La mia storia d’amore segreta di gay africano
Testimonianza di Benson, membro di un coro di una chiesa evangelica di Nairobi, in Kenya, raccolta da Adélard e pubblicata sul sito GayChristianAfrica il 14 febbraio 2020, liberamente tradotta da Giacomo Tessaro
Io e Jack ci siamo incontrati nel 2016, stiamo assieme da tre anni e ci amiamo molto. Io sono cristiano, sono membro di un coro [di una chiesa], Jack non è religioso ma non lo disturba la mia fede, a volte mi accompagna in chiesa, i miei famigliari lo conoscono e riscuote le loro simpatie.
Siamo innamorati, ma siamo ben consapevoli dei nostri limiti, la società non è pronta per celebrare la nostra storia d’amore assieme a noi; per esempio, so bene che non posso tenergli la mano in pubblico, o esprimergli il mio affetto e i miei sentimenti di fronte ad altri. Per il resto del mondo lui è un mio amico, e in effetti lo è: al di là di essere il mio compagno, mi comprende e mi fa sentire compreso.
Quando gli dico che canterò a una delle iniziative della chiesa, lui mi comprende e mi sostiene. Sono felice di averlo, non potrei desiderare di meglio.
È un amico con cui posso essere completamente me stesso, e che mi capisce. Non è cristiano, ma ammira la mia fede, come io ammiro lui. Ciò che di meglio potrebbe aggiungere alla mia vita, è che resti se stesso, nient’altro.
La nostra relazione è un segreto, anche alla maggior parte dei miei amici. Non voglio che sia conosciuta, perché non penso che verrebbe compresa dai miei famigliari e dai miei amici.
A essere sincero non voglio nemmeno uscire allo scoperto con loro, e non so se mai lo farò. Mi fa sentire a mio agio sapere che Jack la pensa come me, nemmeno lui è pronto per fare coming out, non vuole dirlo alla sua famiglia, per molti motivi. Questo influisce sul nostro rapporto, ma ci amiamo comunque profondamente, e siamo felici così. C’è, e ci sarà sempre, un’ombra nel nostro rapporto: è il prezzo che dobbiamo pagare, che però non ci rende meno felici.
Ammiro i coraggiosi che fanno coming out e che vivono alla luce del sole il loro amore e la loro sessualità, ma non tutti possono farlo nella società in cui vivo. A volte le conseguenze del coming out possono essere insopportabili, più di quanto ci si immaginasse in principio; il più delle volte è un rischio enorme, ed è assai meglio il silenzio.
Penso che chi vuole fare questo passo dovrebbe capire bene l’ambiente in cui vive, e questo specialmente nei Paesi africani. Il silenzio forse può mettere a disagio, ma vi può offrire anche un rifugio sicuro e tranquillo dove vivere il vostro amore, come è per me e Jack.
Qui, se rispetti la tua famiglia e produci, nessuno ti viene a chiedere delle tue storie d’amore o della tua vita sessuale, rispettano la tua vita privata, e anche quando sospettano la tua omosessualità, non ti chiederanno mai nulla, ti ignoreranno e tu potrai vivere tranquillamente la tua vita.
Preferisco rimanere nel nascondiglio, ma questo non fa di me un ipocrita o un omofobo: per me, essere nel nascondiglio significa essere libero di parlare [della mia omosessualità] con le persone di cui mi fido, o con cui mi sento a mio agio.
Non tutti sono pronti ad accettare il mio diverso modo di amare; per questo motivo voglio essere cauto nel rivelare la mia vita privata.
Testo originale: My different way of loving
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