La Pentecoste omofoba di monsignor Boccardo
Riflessioni di Massimo Battaglio
Il 23 maggio 2021, era la solennità di Pentecoste: il giorno in cui si festeggia la discesa dello Spirito Santo sugli Apostoli e quindi sulla Chiesa e su tutti gli uomini.
Prima premessa
Le letture per la Pentecoste sono, come sempre, tre più un salmo. La prima è il racconto della discesa dello Spirito Santo e l’immediato inizio dell’opera missionaria degli Apostoli (At 2,11). Il salmo è il 103: “Mandi il tuo spirito, sono creati, e rinnovi la faccia della terra“. La seconda lettura è presa dalla lettera ai Galati di san Paolo (Gal 5,16-25). Nella prima parte, elenca le opere della carne (fornicazione, impurità, dissolutezza, idolatria, stregonerie, inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, invidie, ubriachezze, orge e cose del genere). Poi vengono quelle dello Spirito (amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé). Il Vangelo (Gv 15,26-27 / 16,12-15) è il discorso di Gesù sullo Spirito Paraclito.
Tra la seconda lettura e il Vangelo, si legge o si canta la sequenza “Vieni Santo Spirito“. Sempre allo Spirito e ai suoi doni sono dedicate le antifone e le varie orazioni.
Non si parla del ddl Zan. Rincresce un po’ ma è così, niente da fare.
Seconda premessa
Secondo l’Ordinamento Generale del Messale Romano, l’omelia “deve consistere nella spiegazione o di qualche aspetto delle letture della sacra Scrittura, o di un altro testo dell’Ordinario o del Proprio della Messa del giorno” (OMR 65).
L’omelia di Pentecoste di monsignor Boccardo
Verso le sei di ieri, nella cattedrale di Spoleto, il capo dei vescovi dell’Umbria ha dato una singolare interpretazione al senso della festa di Pentecoste, alle letture proposte nonché alle prescrizioni sulla natura dell’omelia. E ha parlato di tutt’altro:
“Le discriminazioni – comprese quelle basate sull’orientamento sessuale – costituiscono una violazione della dignità. (Essa) in quanto tale, deve essere sempre rispettata nelle parole, nelle azioni e nelle legislazioni. Al riguardo, un esame obiettivo delle disposizioni a tutela della persona, contenute nell’ordinamento giuridico del nostro Paese, permette di affermare che esistono già adeguati presidi con cui prevenire e reprimere ogni comportamento violento o persecutorio.
(Il dd Zan è) una manovra che appare non tanto concretizzare una più che legittima volontà di combattere ogni forma di violenza e di discriminazione. (Esso è) soprattutto un tentativo di equiparare con altre esperienze affettive – attraverso un colpo di mano (anzi, di legge) – ciò che si fonda sulla complementarietà tra maschio e femmina.
Sentiamo il dovere di riaffermare serenamente la singolarità e l’unicità della famiglia, costituita dall’unione dell’uomo e della donna. Una legge deve tutelare le garanzie e i valori fondamentali. La distinzione fra uomo e donna esiste.
Una legge che intenda combattere la discriminazione non può e non deve perseguire l’obiettivo con l’intolleranza (…). Sottoporre a procedimento penale chi ritiene che la famiglia esiga per essere tale un papà e una mamma – e non la duplicazione della stessa figura – significherebbe introdurre un reato di opinione. Ciò limita di fatto la libertà personale, le scelte educative, il modo di pensare e di essere, l’esercizio di critica e di dissenso. E noi rivendichiamo, ora e in futuro, il diritto di affermare apertamente e liberamente il nostro pensiero e la nostra visione di uomo e di società”.
E’ già molto grave che un sacerdote approfitti del proprio ruolo in cattedra, durante una celebrazione eucaristica, per fare propaganda politica. Ma è intollerabile che lo faccia per diffondere bufale. Ricordiamo che lo Spirito è Verità. E non c’è bisogno di ripetere le mille spiegazioni che abbiamo già dato del ddl Zan, per affermare, con la stessa serenità di mons. Boccardo, che la sua predica era piena di menzogne.
Eccellenza: perché questa ossessione?