La persecuzione degli omosessuali nella chiesa mormone. La mia storia
Testimonianza di Aaron tratta da affirmation.org, tradotta da Dino M.
Quando seppero nella chiesa mormone che ero omosessuale "per molto tempo non mi fu più permesso di rimanere accanto ai bambini, di prepararli ai sacramenti, o pregare, sebbene non avessi fatto nulla di male. La gente aveva paura di me e per molto tempo gli amici rifiutarono di stare un po' con me". Volevano che "guarissi dall'omosessualità". Mi chiesero "di provare la terapia dell'elettroshock. Ho rifiutato. A questo punto la Chiesa mi ha scomunicato. Anche se sapevano che non avevo commesso nessun peccato sessuale, mi hanno sottoposto ad un esame e mi hanno interrogato. … Disgraziatamente un amico che era nello stesso programma "ex gay" si è suicidato dopo due anni di elettroshock. Aveva delle scottature sulle braccia nei punti dove gli veniva applicata la corrente per cancellare il suo desiderio sessuale".
Ho saputo crescendo di essere gay (o almeno ne ho avuto il sospetto). Ho iniziato ad immaginare l'intimità con i maschi fin dall'età di 6 anni e sono rimasto sorpreso quando ho scoperto il sesso etero a 12 anni (e per me non è stato proprio una cosa naturale).
Le mie sole esperienze con la realtà gay erano state delle occasionali immagini viste di sfuggita alla TV. Dove tutti i personaggi erano malvagi, o assassini o morivano di AIDS (sono ancora attratto da Aidan Quinn per il semplice fatto che ha recitato una parte gay nel film "Una gelata precoce").
E peggio ancora, sono cresciuto come Mormone che mi dicevano che l'omosessualità è equivalente all'omicidio ed è il terzo peccato più grave . Ho pensato che la preghiera e l'obbedienza avrebbero rimesso a posto le mie inclinazioni. Io in fondo non avevo commesso alcun peccato e c'era da sperare che tutto ciò se ne sarebbe andato.
All'età di 19 anni decisi di andare in una missione. Non parlai con nessuno della mia inclinazione e la Chiesa mi mandò in Francia. Ho dovuto vivere con altri compagni maschi per 24 ore al giorno (la Chiesa Mormone esorta addirittura i missionari a spiare attraverso le porte dei bagni per accertarsi che il loro compagno non commetta atti sessuali su di sè o si masturbi). Ho avuto relazioni molto strette con i miei compagni, ma non atti di'intimità.
La mia tendenza omosessuale era aumentata – il fatto che lavorassi di più, che digiunassi, che pregassi e che leggessi le Scritture non migliorò le cose. Cominciai a credere che la mia fede stesse svanendo.
Se la mia omosessualità era una prova mandata dal Signore, era proprio una prova crudele e scoraggiante. Nessun missionario che conoscevo aveva una difficoltà così ardua a superare una "prova" di Dio. Ho creduto che fosse una punizione per qualcosa che non avevo commesso.
A 21 anni ho avuto problemi di stomaco e lasciai la mia missione con un mese di anticipo. Ritornato negli States sono andato da un medico che ha detto che la mia malattia era provocata dallo stress. Sono stato poi da uno psichiatra e gli ho raccontato che pensavo di essere gay.
Lui mi ha detto di rivolgermi alla Chiesa. In seguito quindi sono andato dal vescovo ed ho parlato con lui. Lui è rimasto turbato e mi ha indirizzato da uno psichiatra Mormone (associato con Evergreen, equivalente a Exodus nella Chiesa Mormone).
Questi mi ha detto che il mio problema con l'omosessualità era dovuto ad una mancanza di autocontrollo. Mi da dato da leggere dei libri di Elizabeth Moberley, dove si ipotizzava che io avessi avuto una mancanza di maturazione evolutiva a causa dell'assenza del padre.
E' vero che ho avuto un cattivo rapporto con mio padre, ma questo succede spesso sia agli etero che ai gay. Lo psichiatra mi ha consigliato di non masturbarmi dato che a causa della mancanza dell'elaborazione della figura paterna, la masturbazione non fa altro che rendermi sempre più omosessuale (non avevo ancora avuto rapporti sessuali di tipo omo).
Le sue indicazioni erano di pregare con fervore (non lo avevo forse sempre fatto?), di stare in mezzo ad uomini etero, di fare sport e di cantare mentalmente degli inni. Questo non è stato di aiuto, allora ha suggerito l'ipnosi, ma i pensieri sono continuati.
Allora abbiamo iniziato la "terapia riparativa" contro l'omosessualità. Mi ha detto di immaginare vermi e piaghe ogni volta che avevo le fantasie sessuali riguardanti uomini invadevano la muia mente. Lo psichiatra a questo punto si è sentito frustrato nei miei confronti e ha concluso che non mi impegnavo abbastanza.
Feci ritorno alla Chiesa, con la diagnosi che ero omosessuale. Per molto tempo non mi fu più permesso di rimanere accanto ai bambini, di prepararli ai sacramenti, o pregare, sebbene non avessi fatto nulla di male. La gente aveva paura di me e per molto tempo gli amici rifiutarono di stare un po' con me. A questo punto lo psichiatra mi disse di provare la terapia dell'elettroshock. Disse che nei casi difficili era l'ultima via da percorrere. Ho rifiutato.
A questo punto la Chiesa mi ha scomunicato. Anche se sapevano che non avevo commesso nessun peccato sessuale, mi hanno sottoposto ad un esame e mi hanno interrogato.
Sono rimasto shoccato – mi avevano messo alla prova ponendomi domande a carattere sessuale su cose di cui non avevo mai nemmeno sentito parlare. Sono stato buttato fuori a calci per sempre con una lettera e con un avviso che diceva che ero fuori dal registro della Chiesa. E poichè una volta ero stato sacerdote, ora ero destinato alle Tenebre Eterne.
Allora sono uscito dalla Chiesa, 7 anni fa. E sono tanto felice di averlo fatto. Non lotto più con la mia sessualità dato che adesso conosco chi sono.
Disgraziatamente un amico che era nello stesso programma "ex gay" si è suicidato dopo due anni di elettroshock. Aveva delle scottature sulle braccia nei punti dove gli veniva applicata la corrente per cancellare il suo desiderio sessuale e le immagini provocatorie che gli provocava.
Addirittura hanno voluto che si sposasse ed avesse bambini per dimostrare la sua eterosessualità. Invece andava girando per parchi e vicoli in cerca di sesso. Si è ucciso iniettandosi delle droghe ed ha lasciato due belle e giovani figlie. Io averei potuto essere come lui.
Adesso ho un amico che è in Evergreen ed era stato prima in Love Action (Evergreen e Love Action sono due associazioni che hanno lo scopo di "guarire dall'omosessualità – ndr). Lo vedo purtroppo sullo stesso percorso che era stato anche il mio e del mio amico morto. Speriamo che capisca che è possibile essere felici e gay nello stesso tempo.
Sfortunatamente une delle cose che ho perso è stata la fede in Dio. Non riesco capire l'odio rivolto ai gay da persone che sono considerate cristiane e capaci di amare. Forse un giorno lo scoprirò. Per ora desidero solamente vivere la mia vita, provare dei sentimenti sani e amare il mio uomo. La vita è meravigliosa.
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