La lotta per i diritti della comunità LGBTQ delle drag queen
Articolo di Yasmeen Wafai pubblicato sul sito del quadrimestrale Yes! (Stati Uniti) il 12 novembre 2019, liberamente tradotto da Federica Porchera
Ballare e cantare in playback i grandi successi degli anni Ottanta sono solo una piccola parte di ciò a cui si dedicano queste drag queen, che lavorano per rendere il mondo un posto migliore.
Le drag queen si sono affermate nella cultura popolare grazie al successo del reality show America’s Next Drag Queen e ai drag show nei locali notturni di tutto il Paese. Per alcune performer, però, essere una drag queen va oltre il creare un personaggio e cantare in playback i successi della musica dance su un palco. Eccovi tre drag queen che combinano l’attivismo con il drag e lottano per i diritti della comunità LGBTQ, così come contro la violenza.
Vivica C. Coxx
Questa drag queen, nata e cresciuta nel North Carolina, è il direttore esecutivo ad interim del Centro LGBTQ di Durham, e si esibisce in veste drag dal 2013. Da allora, Coxx ha fondato una sua drag troupe di giustizia sociale, House of Coxx. La troupe è composta da quindici persone e ha sede a Durham, ma ne fanno parte anche artisti da altri Stati.
Coxx ha dichiarato che tutti loro si sono sempre occupati di attivismo e di sensibilizzazione. Hanno lavorato come tutor per una scuola elementare e con organizzazioni no profit. Sono stati loro offerti degli stage molto ben retribuiti, che però hanno rifiutato per potersi dedicare alle persone che si sentono diverse e aiutarle ad acquisire sicurezza in se stesse.
La troupe di Coxx mette in scena spettacoli legati all’attualità. Il loro primo spettacolo riguardava l’importanza di avere rapporti sessuali consensuali, mentre altri spettacoli hanno trattato il tema dell’orgoglio, del rispetto per le donne nere e le donne trans nere, o, ancora, hanno reso omaggio alle vittime della sparatoria di Orlando. Coxx ha dichiarato: “Il mio drag crea uno spazio in cui le persone possono tornare a respirare dopo molto tempo”.
Sister Roma
Nel 1985 Sister Roma si trasferì a San Francisco da Grand Rapids (Michigan), dove conobbe le Sorelle della Perpetua Indulgenza, un’organizzazione no profit formata da “suore” transgender e queer che si occupano di servizio alla comunità, religione e solidarietà agli emarginati dalla società. Si innamorò di questo gruppo, tanto che lei stessa ne fa parte da ormai 32 anni.
Roma è attiva nella lotta all’HIV e all’AIDS, e raccoglie fondi per aiutare le persone che ne sono affette. Tra le altre attività, lavora anche in favore dei giovani che fanno parte della comunità LGBTQ, e sostiene numerose campagne antiviolenza.
Ha dichiarato: “Voglio rendere il mondo un posto migliore”.
Probabilmente, ciò che l’ha resa più famosa come attivista è stata la campagna con l’hashtag #MyNameIs (Il mio nome è), volta a cambiare la politica di Facebook che impone l’utilizzo del nome reale sul social network. Roma ha dichiarato di lottare per far capire alle persone che le identità di coloro che fanno parte della comunità LGBTQ sono autentiche, anche se non sempre possono essere avvalorate da un pezzo di carta, e che la politica di Facebook favorisce molestie e violenze contro una parte vulnerabile della popolazione.
Honey Mahogany
Prima di diventare una concorrente di America’s Next Drag Queen, Honey Mahogany frequentava un college in California ed era appassionata di giustizia sociale. Quando un amico le propose di partecipare al suo progetto cinematografico nelle vesti di drag queen, accettò, e trovò l’esperienza particolarmente stimolante.
Mahogany ha dichiarato che la maggior parte delle attività delle drag queen hanno lo scopo di raccogliere fondi destinati ad aiutare le persone affette da HIV e AIDS e a sostenere le cause della comunità LGBTQ.
Ha inoltre affermato che essere una drag queen significa rifiutare e sfidare le rigide imposizioni sociali, e che la giustizia sociale e l’attivismo fanno naturalmente parte del mondo drag.
Ha dichiarato: “Il drag ha un suo modo di fare attivismo”.
Mahogany sostiene che il mondo drag e l’attivismo insieme possano portare incredibili risultati, perché il drag è un mezzo per attirare l’attenzione delle persone. Nonostante il drag non sia indispensabile all’attivismo, può comunque essere uno strumento per promuovere la giustizia sociale.
Testo originale: Drag Queen Activists