La persecuzione nazista degli omosessuali. Cosa ne sapete?
Testo tratto dall’United States Holocaust Memorial Museum (Stati Uniti), liberamente tradotto da Marta
Dopo la presa del potere nel 1933, i Nazisti diedero il via alla persecuzione degli omosessuali come parte della loro cosiddetta “crociata morale”, volta a purificare la Germania in senso razziale e culturale.
La pratica di tale persecuzione andava dallo scioglimento di organizzazioni omosessuali all’internamento di migliaia di persone in campi di concentramento.
Agli occhi dei Nazisti gli omosessuali erano deboli e inadatti al servizio militare, così come era improbabile che avessero figli e potessero quindi contribuire alla lotta razziale per il dominio Ariano.
La storia di Friedrich-Paul Groszheiml
Friedrich-Paul nacque (nr il 27 aprile 1906) nell’antica città mercantile di Lubecca, nella Germania settentrionale.
Aveva 11 anni quando suo padre fu ucciso nella I Guerra Mondiale.
In seguito alla morte della madre, venne cresciuto, assieme alla sorella Ina, da due vecchie zie. Terminata gli studi, Friedrich-Paul si formò come mercante.
1933-39: Nel gennaio del 1933 a Lubecca le SS arrestarono 230 uomini ai sensi dell’articolo 175 del codice penale riveduto dai Nazisti, articolo che metteva fuori legge l’omosessualità, e Friedrich-Paul venne imprigionato per 10 mesi.
I Nazisti avevano utilizzato l’articolo 175 come motivazione per eseguire arresti di massa di omosessuali.
1940-44: A causa della natura della sua operazione, fu scartato dal servizio militare perché “fisicamente inabile”.
Nel 1943 venne ancora arrestato, questa volta per il suo essere un monarchico, un sostenitore dell’ex Kaiser Guglielmo II. I Nazisti lo incarcerarono come prigioniero politico in un edificio annesso al campo di Neuengamme a Lubecca.
Dopo la guerra Friedrich-Paul si stabilì ad Amburgo.
Lo sapevate…?
– Ai sensi dell’articolo 175 del codice penale, l’omosessualità maschile era illegale in Germania. Si stima che i Nazisti abbiano arrestato 100,000 omosessuali, 50,000 dei quali furono imprigionati.
– Durante il regime nazista la polizia deteneva il potere di imprigionare a tempo indeterminato – senza processo – qualsiasi persona scegliesse, inclusi coloro che erano ritenuti pericolosi per la tempra morale della Germania.
– Tra i 5,000 e i 15,000 uomini omosessuali furono internati in campi di concentramento nella Germania nazista. Tali prigionieri erano segnalati da un triangolo rosa e, stando a molti resoconti dei sopravvissuti, erano tra i gruppi più maltrattati all’interno del campo.
– I Nazisti interessati alla ricerca d’una “cura” per l’omosessualità condussero esperimenti medici su alcuni internati omosessuali. Tali esperimenti provocarono malattie, mutilazioni e persino la morte, e non diedero alcun risultato scientifico.
Testo originale: Nazi Persecution of Homosexuals
Per approfondire: Io, omosessuale e tedesco. Come sono sopravvissuto alla persecuzione nazista