La morte sai cos’è? E’ una livella
Riflessioni bibliche di don Fabio
“Sono certo di contemplare la bontà del Signore nella terra dei viventi” (dal Salmo 26)
“E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno” (Gv 6,37-40)
Ieri abbiamo celebrato la solennità di “Ognissanti” e ci siamo ricordati che il cammino di santità è per tutti, senza distinzione alcuna. Oggi ci ricordiamo di un’altra cosa fondamentale: grazie a Dio, anche la morte è per tutti, senza distinzione alcuna!
E mi vengono in mente le parole di una delle opere che da piccolo interpretai a scuola e con non ho più dimenticato: A Livella di Totò!
Le “pagliacciate”, come le definisce Totò, delle differenze, delle etichette, dei distinguo, le fanno i vivi, e io aggiungerei gli stolti e gli ignoranti… Chissà se sulle lapidi, oltre all’inutile elenco dei titoli, troveremo scritto anche il genere sessuale, il colore della pelle, il tipo di disabilità, e quant’altro…
Ma ecco le parole di Totò:
‘A morte ‘o ssaje ched”e? è una livella.
‘Nu rre, ‘nu maggistrato, ‘nu grand’ommo, trasenno stu canciello ha fatt’o punto c’ha perzo tutto, ‘a vita e pure ‘o nomme. Tu nu t’hè fatto ancora chistu cunto?
Perciò, stamme a ssenti, nun fa”o restivo. Suppuorteme vicino che te ‘mporta?
Sti ppagliacciate ‘e ffanno sulo ‘e vive
Nuje simmo serie, appartenimmo à morte!”
con affetto Fabio!