, infatti, è proprio questo: “Il passaggio dalla Legge al Vangelo, dal giogo del dovere alla gioia dell’amore, dalla promessa al dono dello Spirito. Dall’obbligo che ti dice che se fai questo sbagli e perdi la vita, e quindi la perdi perché sbagli comunque, perché sei peccatore, all’amore che ti fa vivere la pienezza di vita, e quindi all’emancipazione dalla legge, alla libertà” (Silvano Fausti SJ).
Gesù si presenta come la Sapienza di Dio che parla nel libro del Siracide: “Venite, avvicinatevi, voi che siete senza istruzione, prendete dimora nella mia scuola”. Ed è una Sapienza, una Legge che può essere capita e vissuta solo ad una condizione: farsi piccoli, come ha detto Gesù stesso: “Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli” (Matteo 11:25).
Questa legge è un cammino (venite), che parte dall’accoglienza, passa per il perdono e arriva all’amore. Questo “cammino”, però, va fatto prima con se stessi, e poi con chi ci sta intorno!
Con affetto, Fabio!