La mia vita tumultuosa. Essere omosessuale in Camerun
Testimonianza di Célestin, raccolta da Adélard e pubblicata sul sito GayChristianAfrica l’8 aprile 2020, liberamente tradotta da Giacomo Tessaro
Fino all’età di ventiquattro anni non avevo mai pensato alla mia sessualità. Sono camerunense, e sono cresciuto in una famiglia cristiana molto praticante. Negli anni ‘80 la sessualità era un tabù per le persone eterosessuali, figuriamoci per quelle omosessuali.
Avevo interiorizzato l’idea che bisogna attendere di sposarsi per vivere la sessualità e la vita di coppia. Ho vissuto la mia infanzia e la mia adolescenza nella confusione e nell’incapacità di distinguere i miei sentimenti.
Mi ricordo che la prima volta che ho avuto un rapporto sessuale ho vissuto una crisi d’identità. Il rapporto mi era piaciuto, ma avevo anche dei rimorsi, perché non riuscivo a conciliare la mia fede e la mia sessualità. Avevo trent’anni, mi rivolsi a degli psicologi: alcuni mi aiutarono, altri volevano piuttosto aiutarmi a guarire, perché secondo loro l’omosessualità era una malattia contro natura.
Qualche anno dopo trovai un amico: siamo stati insieme sette anni, prima di capire che avevamo tutti e due dei problemi ancora da risolvere. Facevamo fatica ad accettare la nostra condizione e non riuscivamo ad avere una relazione, perché non eravamo capaci di vivere e di accogliere la nostra sessualità, e per questo era impossibile continuare la strada insieme.
Dopo questa relazione scoprii l’aspetto più bello della mia vita, che avevo sempre cercato di soffocare. Cominciai a prendere in mano la mia vita. Anche se ho avuto difficoltà a trovare una chiesa aperta e accogliente in cui potessi vivere apertamente e liberamente la mia fede di persona omosessuale, sono fiero di me, della mia vita e di ciò che sono. So bene che il mio percorso è ancora lungo, ma sono molto ottimista.
Non ho ancora fatto coming out, ma sono economicamente indipendente, il che mi permette di vivere serenamente la mia vita. In Camerun, come in molti Paesi africani, se sei economicamente indipendente puoi vivere tranquillo senza rendere conto a nessuno, la gente è tollerante con te perché non chiedi niente a nessuno, e non chiedi niente alla società, ma se dipendi da qualcuno è molto difficile.
Se dovessi scegliere, preferirei non fare coming out e non sacrificare la mia vita, perché voglio vivere gioiosamente la mia vita senza creare problemi a nessuno.
La mia omosessualità mi ha aiutato a sviluppare uno spirito di condivisione e di comunione. Sono una persona servizievole e attenta agli altri, che ama aiutare tutti ed è molto disponibile. Penso che, quando sai cosa vuol dire non essere compreso e accettato, e sai cosa vuol dire essere considerato ciò che non sei, non vuoi vedere altre persone vivere il tuo stesso incubo, e questo ti aiuta a sviluppare una grande sensibilità.
Testo originale: Une vie tumultieuse. Je suis camérounais et homosexuel
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