La nostra veglia in parrocchia. Siamo andati per pregare, siamo tornati riconciliati
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Riflessioni di Corrado del Gruppo Davide di genitori cristiani con figli LGBT di Parma
Volevo condividere con voi la gioia, le emozioni, le riflessioni nate dalla “Veglia per il superamento dell’omofobia, transfobia e ogni forma di intolleranza” che si è tenuta il 10 giugno 2019 nella comunità di Sant’Andrea a Castelnovo di Sotto (Reggio Emilia), ultima tra le veglie di preghiera per il superamento della Omo-transfobia e di ogni discriminazione.
Innanzitutto la gioia che ho provato di sentirmi a casa!! Non eravamo ospiti, né accolti, ma a casa nostra!!. Abbiamo visto una comunità che allargandosi, ha fatto sentire a casa propria chi arrivava. In questo senso era bellissimo il segno della tavola apparecchiata in mezzo all’abside, che è poi la tavola della Mensa domenicale, tra l’altro ricoperta da una tovaglia fatta dai pensieri e dal contributo di tanti bambini.
Di questo dobbiamo ringraziare Don Gabriele e tutta la sua comunità che ci hanno fatti sentire davvero preziosi, desiderati, aspettati come tutti siamo preziosi agli occhi di Dio.
La seconda riflessione che vorrei condividere è stata l’emozione davvero grande del “momento penitenziale” che è diventato “momento sacramentale di riconciliazione” con Dio e con i fratelli. È stato bellissimo quando Don Gabriele ha assunto su di sé questa responsabilità e ha detto:” in virtù del potere conferitomi dalla Chiesa io VI ASSOLVO TUTTI NEL NOME DEL PADRE DEL FIGLIO E DELLO SPIRITO SANTO”.
Siamo andati per pregare (nessuno di noi è andato per “confessarsi”), siamo tornati perdonati e riconciliati avendo fatto tutti esperienza del nostro limite e della misericordia che sovrabbonda: questo è il mistero della Grazia del Padre che opera in quanti lo pregano e lo cercano con cuore sincero, facendoci ri-scoprire ogni volta fratelli.
Bellissime le parole pronunciate poi: “Sorelle e fratelli, siamo perdonati! In Dio, abbiamo nuova vita! Il passato è alle nostre spalle e ora abbiamo nuove possibilità! Possiamo vivere con coraggio sapendo di essere figlie e figli di un Dio che è per noi madre e padre! “
Questo ha reso possibile quello che è successo in seguito e che per me è stata come una piccola Pentecoste: ognuno parlava con la sua lingua e tutti capivano perché il traduttore era lo Spirito di carità, lo Spirito d’amore, lo Spirito di misericordia.
Lo Spirito che ha cambiato i nostri cuori di pietra in cuore di carne, ci ha fatto gustare i canti come tante meditazioni e le testimonianze come perle di vita.
Frutto di questa nostra Pentecoste è stata la gioia che ho visto palpabile in tutti, che abbiamo sperimentato e che ci è data affinché la trasmettiamo ad altri.
Grazie di cuore a coloro che si sono spesi (per primi Enrico, Elena, don Gabriele, Carola Aldo, Valeria, ma so anche di altri …) e hanno reso possibile tutto questo: sono stati strumenti docili nelle mani del Vasaio.
A conclusione mi risuona forte una Parola che Gesù ripete spesso “Coraggio, sono io, non temere!”. Si, ieri sera abbiamo sperimentato come anche nei momenti bui del nostro cammino, come pure nei momenti di gioia, Lui è sempre al nostro fianco per sostenerci e consolarci. “Coraggio sono io, non temere!”.
Corrado