Assunta, ovvero la morte non ha l’ultima parola! (Apocalisse 12:1-6.10)
Riflessioni di don Fabio
Apocalisse 12:1-6.10: “Un segno grandioso apparve nel cielo: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e, sul capo, una corona di dodici stelle. Era incinta, e gridava per le doglie e il travaglio del parto”.
La festa di oggi, l’Assunzione di Maria, ci offre l’opportunità di riflettere su alcuni testi della Scrittura che parlano di noi!
Già… Il brano tratto dal libro dell’Apocalisse, cioè della Rivelazione, che leggiamo nella prima lettura, descrive l’immagine di una “donna vestita di sole”, posta al centro della scena, che ha sotto i piedi la luna, il cielo, le cose create. E le stelle le fanno da corona!
È un’immagine che descrive l’umanità. La “donna vestita di sole” siamo tutti noi, centro della creazione di Dio. Ciascuno/a di noi è al centro dei pensieri del Padre.
Di tutte le cose create, l’essere umano è il più prezioso, il bene più grande. Ma il fatto di essere la creatura più amata da Dio non ci esime dal dover lottare contro il male che, fin dall’inizio, fin da Adamo e Eva, tenta di distoglierci dall’amore del Padre.
L’umanità ha avuto e avrà a che fare con il male, qui simboleggiato con il drago, che tenta di divorare il bambino, ma la storia del Bambino la conosciamo bene. Noi sappiamo, crediamo, che quel “bambino” non rimarrà prigioniero della morte. Cristo è risorto, primizia di tutte le creature, ci dice Paolo.
La “morte” – quella definitiva, quella dell’ORMAI, quella del “non c’è più niente da fare”, quella del “siamo senza speranza” – è stata sconfitta! Il bene vince sul male, la vita vince sulla morte. Questo ci dice la festa di oggi: la morte non ha l’ultima parola!
Con affetto, buon Assunta e buon ferragosto, Fabio!