La nostra veglia per le vittime dell’omofobia nella parrocchia Regina Pacis di Reggio Emilia
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Articolo pubblicato sul quotidiano della Gazzetta di Reggio il 12 maggio 2017
È trascorso poco più d’un secolo da quando il catechismo di san Pio decimo, citando la Genesi, bollò la sodomia come uno dei quattro peccati, “che gridano vendetta al cospetto di Dio“. Ora la Chiesa bergogliana della. Misericordia non solo sospende il giudizio, ma apre le porte al movimento gay. Domenica (14 maggio 2017), alle 21, si terrà nella chiesa di Regina Pacis una “veglia di preghiera a favore delle vittime dell’omofobia, della transfobia e di ogni altra forma di discriminazione” con la partecipazione di Alberto Nicelli, vicario generale del Vescovo Massimo Camisasca.
L’iniziativa pubblicizzata in tutte le parrocchie di Reggio, è stata presa da Paolo Cugini, parroco dell’unità pastorale Santa Maria degli Angeli, su proposta del gruppo di cristiani omosessuali, una trentina di persone provenienti da tutta la città, da Carpi e da Parma, che da ottobre si riunisce ogni mese. nella cappellina dell’oratorio di Regina Pacis.
Così alla vigilia del primo Gay Pride organizzato nella nostra città, la Chiesa reggiana aderisce all’altra manifestazione internazionale inaugurata nel 2007 dal gruppo dei cristiani omosessuali Kairòs, che quell’anno si riunì per ricordare un giovane gay ucciso a Torino.
Alle orazioni e ai canti della liturgia ordinaria si aggiungeranno letture dalle Lettere di San Paolo, brani evangelici, parole del teologo Dietrich Bonhoeffer e di papa Francesco sui temi del perdono, della misericordia e dell’accoglienza.
«Non affrontiamo – spiega don Cugini – il problema del peccato. Quando ci riuniamo ascoltiamo persone che hanno voglia di pregare manifestando sofferenza per situazioni di esclusione, derisione e discriminazione».
In questi stessi giorni analoghe veglie di preghiera si terranno a Firenze, Amsterdam, Catania, Genova, Torino, Trieste, Parma e Bologna, dove parteciperà anche il vescovo Matteo Maria Zuppi.